Sonokuni: la recensione

Breve ma intensa, questa è l'esperienza piena di carattere e stile offerta da Sonokuni!

Sonokuni è una di quelle sorprese del panorama indie asiatico, giapponese nello specifico, che colpiscono prima ancora di sapere bene cosa aspettarsi. Basta osservare pochi secondi di gameplay trailer per percepire la cura maniacale nella direzione artistica e la volontà dello studio di sviluppo di creare non un semplice gioco d’azione, ma un’esperienza audiovisiva ben più immersiva di quanto si possa pensare a prima vista. Il progetto nasce dalle menti di un piccolo team indipendente, Vellgor, già conosciuto nella scena underground nipponica per il loro approccio sperimentale e per la capacità di fondere estetica visiva, sound design e gameplay in un’unica identità coesa. Sonokuni è tecnicamente uno shooter isometrico, con visuale dall’alto, caratterizzato da una pixel art estremamente peculiare, ma la definizione è quasi limitante: l’azione si sviluppa in arene dinamiche e compatte, con una visuale dall’alto che lascia sempre spazio alla strategia dei movimenti, alla precisione degli attacchi e, non ultimo, al tempismo nelle schivate. L’interazione con l’ambiente è volutamente minimale: niente coperture, niente spazi chiusi claustrofobici, solo tu e i nemici, in un’arena dove conta ogni frazione di secondo. Il gameplay premia la rapidità di reazione ma anche la memoria muscolare. Non si tratta semplicemente di premere tasti a caso nella speranza di sopravvivere: il gioco spinge il giocatore a interiorizzare pattern di attacco e difesa, a riconoscere rapidamente le minacce e a rispondere con movimenti fluidi e precisi. Ciò che colpisce immediatamente è la pulizia e la reattività del sistema di controllo. Proprio il setting di comandi è piuttosto semplice da comprendere ma non da padroneggiare, un tasto per l’attacco, uno per la parata e poco altro, da gestire a seconda delle caratteristiche del nemico da fronteggiare. Il level design segue una logica progressiva e implacabile: ogni nuova area alza la posta in gioco, costringendoti a combinare attacchi standard, colpi speciali e schivate in una danza letale contro nemici sempre più aggressivi e numerosi. Nemici che variano lungo tutto lo spettro che porta dall’umanoide, al biologico al tecnologico, il tutto con un ventaglio di opzioni di attacco che vanno dal classico corpo a corpo, al lancio di oggetti, al raggio laser fino a devastanti esplosioni.

Un aspetto da sottolineare riguarda l’economia delle meccaniche: non esistono elementi di grinding o potenziamenti complessi, nessun albero di abilità o elementi gdr. Siamo noi come giocatori a dover migliorare per stare dietro alle richieste del gioco. Sonokuni punta tutto sulla skill pura del giocatore, e questa scelta, per quanto audace, rappresenta un’arma a doppio taglio. Da una parte esalta la sfida e la rigiocabilità, dall’altra potrebbe scoraggiare chi è abituato a sistemi di progressione più accessibili o gratificanti nel medio-lungo termine. È un gioco che ti chiede tanto, ma proprio per questo le vittorie, anche le più piccole, risultano incredibilmente appaganti. Il comparto narrativo, come prevedibile per un titolo di questa impostazione, si muove più per suggestioni che per esposizione diretta. La trama è un intreccio simbolico ambientato in un futuro distopico che conserva le radici profonde della spiritualità giapponese. Il protagonista è un monaco guerriero, figura archetipica di purificazione e sacrificio, impegnato in una missione di redenzione in un mondo ormai corrotto. La narrazione si affida molto al visual storytelling e alla colonna sonora, affidando al giocatore il compito di ricostruire le motivazioni e il contesto attraverso l’osservazione e l’interpretazione degli ambienti e delle battaglie. Sul piano grafico, Sonokuni è un trionfo di stile. Il cel-shading marcato restituisce una forte identità visiva, arricchita da una palette cromatica vivace e contrastata che si allontana dalle scelte più canoniche di molti titoli indie. L’effetto è quello di una graphic novel in movimento, con ambienti minimalisti ma intensamente caratterizzati e animazioni che risultano sempre fluide e leggibili, anche nei momenti di massima confusione a schermo. La direzione artistica è coerente e funzionale, al servizio del gameplay e dell’atmosfera.

La colonna sonora è un altro dei punti di forza. Composta da brani elettronici ad alta intensità, accompagna le sessioni di gioco amplificando il senso di urgenza e coinvolgimento. La musica elettronica è caratterizzata da battiti sincopati, loop ossessivi e un sound aggressivo, quasi brutale, che amplifica la tensione costante durante le sessioni di combattimento. La sinergia tra musica e azione è ben calibrata: ogni livello ha la sua identità sonora, contribuendo a mantenere alto il ritmo anche nelle fasi più difficili. Gli effetti sonori sono essenziali ma ben integrati, garantendo feedback immediato per ogni azione intrapresa, dai colpi inferti alle schivate millimetriche. Non mancano, però, alcune criticità. La prima è legata alla durata complessiva del titolo, piuttosto contenuta: un giocatore esperto potrebbe arrivare ai titoli di coda in meno di due ore. Questo aspetto si intreccia con la mancanza di reale progressione del personaggio o varietà nei poteri, il che rende le run successive più un esercizio di stile che una vera e propria scoperta. Inoltre, l’assenza di localizzazione in altre lingue oltre l’inglese e il giapponese potrebbe limitare la fruibilità per alcuni giocatori internazionali. Detto ciò, è difficile non apprezzare la coerenza dell’opera. Sonokuni sa esattamente cosa vuole essere: un action game duro e puro, veloce, essenziale, e stilisticamente audace. È un titolo che vive del suo ritmo forsennato e della sua estetica magnetica, dedicato a chi cerca un’esperienza intensa e ben rifinita, senza troppi compromessi.

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La recensione

7 Il voto

Sonokuni eccelle per atmosfera, sound design e immediatezza del gameplay, offrendo un’esperienza breve ma intensa. Alcune limitazioni strutturali ne frenano l’ambizione, ma resta comunque un bel titolo nel panorama degli indie action su Nintendo Switch, specialmente per chi è in cerca di sfide rapide e appaganti. Non cambierà le regole del genere, ma sa perfettamente come giocare con quelle esistenti, e lo fa con uno stile davvero inconfondibile.

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