Il genere Monster Collection/Catching, reso celebre da Pokémon, ha segnato profondamente la storia dei videogiochi, costruendo franchise multimiliardari basati su cattura, collezione e battaglie tra creature. Nato sulle console portatili, questo genere ha sempre trovato terreno fertile nel multiplayer e nelle componenti strategiche, spingendo i giocatori a scambiare e sfidarsi, consolidando così community attive e durature. L’espansione cross-mediale è stata altrettanto determinante: l’arrivo di anime, manga e carte collezionabili ha amplificato enormemente il successo di queste saghe, rendendole vere e proprie icone della cultura pop. Se Pokémon ha dominato incontrastato il settore, altre saghe hanno saputo ritagliarsi il proprio spazio, come Digimon, Monster Rancher e Yo-Kai Watch, ognuna con il proprio approccio alla formula. In questo panorama si inserisce anche Yu-Gi-Oh!, il cui successo è stato alimentato soprattutto dal gioco di carte collezionabili, diventato uno dei più diffusi al mondo. La serie videoludica ha accompagnato questa crescita, offrendo esperienze che spaziavano dalla fedeltà al TCG a interpretazioni più libere e sperimentali. Ed è proprio su questo filone che si innesta Yu-Gi-Oh! Early Days Collection, una raccolta che ripropone alcune delle prime iterazioni digitali del franchise, riportando su Nintendo Switch titoli che hanno fatto la storia del brand.
Nato nel 1996 come manga di Kazuki Takahashi, Yu-Gi-Oh! si è rapidamente trasformato in un colosso dell’intrattenimento grazie al gioco di carte collezionabili (TCG), lanciato nel 1999 in Giappone e nel 2002 a livello internazionale. Il cartone animato, trasmesso per la prima volta in Giappone nel 1998 e poi rilanciato con la celebre serie Duel Monsters nel 2000, ha giocato un ruolo chiave nel far conoscere il franchise a un pubblico globale, spingendo Konami a investire pesantemente nel settore videoludico. I videogiochi di Yu-Gi-Oh! hanno trovato il loro picco di popolarità con i titoli per Game Boy e Game Boy Advance, diventando veri e propri best seller. Yu-Gi-Oh! Duel Monsters (1998, Giappone) ha dato il via alla serie, seguito da Dark Duel Stories (2000) e da titoli di successo come The Eternal Duelist Soul (2002) e The Sacred Cards (2002), entrambi disponibili anche in Occidente. Questi giochi hanno portato le meccaniche del TCG su console portatile, contribuendo a diffondere il fenomeno su scala mondiale. Con Yu-Gi-Oh! Early Days Collection, Konami vuole ora riproporre quei classici a una nuova generazione, risvegliando al contempo la nostalgia dei fan storici.
Yu-Gi-Oh! Early Days Collection raccoglie alcuni dei primi titoli videoludici del brand, riproponendo esperienze che hanno segnato l’epoca d’oro del gioco di carte su console portatile. La raccolta include Yu-Gi-Oh! Duel Monsters (1998), Yu-Gi-Oh! Duel Monsters II: Dark Duel Stories (2000) e Yu-Gi-Oh! The Sacred Cards (2002), ciascuno con le proprie caratteristiche e riferimenti al TCG e all’anime. Il primo titolo, Duel Monsters, rappresenta la versione più basilare del gioco di carte, con un roster limitato e regole ancora embrionali rispetto alla struttura definitiva del TCG. Dark Duel Stories amplia il sistema, introducendo nuove carte, meccaniche più vicine alla versione cartacea e una progressione più strutturata. The Sacred Cards, invece, propone un mix tra gioco di ruolo e duelli, offrendo una campagna narrativa che ripercorre la Battle City arc dell’anime, con libertà di movimento e interazioni tra i personaggi. Se da un lato questa raccolta offre un archivio prezioso per i fan, dall’altro soffre di ripetitività: i primi due giochi risultano molto simili e rudimentali, mentre The Sacred Cards, sebbene più vario, non rappresenta l’esperienza definitiva del franchise. Per gli appassionati è un’ottima operazione nostalgica, ma chi cerca profondità ludica potrebbe trovarla limitata.