Inutile ricordarlo per la milionesima volta, ma in fondo ci troviamo ancora davanti a qualcosa che è stato reso possibile solo dall’enorme sviluppo degli store digitali, con particolare riferimento al fermento creativo che negli anni ha saputo trovare successo commerciale sull’eShop di Nintendo Switch: una libertà espressiva di contenuti, stili e modi senza pari nella storia del medium videoludico che, nel caso specifico preso in esame oggi, ha dato vita nientemeno che a un nuovo super eroe. Un super eroe particolare, visto che in pratica parliamo del liberatore dei calzini spaiati di tutto il mondo! Sockventure, di cui come sapete abbiamo avuto modo di approfondire le dinamiche creative con gli stessi sviluppatori nella nostra intervista, e di cui tra pochi giorni potremo graziare cinque fortunati di voi, grazie all’ormai imminente giveaway!
Sockventure è un platform 2D a scorrimento, nel quale dovremo cercare con il nostro avatar di superare i numerosi e pazzeschi ostacoli pensati dagli sviluppatori, lungo 200 livelli realizzati a mano, senza alcun tipo di generazione procedurale. La struttura di gioco è imperniata sulle abilità e i riflessi (anche mnemonici) del giocatore e su un’accettazione proattiva del trial&error. Per fronteggiare al meglio le difficili sfide create dal team di programmazione, infatti, dovremo sia dare fondo a tutte le nostre più automatizzate capacità ludiche, che scendere a patti con il processo di sconfitta e tentativo che sta alla base della resilienza richiesta dal titolo per poter proseguire e, infine, giungere al traguardo. La frustrazione è un pericolo reale, presente e costante, ma allo stesso tempo il grado di soddisfazione raggiungibile una volta ottenuto l’agognato premio (rappresentato dalla possibilità di avanzare verso il livello successivo) è davvero alto e, soprattutto, il gioco conferma a ogni pié sospinto due aspetti importanti, alla base del “contratto interattivo” con il fruitore: da un lato l’estrema onestà delle trappole, complesse e articolate ma sempre in maniera franca ed evidente, lasciando intravedere il modo di superare i vari trabocchetti per ottenere l’obiettivo del superamento; dall’altro il divertimento innegabile che proverete non soltanto una volta scavalcato l’ostacolo, ma anche durante l’esecuzione dei tentativi necessari per riuscirci. Come si suol dire, l’importante non sarà solo l’arrivo o la meta, ma anche e soprattutto il percorso necessario per giungere al traguardo.
L’avvertimento iniziale riguardo alla pazienza che dovrete sfoderare per riuscire a godervi davvero Sockventure non è fatto alla leggera e tantomeno alla leggera dovrebbe essere preso: il gioco sarà impegnativo sin dalle primissime battute, tanto che già il raggiungimento del primo calzino recuperato (con checkpoint annesso) saprà farvi tirare un sospiro di sollievo, ma non solo: come detto, saprà anche darvi quella scarica di adrenalina tipica del raggiungimento di un traguardo non semplice ma agognato, offrendovi così quella carica in più per ripartire subito e affrontare il nuovo quadro ricco di avversità che si parerà dinanzi a voi. Sinonimo di trial&error, questo platform vi spingerà a ripartire subito verso un nuovo tentativo dopo ogni singola sconfitta, sfruttando sia il piacere dato dalla pura interazione ludica, che altri due aspetti furbescamente pensati dagli sviluppatori: i tempi di caricamento dopo ogni morte sono praticamente inesistenti e le possibilità di continuare dopo la sconfitta sono invece letteralmente infinite. Dopo pochi (o tanti) fallimenti, vi accorgerete di come la struttura del gioco più che frustrarvi vi porterà invece a voler riprovare a evitare quegli spuntoni, a saltare sopra quel flusso elettrico, ad abbassarvi per evitare la schiuma tossica e così via, senza arrendervi e forti della convinzione di potercela fare al prossimo tentativo.
