Con Vampire: The Masquerade – Reckoning of New York ci troviamo nel terzo e ultimo capitolo della trilogia dedicata al mondo delle creature delle tenebre sviluppato da Draw Distance. Si tratta di una visual novel, un genere ben noto agli appassionati di Vampire della durata di circa 5 ore se ci focalizzeremo sugli obiettivi principali. Il gioco è quindi principalmente narrativo, con immagini statiche e parzialmente animate, e offre la possibilità di interagire attraverso scelte di dialoghi o percorsi, che conducono a diversi finali, a volte inaspettati. Insomma, un’esperienza immersiva e profonda, piuttosto che azione pura: un libro interattivo dove sei tu a determinare il finale!
Una premessa prima di iniziare; questo terzo capitolo della serie è dedicato a chi conosce il mondo di Vampire: The Masquerade o ha giocato ai titoli precedenti e sa quanto sia fondamentale la componente del gioco di ruolo per godersi al meglio la trama. Anche se è presente un glossario nel gioco, l’universo ampio e pieno di sfaccettature e termini sarà famigliare a chi è pratico della saga. La società della Camarilla e le sue sfaccettature saranno un meccanismo ben oliato per i nostalgici, che influenzeranno la trama, tesseranno intrighi e capiranno pian piano le relazioni tra i vari personaggi.
Addentriamoci nella storia senza troppi spoiler. Seguiamo la vicenda dal punto di vista di Kali, una giovane vampira appena trasformata, una neonata insomma, che si trova improvvisamente coinvolta in un complotto mortale. Attenzione perché un secondo personaggio sarà disponibile per l’avventura, ma il suo arco narrativo si sblocca solo in seguito al completamento della prima run. Comunque, Kali viene abbandonata dal suo creatore e portata davanti alla Coterie per rispondere di crimini che ha commesso su ordine del suo Sire stranamente scomparso. Con solo sette giorni fino a capodanno, Kali deve provare la sua innocenza davanti al tribunale oscuro che la accusa. Ma questo è solo un pretesto per un complotto più ampio che coinvolge l’intera società dei vampiri. La trama è semplice e classica per l’universo di Vampire, ma il problema principale è proprio…Kali. Non riesce a catturare l’interesse dei giocatori con i suoi modi che non conquistano e dei dialoghi deboli che possono annoiare alla lunga. Le nuove meccaniche inserite nel gioco, come la scelta di tratti specifici per renderlo più simile possibile a un GDR, non riescono a supportare la protagonista o la trama, rendendole quasi inutili. L’impopolarità di Kali pesa sulla fruizione del gioco, non riuscendo a concludere in bellezza la trilogia dopo “Coteries of New York” e “Shadows of New York”, che catturavano l’essenza dell’universo di Vampire, ponendo domande morali ed esistenziali sul concetto di umanità e mostruosità. Ahimè, nell’ultimo capitolo tutto questo manca un po’ nella fredda e spenta New York notturna pos- natalizia!
Ma passiamo ad un lato positivo! il punto di vista artistico di “Vampire: The Masquerade – Reckoning of New York” è sicuramente da lodare. Gli artwork, degli scenari e dei personaggi, sono ben curati e le ambientazioni cupe e decadenti catturano perfettamente l’essenza di una città dove oscuri segreti si annidano in ogni angolo. Gli artisti hanno creato un mondo visivamente immersivo, anche se poco supportato dalla trama.
La recensione
In conclusione, per chi ha giocato ai precedenti capitoli ed è amante del genere, Vampire: The Masquerade – Reckoning of New York merita comunque di essere giocato. Forse non è il modo migliore per concludere questa serie, poiché la trama può lasciare un po' di insoddisfazione man mano che si procede nella storia. Tuttavia, per i fan del mondo di Vampire, l’ambientazione e il gioco in generale possono risultare interessanti, mantenendo il suo DNA di visual novel a scelta multipla, tra intrighi e sguardi feroci nascosti nell’ombra.