Willy’s Wonderland: la recensione

Una notte da superare facendoci strada attraverso orde di animatronix impazziti...ce la faremo anche senza Nicholas Cage?

Tra le star di Hollywood, Nicolas Cage è una di quelle spesso e volentieri più criticate per le scelte, diciamo un po’ bizzarre, di opere nelle quali sceglie di lanciarsi. Dopo un inizio di carriera votato ai blockbuster, via via si è andato a dedicare a film un po’ più di nicchia se non del tutto bizzarri. Il Dracula pazzo di Renfield e il disperato homie di Pig sono alcuni tra i più recenti esempi di questa “svolta” interpretativa di Cage, nel quale Willy’s Wonderland del 2021 va ad incastonarsi alla perfezione. In questa pellicola Nicolas Cage interpreta un uomo misterioso, chiamato semplicemente il Custode, che rimane bloccato in una cittadina a causa di un guasto alla sua auto. Incapace di pagare la riparazione, accetta un lavoro notturno come custode in un parco divertimenti abbandonato chiamato Willy’s Wonderland… cosa potrebbe mai andare storto? Questa premessa cinematografica per introdurre la versione videoludica di questa pellicola, titolo sviluppato in Brasile da Mito Games, beat ‘em up in 2.5D nel quale dovremo farci strada con le cattive attraverso orde di animatronics impazziti. Sgomberiamo subito il campo da ogni aspettative in merito, Nicolas Cage non è della partita, probabilmente per questione legate ai diritti di immagine e, a dire il vero, un po’ tutta l’opera sembra mutuare del film il titolo e poco altro.

Durante la notte, ancora convinto di aver fatto una scelta furba accettando il lavoro, il Custode finisce per scoprire che gli animatronix del parco sono posseduti da spiriti malvagi e prendono vita, cercando in ogni modo di fargli la pelle. Invece di fuggire come farebbe chiunque, decide di tenere il punto e di combattere queste creature, eliminandole nel modo più brutale ed ingegnoso possibile. Purtroppo, già nelle prime battute di gioco emerge uno dei (tanti) difetti di questo gioco. Pur presentandosi, almeno nelle intenzioni, come uno dei tanti titoli alla Double Dragon, vediamo subito che Willy’s Wonderland manca di profondità nel combat system. Le azioni eseguibili sono le classiche calcio, pugno, attacco caricato e attacco tornado, queste ultime due soggette ad esaurimento, con la necessità quindi di attendere un po’ prima di avere nuovamente una ricarica completa. Il problema non è tanto nella varietà delle azioni eseguibili quanto nella loro mancanza di precisione. Le collisioni e le linee di azione tra il nostro character ed i nemici sono studiate in maniera tutt’altro che certosina, finendo spesso per sparare pugni nel vuoto, completamente fuori asse rispetto a dove ci aspetteremmo di essere. La stessa approssimazione realizzativa la riscontriamo anche nel comparto grafico dove, a parte rilevare una certa mancanza di varietà negli stili degli animatronix da affrontare, c’è una certa sensazione di incompiutezza tanto nelle ambientazioni quanto nella caratterizzazione dei personaggi.

Questa sorta di semplicità nella realizzazione permea un po’ tutto il gioco, partendo dal gameplay come visto, passando per il comparto grafico ma arrivando anche alla parte narrativa, dove tutto è demandando ad una brevissima intro per poi lasciarci in balia degli eventi, ed ovviamente anche per la parte sonora, che non aggiunge niente all’esperienza di gioco. Tutto questo come facilmente intuibile porta ad una generale sensazione di dejà vu già dopo i primi livelli, risultando in una mancanza di stimoli a procedere nonostante le massimo due ore necessarie per portare il tutto a termine. Qualche sprazzo di maggiore interesse viene destato dai boss di metà e fine livello, più per l’intuibile follia dietro di essi (uno struzzo gigante, un gorilla impazzito e via così) che per variazioni determinanti nei loro pattern di attacco. Il livello di difficoltà è generalmente piuttosto basso, di conseguenza la possibilità di affrontare il gioco in co-op con un nostro amico finisce per farci affrontare il tutto con ancora più velocità, aggiungendo però un pizzico di brio che non guasta.

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La recensione

5.5 Il voto

Purtroppo in questa trasposizione videoludica dell'omonimo film con Nicholas Cage non porteremo un buon ricordo. Il traino della pellicola non dura molto, giusto il tempo di affrontare un combat system impreciso e poco vario, nonchè un generico senso di incompiutezza, come se si sarebbe potuto fare molto di più e molto meglio, ma ci si sia limitati a svolgere il compito basic. Peccato per l'occasione persa, i beat'em up a scorrimento sono ancora vivi, ma non grazie a Willy's Wonderland.

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