The Hundred Line: Last Defense Academy: la recensione

Quando Takumi Sumino si sveglia in una strana scuola circondata da un fuoco ultraterreno, tutto ciò che desidera è tornare a casa. Ma il suo "Ufficiale Comandante" autoproclamato, Sirei, ha altre idee...

Nel corso dell’era Switch, Nintendo è riuscita a sovvertire completamente i paradigmi che, fino alla generazione Wii U, l’avevano vista spesso relegata a un ruolo marginale per le terze parti, specie nei mercati asiatici. Grazie a un form factor ibrido capace di fondere la fruibilità portatile con l’esperienza casalinga, a un focus sull’immediatezza e sulla varietà dell’offerta videoludica più che su una potenza grafica paragonabile alla concorrenza, Switch ha saputo imporsi come la console di riferimento quasi monopolistica in Giappone. Un dominio testimoniato non solo dalle vendite, ma soprattutto da un supporto esteso e continuativo da parte di publisher e sviluppatori che, in passato, privilegiavano l’hardware Sony. Nippon Ichi con Disgaea, GUST con Atelier e addirittura Microsoft e Sony, pronte a concedere versioni Switch dei propri titoli minori o indie-publishing, sono esempi lampanti di questa svolta. In questo contesto, non sorprende affatto vedere figure come Kazutaka Kodaka e Kotaro Uchikoshi, legate a doppio filo al mondo Aniplex e Tookyo Games, approdare con decisione su Nintendo Switch per il loro nuovo progetto: The Hundred Line: Last Defense Academy. Una scelta strategica che conferma come l’ibrido Nintendo sia ormai il terreno ideale per esperimenti narrativi a metà strada tra anime, videogioco e romanzo visivo e che arriva a ulteriore conferma dopo il già discreto successo di Master Detective Archives: Rain Code, creato dagli stessi sviluppatori e distribuito da Spike-Chunsoft come esclusiva temporale proprio su Switch.

In The Hundred Line: Last Defense Academy, la narrazione si apre in una cornice apparentemente tranquilla: Takumi Sumino è un adolescente qualunque, residente nel Complesso Residenziale di Tokyo, una realtà utopica dove ogni giornata è simile alla precedente, priva di conflitti o pericoli reali. Questo equilibrio viene però infranto quando delle creature mostruose, conosciute come Grotesche, irrompono improvvisamente nella città, devastandola. In questo momento di caos, Takumi incontra Sirei, un’entità misteriosa che gli propone un patto: ottenere il potere per proteggere ciò che ama, a patto di trafiggersi il petto con una misteriosa arma. Accettando, Takumi si risveglia nella Last Defense Academy, una scuola isolata, cinta da un muro di fiamme ultraterrene, dove lui e altri 14 studenti vengono reclutati nella Unità Speciale di Difesa. Il loro compito è chiaro: resistere per 100 giorni agli attacchi delle Grotesche, proteggendo l’accademia ad ogni costo. Ogni studente è dotato di abilità uniche (Specialist Skills) che riflettono la propria personalità, e con cui affrontare le battaglie strategiche contro gli invasori. Il mondo esterno, misterioso e in rovina, può essere esplorato nei momenti di libertà, offrendo ricompense narrative e materiali per creare regali utili a stringere legami. Ed è proprio nella gestione dei rapporti con gli altri studenti che The Hundred Line mostra la sua natura profonda: le scelte effettuate da Takumi determinano ramificazioni narrative multiple (branching path) e conducono a finali estremi o completamente differenti, spesso intrisi di disperazione o sacrificio. La scrittura dei celebri Kodaka e Uchikoshi emerge nel tono grottesco, nei misteri stratificati e nell’ambiguità morale di molte situazioni: non esiste una sola verità, ma cento linee narrative, ognuna con un proprio prezzo. Il tutto con sullo sfondo una realtà distopica davvero intrigante e particolare, capace di dare ancor più profondità al tutto.

The Hundred Line: Last Defense Academy propone un gameplay ibrido che mescola più anime in un’unica struttura coerente e affascinante. L’esperienza è suddivisa in tre filoni principali: la fase esplorativa, sebbene limitata in termini di ampiezza, permette al giocatore di muoversi in ambientazioni circoscritte nei pressi dell’accademia o nelle rovine esterne, per raccogliere materiali, scoprire segreti e, soprattutto, approfondire i legami con i compagni. A queste si alternano le fasi da Visual Novel, vero cuore pulsante del titolo, con dialoghi estesi, scelte narrative cruciali e una gestione dei rapporti interpersonali che influenzerà il corso della storia e i possibili finali. La vera novità, però, per gli autori Kodaka e Uchikoshi, è rappresentata dalle battaglie strategiche a turni, che si ispirano a modelli classici alla Fire Emblem, ma reinterpretano il genere con uno stile narrativo più cupo e intenso. Durante le difese dell’accademia, il giocatore dovrà selezionare tra i vari membri della Special Defense Unit, ciascuno con abilità uniche (Specialist Skills) da sfruttare al meglio. Queste battaglie richiedono una pianificazione attenta, considerando posizione, turnazione, sinergie e talvolta sacrifici, per portare a casa la sopravvivenza quotidiana. Un sistema che dà ritmo e profondità a una struttura narrativa già ricca e drammatica. Una volta scesi sul campo di battaglia, la familiarità di certe dinamiche potrà intrigare senza dubbio gli appassionati del genere, pur non presentando sotto questo punto di vista elementi di vera e propria originalità.

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