Negli ultimi anni, il mercato videoludico ha assistito a una vera e propria esplosione del genere “simulator”, inizialmente dominato dal panorama PC e da mercati specifici, come quello tedesco, da sempre appassionato di titoli gestionali e simulativi. Da lì, il fenomeno ha iniziato a espandersi verso le console, trovando una nuova audience grazie a un’accessibilità sempre maggiore e a strategie di prezzo aggressive. Molti di questi titoli condividono una struttura simile, basata su template di gameplay replicabili e adattabili a contesti sempre più disparati. Si va da Thief Simulator a Farming Simulator, fino a esperienze più specifiche come Airplane Simulator o Traffic Simulator, capaci di attrarre nicchie di giocatori interessate a dinamiche rilassate e immersive. Treasure Hunter Simulator si inserisce proprio in questo filone, proponendo un’esperienza tra il simulativo e l’esplorativo, ora disponibile anche su Nintendo Switch.
Sviluppato da DRAGO entertainment e pubblicato da Ultimate Games, Treasure Hunter Simulator nasce come esperienza ibrida tra simulazione ed esplorazione, pensata per un pubblico appassionato di storia e avventura. Il gioco ha debuttato originariamente su PC nel 2018, per poi approdare su Xbox One nel 2021, con un’accoglienza discreta ma senza mai sfondare davvero. Oggi, il titolo arriva su Nintendo Switch, puntando su un mercato digitale in continua espansione e sulla visibilità garantita dall’eShop, dove i simulatori a basso costo riescono spesso a conquistare ottime vendite grazie a sconti aggressivi e bundle mirati. Il passaggio alla console ibrida potrebbe dunque rappresentare una nuova occasione per il gioco, sfruttando la flessibilità della modalità portatile e la curiosità del pubblico Switch per esperienze rilassate e accessibili.
In Treasure Hunter Simulator, la trama è poco più di un pretesto per l’esperienza di gioco, fornendo giusto una cornice narrativa per giustificare le esplorazioni del protagonista. Il giocatore veste i panni di un cacciatore di tesori moderno, armato di metal detector e determinato a riportare alla luce manufatti storici nascosti nei luoghi più disparati del mondo. L’obiettivo? Esplorare siti archeologici, foreste, spiagge e rovine antiche alla ricerca di oggetti preziosi, alcuni dei quali ispirati a reperti reali. Sebbene l’elemento narrativo sia poco approfondito e privo di una vera progressione, il contesto di scoperta e la soddisfazione di trovare reliquie rare offrono un senso di avventura e immersione, anche se l’assenza di una storia solida rischia di rendere il tutto ripetitivo a lungo andare. Treasure Hunter Simulator si colloca a metà strada tra simulazione ed esplorazione, con un gameplay basato sulla ricerca di tesori tramite metal detector. Il giocatore viaggia in diverse location, scandaglia il terreno in cerca di segnali, scava e raccoglie reperti, che può vendere o conservare per finanziare nuove spedizioni e migliorare l’equipaggiamento. Se inizialmente il senso di scoperta incuriosisce, il loop di gioco diventa presto ripetitivo, con attività poco varie e una progressione poco stimolante. L’assenza di vere sfide o obiettivi narrativi strutturati rende l’esperienza rilassante, ma priva di mordente, destinata a stancare presto chi cerca maggiore profondità.
Dal punto di vista tecnico, Treasure Hunter Simulator su Nintendo Switch non brilla affatto. I modelli poligonali sono poveri, con ambientazioni spoglie e poco dettagliate, mentre le texture appaiono piatte e monocromatiche, privando il gioco di profondità visiva. Il frame rate non è elevato e soffre di cali di fluidità, soprattutto nelle aree più ampie. L’illuminazione basilare e gli effetti grafici minimi rendono l’esperienza visivamente datata e poco coinvolgente, facendolo sembrare un titolo di generazioni passate. Se su PC e console più potenti le carenze tecniche erano già evidenti, su Switch il risultato è ancora più deludente, minando l’immersione e il piacere dell’esplorazione.
La recensione
Treasure Hunter Simulator su Switch prova a offrire un’esperienza rilassante e immersiva, ma finisce per risultare ripetitivo e tecnicamente deludente. Se l’idea di esplorare il mondo alla ricerca di tesori può inizialmente incuriosire, la scarsa varietà del gameplay e la mancanza di una progressione stimolante fanno presto perdere interesse. Il comparto tecnico, poi, non aiuta, con modelli poveri, texture piatte e un frame rate altalenante. Un titolo che poteva brillare di più, ma che su Switch appare sbiadito e poco rifinito.
Peccato…. 😉