Tevi: la recensione

Lo studio indie Neverland Entertainment e lo sviluppatore CreSpirit tornano a fare coppia dopo il successo del “Bunny-vania” Rabi Ribi con Tevi, nuovissimo metroid-vania ricco di contaminazioni. Lo studio con base a Taiwan, dopo averci sorpreso con quel riuscito cocktail fra platform, bullet hell, beat’em up e RPG che è stato Rabi Ribi, ci riprova, con un titolo che parzialmente ne riprende le dinamiche per svilupparle ulteriormente, trattandosi di un metroidvania con combattimento bullet hell. Come noteremo subito, sin dalle prime battute di gioco, per essere un metroid vania questo Tevi punta in modo forse fin troppo deciso su una componente narrativa ampia, discorsiva, forse addirittura ridondante. Siamo nel mondo di AZ, dove convivono tre razze principali: umani dotati di magia, Beastkin caratterizzati da lunghe orecchie di animali e ibridi biomeccanici chiamati Magitech. In tutto il continente si trovano cinque città principali: la sontuosa città di Anathem è stata a lungo la sede del potere umano, il centro industriale di Mororose per i Beastkin e infine la tundra ghiacciata di Wnowveil fino alle oscure profondità del Tartaro. In un lungo passato di pace, il mix unico di progressi magici e tecnologici di AZ ha plasmato la vita dei suoi abitanti. Tuttavia, come spesso accade i conflitti tra le fazioni hanno iniziato a creare dissapori e lotte per il potere. Il punto di queste lotte è il mana, l’energia del mondo. I primi a sollevarsi furono i Magitech, avidi di mana e di potere e di Astral Gear, artefatti colmi di mana e, proprio per questo, molto ricercati. Tevi, la protagonista di questo gioco, caratterizzata da lunghe orecchie da coniglio, inizia la sua avventura in prigione proprio per aver tentato di rubare un Astral Gear a un gruppo di mercenari. Insieme ad un pittoresco party di alleati composto da un angelo, uno scienziato ed un demone, Tevi inizierà il suo girovagare volto a riportare la pace su AZ.

Il mondo di gioco è quantomai ampio e ben caratterizzato. Si contano fino a 40 differenti biomi, ognuno ben distinguibile per stile, mostri e popolazione. Leggermente meno preciso è il focus dal punto di vista grafico, che vanta una pixel art 2D molto ispirata sul character design, mentre leggermente meno pulita e ricca per quanto riguarda le ambientazioni di gioco. In ogni caso l’aspetto che realmente colpisce della realizzazione tecnica di questo titolo è l’estrema fluidità dell’azione, soprattutto nelle concitate sezioni di combattimento, laddove nonostante innumerevoli esplosioni ed effetti di luce, tutto si mantiene estremamente fluido e stabile, senza alcun calo di frame rate. Il combat system riesce a bilanciare quasi alla perfezione il genere simil Metroid con il bullet-hell. Tevi combatte con un pugnale e una chiave inglese dedicati agli attacchi corpo a corpo e ad a distanza, mentre il diavoletto Sable e l’angelo Cecile danno un prezioso supporto a lungo raggio grazie ai loro proiettili speciali. La protagonista Tevi eccelle nel combattimento corpo a corpo, utilizzando controlli realizzati in maniera davvero fluida e godendo di tempi di reazione pressoché immediati. I suoi due fluttuanti amici sono responsabili, come detto, degli attacchi a distanza e possono passare alternativamente da modalità di difesa a modalità di attacco, supportando il combattimento, proteggendo Tevi con scudi energetici o causando ingenti esplosioni.

Come in ogni metroidvania che si rispetti, tutte le aree di gioco da esplorare sono interconnesse tra di loro in un infinito dedalo di corridoi. Ciascuna zona nasconde tesori e segreti da scoprire solo rivisitandola più volte, alla luce delle nuove abilità che riusciremo a scovare con il progredire della storia. Eliminare i vari nemici ma soprattutto i potenti boss ci consentirà un avanzamento e miglioramento degli attacchi effettuabili, che progrediranno in soluzioni sempre più potenti sia a corto che lungo raggio. La classica alberatura riguardante la crescita del nostro party è sostituita dai “sigilli”, utilizzabili per sbloccare migliorie (sia per quanto riguarda skill di attacco che skill curative). Ogni Sigillo ha ovviamente un costo misurato in EP e più alto sarà il nostro livello più ne potremo attivare, portandoci con un po’ di pazienza a creare sostanzialmente un personaggio unico, adatto al nostro stile di combattimento. Si diceva di come, stranamente per un metroid vania, i dialoghi siano prolissi e quasi invadenti, inficiando per forza di cose il ritmo dell’avventura. Per chi si aspetta pura azione è bene evidenziare che l’avventura, l’esplorazione e talvolta anche i combattimenti, sono intervallati da sessioni testuali che finiscono per frammentare fin troppo l’azione, quasi fossimo di fronte ad una visual novel. Un metroid vania guidato dalla storia è piuttosto bizzarro, ma è anche una declinazione che vale la pena esplorare, soprattutto se, come in questo caso i momenti di combattimento ed esplorazione sono talmente ben fatti da valere tutta l’attesa.