Rogue Waters: la recensione

Aaaargh! Le acque di Rogue Waters sono infestate di pericoli generati casualmente, riuscirà la nostra ciurma a prenderli a cannonate?

Graficamente, Rogue Waters adotta uno stile stilizzato che strizza l’occhio all’animazione, con colori vibranti e un design che esalta l’aspetto mitologico del suo mondo. Le navi hanno un carattere distintivo, con vele che strappate e scafi segnati da mille battaglie. Le creature marine, in particolare, sono tra gli elementi più riusciti dal punto di vista estetico, evocando un immaginario fantastico che mescola il folklore piratesco con l’oscurità delle profondità oceaniche. Ad ogni run, il percorso del nostro equipaggio si rivela mutevole e imprevedibile. Isole che emergono dalle acque in modi sempre diversi, rovine sommerse che affiorano improvvisamente, tempeste che si addensano all’orizzonte: tutti questi elementi contribuiscono a dare la sensazione di trovarsi in un mare vivo, quasi dotato di volontà propria. Tuttavia, se da lontano lo scenario risulta evocativo e ben caratterizzato, quando la visuale si stringe emergono alcune incertezze. C’è una certa dissonanza tra le inquadrature ampie, capaci di trasmettere il senso di vastità dell’oceano con panorami suggestivi, e quelle più ravvicinate, dove il dettaglio grafico mostra qualche tentennamento. Le superfici delle isole e delle navi appaiono più spoglie, con texture piuttosto semplici, e le animazioni, pur funzionali, mancano di fluidità nei combattimenti ravvicinati. Questo è particolarmente evidente durante gli scontri sul ponte delle navi, dove alcuni movimenti risultano un po’ rigidi e meno espressivi rispetto all’epicità che ci si aspetterebbe da duelli tra pirati.

La struttura di gioco di Rogue Waters si fonda su un ciclo roguelite in cui ogni spedizione in mare è una nuova sfida. Il mondo di gioco si modifica a ogni run, costringendo il giocatore a rivedere costantemente le proprie strategie. La progressione segue il classico schema: si esplorano isole, si affrontano nemici, si raccoglie bottino e si potenzia l’equipaggio e la nave. Il sistema di combattimento si divide in due anime: la battaglia navale e il corpo a corpo a bordo. Durante gli scontri in mare, il giocatore deve sfruttare le armi della nave e le capacità speciali del proprio equipaggio, puntando a posizionarsi nel modo più vantaggioso possibile. Un aspetto interessante è l’uso strategico dell’artiglieria durante la fase di abbordaggio. Possiamo scegliere se indebolire lo scafo oppure se cannoneggiare direttamente l’equipaggio nemico per decimarlo, scegliere una cosa piuttosto che l’altra può renderci il combattimento sul ponte più agevole, indebolendo però la nostra barca per il futuro. Una volta abbordata la nave nemica, l’azione si sposta sul ponte, con combattimenti tattici a turni tra i vari equipaggi. Qui entrano in gioco le abilità dei singoli personaggi, che possono essere potenziati nel corso delle run. Il sistema ricorda da vicino quello di Hades, con una progressione che incoraggia la sperimentazione e la scoperta di sinergie tra le varie capacità. Ogni membro dell’equipaggio ha un albero di abilità parzialmente randomizzato, il che rende ogni recluta un’opportunità unica da sviluppare. Ad ogni game over avremo accesso ad una caverna nella quale poter mettere a punto nuove armi, nuovi elementi difensivi e convocare al nostro soldo nuovi pirati presso la locanda.

Le battaglie navali offrono momenti spettacolari, ma in alcuni casi la gestione dell’IA nemica appare poco raffinata, con avversari che faticano a sfruttare al meglio le proprie capacità. Un’altra piccola criticità riguarda la varietà delle run: nonostante la generazione procedurale delle mappe, le situazioni di gioco tendono leggermente a ripetersi, e la progressione rischia di risultare un po’ prevedibile dopo le prime ore di gioco. Uno degli elementi più riusciti di Rogue Waters è invece la crescita progressiva della nave e dell’equipaggio, che permette di adattarsi a ogni nuova run con strategie sempre diverse. Ogni spedizione in mare non è solo una sfida contro i nemici e l’oceano maledetto, ma anche un’occasione per potenziare la propria nave e trasformare la ciurma in un gruppo di pirati temibili. Le migliorie si applicano su due fronti distinti ma interconnessi: la nave e l’equipaggio. La nave può essere personalizzata con nuovi cannoni, ognuno con caratteristiche uniche in termini di gittata, danno e raggio d’azione. Alcuni offrono potenza di fuoco devastante ma richiedono più tempo per ricaricare, mentre altri prediligono la rapidità a scapito della forza bruta. Oltre all’armamento, è possibile installare nuove sezioni della nave, come scafi rinforzati per una maggiore resistenza agli attacchi nemici o vele potenziate per migliorare la manovrabilità durante gli scontri navali. Questi miglioramenti non solo influenzano il combattimento, ma possono anche modificare il modo in cui il giocatore esplora l’oceano, consentendo di affrontare pericoli più grandi con una preparazione adeguata. L’equipaggio, invece, cresce attraverso un sistema di abilità e personalizzazioni che rendono ogni pirata un elemento chiave della strategia di combattimento. Ogni membro reclutato ha un set di abilità che si sviluppano nel corso delle run, permettendo di specializzarsi in ruoli diversi: alcuni possono diventare esperti nel combattimento corpo a corpo, con attacchi letali e finisher spettacolari, mentre altri possono agire come supporto, offrendo cure o potenziamenti agli alleati. Il sistema di crescita ricorda in parte quello di Hades, con opzioni che incentivano la sperimentazione e la creazione di sinergie tra i vari personaggi.

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La recensione

7 Il voto

Rogue Waters si è rivelato un’esperienza intrigante che mescola con successo la profondità strategica con l’imprevedibilità del roguelite Il suo punto di forza è senza dubbio il dualismo sia nel sistema di combattimento che nell’alberatura di crescita tra due fasi ben distinte, quelle navali e quelle a bordo, offrendo momenti di grande soddisfazione tattica. Non manca qualche tentennamento sia dal punto di vista grafico che in termini di varietà, tuttavia nulla in grado di inficiare più di tanto l’impianto di un ottimo gioco.

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