Quake Remastered: la recensione

Esattamente 25 anni fa iniziava una leggenda in ambito sparatutto in prima persona, visto che veniva immesso sul mercato niente meno che Quake, di cui è stata annunciata una versione rimasterizzata nel corso della Quakecon at Home, solo pochi giorni fa. Stupendo, come sempre da tradizione Bethesda, il gioco è stato reso disponibile immediatamente sugli store digitali di tutte le piattaforme coinvolte, compreso l’eShop di Nintendo Switch. Ed è proprio di questa versione che ci apprestiamo a fornirvi la recensione, tra nostalgia e divertimento quanto mai attuale e moderno. Sull’attenti dunque, perché nell’originale FPS dark fantasy non c’è spazio per il dubbio: imbracciate le armi e preparatevi a combattere!

Sviluppato da iD Software nell’ormai lontano 1996, Quake segnò una, anzi più epoche: successore spirituale di DOOM, capace di adattare una tecnologia di rendering real time 3D davvero sbalorditiva per quei tempi, metteva il giocatore nei panni di un combattente che, in prima persona e con un’arsenale davvero invidiabile, si ritrovava a vagare per antichi e mistici labirinti popolati da svariati mostri, tutti da trucidare senza sosta. Tematicamente violento, con vaghe ispirazioni di fantasy distorto dalla visione oscura e demoniaca dei ragazzi texani fondatori della casa di sviluppo, il gioco seppe conquistare praticamente tutti sin dalle prime fasi di commercializzazione (tranne i genitori dei bambini “vittime” di questo malvagio incantesimo tecnologico). Nell’occasione di questo importante anniversario, il publisher ha pensato bene di festeggiare con una riedizione del titolo originale, appena ritoccato nell’estetica e arricchito nei contenuti, coinvolgendo nell’operazione quante più piattaforme possibili, nonostante l’acquisizione di Bethesda da parte di Microsoft, quasi a non voler tagliare fuori nessuno, da questa “festa di compleanno”: concetto rafforzato per altro dalla possibilità di cross-play, giustamente presentata come il fiore all’occhiello di questa remaster. Accogliamo quindi con un sorriso nostalgico l’operazione, cercando di capirne le carattestiche fondamentali.

Prima di tutto, dobbiamo sgombrare il campo da qualsiasi equivoco: siamo davanti a una versione leggermente ritoccata e non a un remake, per cui ovviamente anche le aspettative devono essere adeguate all’operazione messa in atto, più come simpatico richiamo al passato che come vero rilancio della proprietà intellettuale di iD Software. Niente DOOM 2016, quindi, bensì l’originale FPS dark fantasy in versione migliorata, con aggiornamenti grafici, modelli rifiniti, illuminazione dinamica e colorata, anti-aliasing, profondità di campo. Eppure, non esiste momento modo per giocare a Quake per la prima volta, considerando come siano disponibili sia la campagna base dark fantasy ma anche le espansioni in modalità cooperativa per 4 giocatori su schermo condiviso in locale oppure online, con sfide in stile rétro con supporto per 8 giocatori (online) o 4 giocatori (schermo condiviso locale). Il gioco inoltre comprende come dicevano anche il cross-play per tutte le piattaforme e il supporto di server dedicati per matchmaking online e peer-to-peer per partite personalizzate. Infine, va sottolineato come questa versione includa anche le espansioni nuove e originali: in Quake Remastered sono infatti inclusi i pacchetti di espansione originali “Scourge of Armagon” e “Dissolution of Eternity”, e le due espansioni sviluppate dal pluripremiato team di MachineGames “Dimension of the Past” e il nuovo “Dimension of the Machine”.

Cosa aspettarsi, dunque, da questo grande classico, riproposto al meglio delle sue (datate, va detto) possibilità ludiche e grafiche? Beh, sostanzialmente tanta frenesia old style, sia in singolo che in compagnia, in particolare grazie all’estrema apertura che caratterizza l’operazione: la possibilità di scaricarlo immediatamente dall’eShop, ma di lanciarsi in sfide contro chiunque abbia avuto, come voi, la voglia di fare un tuffo nel passato, indipendentemente dalla console di fruizione; la riproposizione della colonna originale composta da Trent Reznor; il mantenimento di tutto il comparto grafico di una volta (migliorato secondo gli standard odierni di fluidità, risoluzione e persino effetti di rifrazione). Insomma, senza dubbio non un grosso investimento, ma allo stesso tempo un modo simpatico per fare scorpacciata del caro vecchio Quake, anche grazie alla riproposizione di tutti, ma proprio tutti i contenuti ufficiali che lo hanno caratterizzato nel corso dei decenni, comprese alcune piccole ma inedite chicche. Bentornato caro vecchio sparatutto darkettone: speriamo che le nuove generazioni riescano ad apprezzarti tanto quanto noi vecchietti. Sai mai che Bethesda non si convinca a rilanciarti con un episodio al passo con gli standard attuali dell’industria videoludica!