Metal Slug Tactics: la recensione

Un classico ritorna, affrontando la guerra in modo molto più...strategico!

Negli ultimi anni, il mercato dei videogiochi ha assistito a un revival sempre più marcato di titoli iconici del passato, riscoperti e reinterpretati per un pubblico moderno. Molte proprietà intellettuali classiche, amate da vecchie e nuove generazioni, vengono riproposte non solo con un’estetica rivisitata ma spesso anche con cambi di genere o gameplay che osano sperimentare. È un’operazione che attinge alla nostalgia di chi è cresciuto con questi titoli, offrendo però nuove esperienze e forme di fruizione. Uno degli esempi più recenti e significativi è The Legend of Zelda: Link’s Awakening, che ha mantenuto la struttura di gioco originale ma con un design in stile diorama e grafiche moderne. Anche XCOM, reinterpretato dal tradizionale strategico a turni a uno shooter in terza persona con XCOM: The Bureau è stato soggetto a questo deformante effetto malinconico. Un trend, questo, che riflette l’abilità dell’industria di rinnovarsi, mantenendo viva la magia di giochi che hanno però saputo fare la sua storia, andando dietro anche alla crescita demografica dei ragazzi di allora, fattisi oggi giovani adulti dallo scarso tempo libero, ma dal potere d’acquisto nettamente aumentato. In questa particolare cornice, Dotemu si è affermata come uno dei principali protagonisti, attraverso il loro particolare approccio al revival dei giochi classici, riuscendo a bilanciare rispetto per l’originale e innovazione. L’editore e sviluppatore francese ha riproposto titoli iconici come Streets of Rage 4, che aggiorna la serie beat ’em up anni ’90 con grafica disegnata a mano e nuove meccaniche pur rispettando l’anima arcade iniziale. Con Wonder Boy: The Dragon’s Trap, ha riportato in vita l’estetica del classico con un raffinato stile animato. Anche Windjammers 2 rivisita un cult arcade con meccaniche migliorate, posizionando Dotemu tra i maestri del retro-modern gaming.

Dopo diversi passaggi, quindi, oggi è arrivato finalmente il momento del run&gun più famoso, che torna…con un pizzico di strategia in più. Metal Slug Tactics infatti porta il fascino esplosivo e il nostalgico divertimento della serie cult METAL SLUG sulla scena dei giochi tattici a turni. In esso il giocatore dovrà affrontare un viaggio mozzafiato per vivere il meglio di entrambi i mondi: azione arcade classica da un lato e brividi tattici in stile roguelite dall’altro. Un’operazione nostalgia grazie a cui potrete tuffarvi nel combattimento, riscoprendo le emozioni di METAL SLUG, ma in un modo e con un ritmo del tutto nuovo. Metal Slug Tactics rappresenta un esperimento audace e sorprendente per il celebre franchise SNK, noto soprattutto per il frenetico gameplay run-and-gun. Il progetto si inserisce nel filone del rilancio di brand storici, ma lo fa con una virata di genere che, pur rischiosa, apre nuove possibilità narrative e di coinvolgimento. Dotemu e Leikir Studio scelgono di trasformare il caotico mondo di Metal Slug in un titolo tattico a turni, dove la gestione strategica sostituisce la pura reattività. Se i giocatori veterani potrebbero rimanere spiazzati dal cambio di registro, la scelta riesce tuttavia a creare un’esperienza che mantiene intatto il feeling unico della serie, fatta di ambientazioni ironiche e devastate dalla guerra, nemici caricaturali e un cast carismatico. I protagonisti classici, come Marco, Tarma, Eri e Fio, tornano in azione, ma con nuovi ruoli: non sono più solo soldati dall’approccio istintivo, bensì vere e proprie pedine in una scacchiera di battaglie strategiche. Questa reinterpretazione aggiunge una dimensione più profonda, dando ai personaggi un peso diverso e favorendo l’identificazione del giocatore con le loro abilità e personalità. Il racconto, pur rimanendo leggero e comico, si arricchisce con sfumature narrative che emergono dalle scelte tattiche: ogni movimento, ogni attacco può influenzare il corso dello scontro e, simbolicamente, l’esito delle loro storie personali. Gli scenari spaziano dalle giungle ai deserti, evocando i campi di battaglia familiari della serie ma ora vissuti con una lente di ingrandimento più attenta, dove ogni dettaglio conta. Questa operazione di rilancio, quindi, non si limita a rivestire un classico con una nuova veste grafica o meccanica: cerca di raccontare il mondo di Metal Slug con nuovi toni e prospettive, senza tradire l’essenza del brand. Tuttavia, resta aperta la domanda su quanto questa evoluzione piacerà ai fan più nostalgici, abituati alla formula adrenalinica e immediata dei titoli originali.

La giocabilità di Metal Slug Tactics rappresenta un mix intrigante, seppur non esente da critiche, tra strategia a turni e meccaniche rogue-lite. L’elemento strategico a griglia consente una pianificazione approfondita, con ogni mossa del giocatore che assume un peso specifico. Marco, Tarma, Eri e Fio, ognuno con abilità uniche, devono essere usati con intelligenza per superare nemici e scenari che richiedono approcci tattici variabili. In Metal Slug Tactics, le mappe sono generate proceduralmente, una scelta tipica dei rogue-lite, che evita la ripetitività ma limita la costruzione di scenari tattici memorabili e specifici. Gli appassionati di strategia, abituati a giochi come Fire Emblem o XCOM, potrebbero non apprezzare fino in fondo questo approccio, poiché manca la possibilità di sfruttare pienamente tattiche a lungo termine. Gli sviluppatori cercano di compensare questa randomizzazione con potenziamenti temporanei e abilità che sbloccano nuove opzioni tattiche in battaglia, come coperture e attacchi combinati. I giocatori possono inoltre scegliere vari power-up e abilità prima di ogni missione, influenzando l’approccio strategico. Tuttavia, queste personalizzazioni sono azzardate e spesso obbligano a fare compromessi senza una vera libertà di scelta, a causa della casualità degli upgrade che appaiono tra i livelli. La componente rogue-lite, se da un lato introduce una rigiocabilità interessante, dall’altro crea una difficoltà artificiale che potrebbe allontanare i fan tradizionali. Per chi ama la serie Metal Slug, abituato a un’esperienza di gioco più semplice e diretta, questa scelta risulta limitante, rischiando di sacrificare la soddisfazione a lungo termine in favore di un sistema di progressione accidentale. Detto questo, le partite sanno essere coinvolgenti grazie al ritmo serrato, alla necessità di ponderare ogni mossa e alla possibilità di sperimentare approcci diversi a ogni tentativo. In definitiva, Metal Slug Tactics riesce a offrire una giocabilità interessante, ma la commistione tra strategia e rogue-lite potrebbe non convincere tutti i fan, specie chi sperava in una progressione meno rigida e influenzata dalla casualità.

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