Il cuore pulsante di Star Overdrive è un gameplay che sfugge alle classificazioni tradizionali, mescolando in modo originale elementi provenienti da diversi generi per costruire un’esperienza dinamica, stilosa e profondamente libera. Il titolo si configura come un action adventure in open world, dove la componente esplorativa è centrale, ma non fine a sé stessa. Il protagonista si muove su un pianeta alieno vasto e variegato grazie a un hoverboard avanzato, personalizzabile in vari aspetti — dalla velocità alla gestione della gravità — che diventa a tutti gli effetti un’estensione del giocatore. Le sessioni di riding richiamano le sensazioni fluide e “trickose” di Tony Hawk’s Pro Skater, Hi-Fi Rush e Jet Set Radio, incentivando combo acrobatiche con premi in velocità e mobilità. Allo stesso tempo, la struttura non lineare e le libertà di approccio richiamano inevitabilmente Zelda: Breath of the Wild, mentre l’interazione ambientale — tra enigmi fisici, elementi manipolabili e situazioni risolutive dinamiche — ammicca al più recente Tears of the Kingdom. Ma Star Overdrive non si ferma alla contemplazione e al trick: combatte. Grazie a un sistema action basato anche sull’uso creativo del “Keytar”, una potente arma/strumento musicale, il gioco offre scontri adrenalinici che completano un gameplay vario e ricco. L’impressione finale è quella di un Sunset Overdrive molto più libero e imprevedibile, con il valore aggiunto di sezioni puzzle e libertà d’approccio rare per un titolo indie, anche grazie alla continua espansione dei diversi poteri a vostra disposizione. Fino alla grossa sorpresa del boss finale..!
Sotto il profilo tecnico, Star Overdrive sorprende con una qualità visiva e prestazionale che va ben oltre le aspettative per una produzione indie, specialmente su un hardware come quello di Nintendo Switch. La direzione artistica si distingue per un gusto estetico peculiare, quasi psichedelico nei cromatismi e ricco di accostamenti arditi ma coerenti, che potrebbero evocare alcune interpretazioni stilistiche viste nella saga cinematografica dei Guardians of the Galaxy. Il riferimento non è solo visivo, ma anche musicale: la colonna sonora, infatti, accompagna l’esperienza con un’identità sonora marcata, retrò e spaziale allo stesso tempo, richiamando anche le sonorità elettroniche e dinamiche di titoli come Starlink di Ubisoft. Ma non è solo una questione di stile: la sostanza tecnica c’è, e si vede. Star Overdrive riesce a mantenere un ottimo livello prestazionale nonostante la presenza di spazi ampi, libertà esplorativa, puzzle ambientali e un dinamismo che avrebbe messo in difficoltà molti altri titoli, anche di taglio AA. La pulizia dell’immagine è costante, il frame rate rimane stabile nella maggior parte delle situazioni, e i tempi di latenza tra input e risposta sono ridotti al minimo. Le animazioni sono fluide, ben integrate nel contesto di gioco, e restituiscono sempre una sensazione di reattività e controllo. Qualche raro episodio di compenetrazione poligonale può capitare, ma resta un dettaglio assolutamente trascurabile nel bilancio generale. Un risultato tecnico notevole, che dimostra la maturità raggiunta da Caracal Games anche dal punto di vista della programmazione.
La recensione
Star Overdrive si conferma un piccolo grande gioiello del panorama indie italiano: narrativamente affascinante, ludicamente ricco e variegato, tecnicamente sorprendente su Nintendo Switch. Caracal Games dimostra coraggio, visione e competenza, confezionando un’esperienza ambiziosa, fluida e originale, capace di distinguersi in un mare di produzioni spesso troppo simili tra loro. Un titolo da tenere d’occhio, e da premiare.