Besiege: la recensione

Costruisci macchinari in grado di ridurre in frantumi i mulini a vento, spazzare via battaglioni di intrepidi soldati e trasportare risorse di valore e tanto altro...conquistare le fortezze nemiche non è mai stato così divertente!

Tra le numerose conseguenze positive dell’enorme successo di Nintendo Switch sul mercato mondiale nel corso degli ultimi 8 anni c’è senza dubbio anche quello di aver attirato l’attenzione interessata di svariati sviluppatori provenienti da altri ambiti e solitamente altrimenti interessati primariamente ad altri mercati. Da un lato abbiamo già più volte sottolineato la migrazione di svariate IP storicamente legate ai lidi della PlayStation di Sony, soprattutto nel mercato domestico e (anche) portatile, ma è altrettanto presente un filone di progetti originariamente pensati per mobile, capaci di giustificare la propria presenza su eShop tra temi alla moda e prezzi accessibili, ma non va dimenticato anche il fronte PC. Tra innumerevoli simulatori di varia natura, e spesso di dubbia qualità, e produzioni multiplayer si nascondono a volte piccole chicche da non sottovalutare, inaspettatamente divertenti, ben realizzate e, in alcuni sporadici cadi, anche riadattate per poter essere fruite al meglio sulla console ibrida di Nintendo, sfruttandone alcune delle peculiari caratteristiche. Sarà questo il caso di Besiege?

Besiege, è il gioco per PC più venduto dello sviluppatore indipendente britannico Spiderling Studios ed è ora disponibile su Nintendo Switch. Besiege è un gioco basato su un concetto di fisica avanzata , ma accanto all’aspetto più tecnico di programmazione riesce ad affiancare una grande carica di creatività, risultando in un notevole apprezzamento di pubblico e critica fino a oggi, in ambito PC. In esso, i giocatori possono costruire numerose e diversificate macchine d’assedio per distruggere villaggi, castelli ed eserciti nemici in una sorta di contesto medioevale. I controlli intuitivi e le funzionalità touch-screen di Switch sono stati perfettamente integrati, offrendo nuovi modi per interagire e costruire le tue macchine. L’elemento tecnico resta però ovviamente il fulcro del tutto, consentendovi attraverso la verosimiglianza e l’affidabilità dei legami tra elementi e lungo una catena di azioni e conseguenze sempre logica e comprensibile di costruire tante macchine meccaniche finalizzate all’annientamento degli svariati obiettivi, siano essi carri, eserciti, castelli o ostacoli da superare (di solito, sempre e comunque abbattendoli!). A sostegno dell’aspetto fisico troviamo inoltre un discreto ventaglio di situazioni e possibilità, essendo la campagna costituita da ben 55 livelli, 3 ambienti sandbox da esplorare e oltre 70 blocchi o elementi da poter combinare tra loro, al fine di creare le vostre macchine da guerra. Il tutto, con un pizzico (o più!) di licenza poetica e immaginativa, andando oltre i vincoli “storici” e riuscendo a realizzare opere piuttosto improbabili, o comunque ucronicamente inesatte, sulla falsariga di un Tears of the Kingdom che incontra la fantasia ingegneristica del miglior Leonardo da Vinci! Ecco allora arrivare carri armati, aerei, elicotteri, auto sportive, razzi giganti e mech farsi largo accanto alle più storicamente accurate catapulte: sempre con l’idea in testa di arrecare quanti più danni possibili ai nostri bersagli!

La maggior parte delle fasi ludiche si svolgerà non tanto in termini di messa in atto delle azioni distruttive dei vostri mezzi, quanto al tavolo di lavoro virtuale sul quale sarà possibile realizzare e costruire le macchine da guerra: l’interfaccia utente è molto ricca di possibilità e opzioni, soverchiando la capacità di discernimento del fruitore in fase iniziale, ma disvelando poco a poco tutte le sue potenzialità, soprattutto nel momento in cui vi troverete a giocare in modalità portatile, sfruttando in maniera intensiva i controlli tattili ottimamente implementati dagli sviluppatori. A quel punto, l’area da lavoro sarà nettamente più fruibile, consentendovi di sfruttare i tanti strumenti di costruzione avanzati qui presenti, attraverso la costruzione persino intuitiva delle vostre opere di distruzione interattive. Il sistema fisico soggiacente si erge quindi come fondamenta di tutta l’esperienza, confermandosi passo dopo passo come pilastro dell’approccio in qualche modo simulativo; la campagna per giocatore singolo offre un numero sufficiente di situazioni, obiettivi e nemici tale da non scadere troppo presto nell’inevitabile sensazione di ripetitività, anche grazie alla presentazione di diverse nazioni e aree geografiche, piuttosto caratterizzate in termini ambientali oltre che bellici; i livelli sandbox in cui scorrazzare variano il senso di staticità dei momenti creativi di costruzione, consentendovi di terrorizzare gli abitanti di queste terre con il risultato della vostra arte costruttiva. Insomma, il quadro complessivo è senza dubbio capace di convincere quantomeno gli amanti di un genere videoludico che, di suo, potrebbe risultare di per sé fin troppo complicato o statico per un’ampia fetta di pubblico. Un aspetto interessante che, nella versione console, potrebbe però riequilibrare il piatto della bilancia verso un ampliamento di target è il Workshop: un’area pensata ad hoc per condividere le proprie creazioni con la community, trovando ovviamente al contempo il modo di scaricare le macchine di distruzione create da altri giocatori. Questa è un’aggiunta da non sottovalutare, poiché consentirebbe un grado aggiuntivo di fruizione anche da parte di chi non è un ingegnere in erba!

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Sotto il versante tecnico il titolo sembra onestamente in grado di convincere i palati anche più fini, pur tenendo conto delle ovvie limitazioni dell’hardware Nintendo rispetto all’originaria versione per PC. In particolare, prendendo in esame i controlli intuitivi e il touch-screen possiamo dire che le funzionalità dello Switch sono state perfettamente integrate, offrendo nuove funzionalità e modi per interagire e costruire le vostre macchine. Posizionare i blocchi con un semplice tocco del dito e usare lo strumento di trascinamento per distruggere i nemici e scagliare le vostre macchine sul bersaglio sarà piuttosto soddisfacente. Il tutto condito da un motore fisico che regge anche sulla console ibrida della casa di Kyoto, dove i vincoli più evidenti risiedono nei tempi di caricamento, che purtroppo potrebbero inficiare la fruizione on-the-go in termini di sessioni mordi & fuggi, laddove invece la gestione tramite schermo tattile come detto rappresenta l’elemento cardine di questa esperienza, nonché alcuni rallentamenti (a volte piuttosto evidenti), nelle fasi di attacco e distruzione più concitate a schermo. Nell’insieme, niente di eclatante, in senso negativo.

La recensione

7.5 Il voto

Piccoli tentennamenti di fluidità o caricamento sono in pratica gli unici difetti oggettivi di un'opera inusuale e divertente, dove l'aspetto tecnico, fondamentale per la resta del concetto stesso del gioco, si affiancano a un elevato grado di soddisfazione e divertimento anche grazie all'implementazione dei controlli touch specifici della versione Switch

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