The Hundred Line: Last Defense Academy: la recensione

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The Hundred Line: Last Defense Academy colpisce per la sua evidente volontà di svecchiare le dinamiche tradizionali della Visual Novel, senza mai comprometterne la profondità narrativa. Anzi, gli autori Kodaka e Uchikoshi scelgono di espandere oltre misura la ramificazione della storia, proponendo oltre 100 finali multipli che non si limitano a una banale distinzione tra “buoni” e “cattivi”, ma piuttosto esplorano un ventaglio di esiti complessi e sfumati, tutti coerenti col tessuto emotivo e morale delle scelte compiute dal giocatore. A questo impianto narrativo già ambizioso si affianca una componente ludica più concreta, con battaglie strategiche a turni che – pur senza rivoluzionare il genere SRPG – aggiungono ritmo e varietà all’esperienza. Il risultato è un gioco capace di offrire momenti emozionanti e tensione ludica in egual misura. Certo, le fasi esplorative rimangono limitate e molto guidate, senza concedere vere libertà al giocatore, ma anche in questo caso riescono a fornire scorci interessanti del world building, contribuendo all’immersione e rendendo più tangibile l’universo di gioco. Un compromesso funzionale che arricchisce la narrazione senza mai appesantirla. Rispetto a Master Detective Archive: Rain Code, con cui condivide parte del DNA autoriale, The Hundred Line riesce a proporre un’alternanza di ritmo più dinamica e funzionale. Se Rain Code risultava talvolta eccessivamente verboso e statico, qui il mix tra narrazione, combattimenti SRPG e fasi gestionali restituisce un’esperienza più fluida, più equilibrata tra gioco e racconto, mantenendo alta l’attenzione del giocatore senza sacrificare la profondità emotiva e tematica della trama.

Dal punto di vista tecnico, The Hundred Line: Last Defense Academy si presenta come una produzione di livello medio-alto, soprattutto durante le fasi da Visual Novel e nelle cutscene animate, splendidamente dirette e caratterizzate da una resa visiva di prim’ordine. I modelli dei personaggi sono dettagliati ed espressivi, la risoluzione è elevata, con colori vividi, effetti di luce e particellari ben integrati, e un buon pacchetto di texture che supporta al meglio la direzione artistica, sempre ispirata e riconoscibile. Meno d’impatto, invece, il comparto grafico nelle fasi strategiche, dove l’inquadratura isometrica privilegia leggibilità e chiarezza della scena — anche nelle situazioni più affollate — a discapito del dettaglio estetico. Il colpo d’occhio rimane comunque efficace. Ottimo il comparto audio, con doppiaggio convincente (accompagnato da sottotitoli) e una colonna sonora discreta che accompagna bene l’azione. I tempi di caricamento ridotti e la struttura del gioco garantiscono una fruizione ideale sia in portabilità che in modalità docked, rendendo l’esperienza godibile e soddisfacente anche sul lungo periodo, giustificando ampiamente l’investimento richiesto.

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La recensione

8 Il voto

The Hundred Line: Last Defense Academy si dimostra una sorprendente fusione tra visual novel e SRPG, capace di offrire un'esperienza profonda e variegata. Il comparto narrativo è ricchissimo, il gameplay alterna bene fasi tattiche e dialoghi, e tecnicamente brilla, soprattutto nelle cutscene. Una proposta più dinamica e coesa del già intrigante Master Detective Archive: Rain Code, grazie a un comparto ludico più strutturato e coinvolgente che promette di lanciare il team di sviluppo verso nuove, grandi esperienze di gioco negli anni a venire

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