THE OUTER WORLD – Benvenuti a un nuovo appuntamento dedicato alla nostra rubrica intitolata “The Outer World”, una finestra nuova per Switchitalia, con vista sui mondi videoludici che si espandono fuori dalle consuete e familiari mura dell’universo Nintendo. Se volete più dettagli sulla nostra iniziativa, vi rimandiamo all’articolo introduttivo con cui ve la presentiamo, sospinti dalla curiosità esplorativa tipica degli amanti dei videogiochi. Oggi è il turno dell’ennesimo titolo Bandai-Namco sviluppato a licenza anime/manga, con un pizzico di nostalgia in più del solito (e chissà: in attesa di una versione Switch sempre da non escludere a priori, come il recente annuncio di One Piece Odyssey è lì a dimostrare).
La nostra attenzione va infatti a posarsi su Sand Land, un titolo che si basa su uno dei tanti lavori editoriali di Akira Toriyama, conosciuto in tutto il mondo come il papà di Dragon Ball, ma in realtà figura molto più ampia e significativa di quanto una lettura superficiale del successo di Goku & Company non faccia credere. Il suo umorismo e il suo tratto inconfondibile hanno contribuito a scolpire nell’immaginario collettivo una vera e propria arte, quella del manga e degli anime, ben oltre a quanto fatto da predecessori e epigoni e ben al di là dei confini nazionali: incisivo sin da subito con l’ironia bizzarra e fuori dagli schemi di Dr. Slump (e Arale), trova enorme cassa di risonanza con il successo commerciale senza precedenti di Dragon Ball, dapprima settando nuovi standard di divertimento globale (capace di valicare le suddivisione di genere e le differenze geografiche di culture diverse) per poi creare il modello cui tutti ancora oggi nel mercato del Sol Levante si ispirano per quanto concerne i fumetti d’azione (arrivando sia all’elogio dell’imitazione tra un Naruto e un My Hero Academia, che all’immortalità della satira dell’inconfondibile One Punch Man), con la serie di Dragon Ball Z. Ma il suo genio stilistico non si è mai limitato a un unico mezzo di intrattenimento, avendo sin da tempo immemore contribuito alle fondamenta di alcune dei pilastri più importanti anche del nostro amato mondo dei videogiochi, collaborando a vere e proprie icone del calibro di Dragon Quest, Chrono Trigger o, in tempi più moderni, Blue Dragon. Un modello inimitabile, ma ancora oggi continuamente imitato, di tratto autoriale a tutto tondo, capace di ottenere premi e riconoscimenti tanto della critica quanto del pubblico, tanto in Giappone, quanto a livello mondiale. Già con l’opera prima di Dr. Slump vinse lo Shogakukan Manga Award, piazzando oltre 35 milioni di copie nel mercato domestico; con Dragon Ball il riscontro globale fu semplicemente senza eguali, essendo stimati ad oggi addirittura quasi 300 milioni di volumi distribuiti in vari mercati e capace persino di ottenere il riconoscimento Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dai nostri cugini francesi, da sempre amanti delle produzioni artistiche della tradizione giapponese. Insomma, una vera e propria icona alla quale, senza dubbio, milioni di persone si sono appassionate a manga e videogame motivo per cui nessun amante del nostro mezzo di intrattenimento digitale preferito potrà mai dimenticarlo, nonostante la sua prematura scomparsa.
Sand Land racconta la storia di un’amicizia inaspettata tra umani e demoni in un mondo spietato, dove l’acqua è diventata la risorsa più rara. Il principe dei demoni Belzebubù e il suo amico Ladro si uniranno allo Sceriffo Rao alla ricerca della fonte leggendaria per salvare gli abitanti di Sand Land. Durante la loro avventura incontreranno nuovi alleati e affronteranno battaglie impegnative per sconfiggere i tanti pericoli del deserto e l’esercito del Re di Sand Land. Chi già conoscesse l’universo finzionale di riferimento si troverà subito a casa, tra scenari ed atmosfere, avventura action e toni ironici e spensierati della narrazione, impersonando il regale mostrino al centro delle gesta qui raccontate, tra mezzi di locomozione e artiglieria, super poteri, desertiche lande da esplorare e bizzarri personaggi con cui incrociare il proprio cammino. Non stiamo parlando dell’opera più conosciuta o apprezzata (in termini di grandi numeri e pubblico di massa) tra le tante realizzate dal famoso disegnatore giapponese, ma senza dubbio di una delle più caratterizzate, inserendo il suo tipico tratto all’interno di un contesto demoniaco (e non necessariamente super-eroistico) incapace (per scelta e non per mancanze di sorta) di prendersi troppo sul serio. Tutto questo resta intatto, riportato in maniera piacevolmente fedele anche nel titolo di Bandai-Namco che cerca di ricrearne l’essenza e il feeling in un’alta definizione interattiva tutta da scoprire.