Xenoblade Chronicles X Definitive Edition: la recensione

La più grande epopea di sempre torna più brillante che mai!

L’intera generazione di Nintendo Switch è stata caratterizzata dalla conversione di produzioni first party della console precedente, relegate inizialmente sulla fallimentare nave del Wii U e riproposte in chiave ibrida sull’attuale hardware della casa di Kyoto, offrendo loro una seconda possibilità di brillare agli occhi di una platea enormemente più ampia e attiva, nettamente più propensa all’acquisto in prima battuta del device e, in seconda battuta, delle perle software su di esso disponibili. D’altronde, persino davanti alle difficoltà commerciali più grandi mai incontrate dal marchio della Grande N, in molti avevano già riconosciuto le qualità dei giochi su di esso disponibili, pertanto non stupisce affatto la volontà dell’hardware house di sfruttare un discreto bacino di ottime produzioni per rimpolpare il ritmo delle uscite su Switch, così da mantenere sempre viva l’attenzione verso la console e variegare qualitativamente, oltre che numericamente, la sua libreria di giochi. Molti sono gli esempi, tra i quali spicca senza ombra di dubbio Mario Kart 8 Deluxe che, in maniera del tutto sorprendente e inaspettata, ha finito per diventare uno dei titoli più venduti di sempre nell’industria, pur non tradendo le sue origini Wii U ma trovando una propulsione commerciale semplicemente sbalorditiva sull’attuale Nintendo Switch. Ma, al di là di un campione di incassi come il racing arcade, questa politica è stata adottata per tanti progetti, consentendo sempre e in ogni caso a ciascuno di esprimere al massimo il proprio potenziale, senza i vincoli di un ecosistema fallimentare entro cui rimanere relegati. Come ultimo esempio, ci troviamo tra le mani Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition, che si augura di offrire a una grandissima epopea videoludico il giusto palcoscenico sul quale andare in scena, prima di voltare pagina e lanciarsi a capofitto nella nuova generazione di Switch 2.

Negli ultimi anni, Xenoblade Chronicles ha ricevuto su Nintendo Switch un trattamento di prim’ordine, affermandosi come uno dei franchise di punta della casa di Kyoto. Il secondo capitolo è stato presentato già durante la prima conferenza della console, per poi diventare il titolo di punta del Natale 2017, supportato successivamente da un’espansione standalone, Torna – The Golden Country, distribuita persino in versione fisica. La Definitive Edition del primo episodio ha riproposto l’origine della saga con un comparto tecnico aggiornato, correzioni varie e l’aggiunta di un nuovo capitolo narrativo, mentre il terzo episodio è stato lanciato con grande clamore, accompagnato da un corposo DLC espansivo. Il franchise è stato valorizzato anche attraverso amiibo dedicati, la presenza di protagonisti nel roster di Super Smash Bros. e edizioni da collezione molto ambite. Grazie a questo forte supporto, Xenoblade Chronicles è passato dall’essere una serie di nicchia a una IP da milioni di copie vendute a ogni rilascio. Ora, Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition rappresenta una nuova sfida: un capitolo non numerato, ma carico di potenziale, pronto a soddisfare gli appassionati di Monolith Soft e del genere JRPG open world. Sì perché “X” ha molti punti in comune con la saga, ma anche numerose e sostanziali differenze, che lo inquadrano come un cavallo di razza a sé stante.

Nonostante la sua apparente separazione dal trittico numerato, Xenoblade Chronicles X vanta una cornice narrativa altrettanto affascinante e carica di mistero, con temi maturi e una costruzione del world building tra le più ambiziose mai viste nella serie. La premessa è tanto epica quanto tragica: la Terra è stata distrutta da una guerra tra razze aliene e i pochi sopravvissuti sono stati costretti a fuggire nello spazio a bordo di enormi arche interstellari. La nave White Whale, trasportando ciò che resta dell’umanità, finisce per precipitare su un pianeta sconosciuto, Mira, un mondo vasto e selvaggio che nasconde segreti ben oltre la comprensione dei nuovi arrivati. Qui, i coloni fondano la città di New Los Angeles e iniziano la loro lotta per la sopravvivenza, affrontando sia minacce aliene sia le sfide di un pianeta sconosciuto, con leggi fisiche e biologiche fuori dal comune. La narrazione del gioco è tra le più intriganti della saga, ma presenta un ritmo decisamente atipico. Dopo un prologo fortemente cinematico e narrato, che dura ben oltre le classiche due ore introduttive, il corpo centrale dell’avventura si dilata in un’esplorazione e progressione fortemente legate alle meccaniche ludiche, con una trama che avanza in maniera più diluita e frammentata. Questa struttura potrebbe risultare spiazzante per chi arriva dai capitoli numerati, caratterizzati da un racconto più costante. Tuttavia, nella lunga parte finale del gioco, gli eventi esplodono in una sequenza di rivelazioni e plot twist che ridefiniscono l’intera esperienza, spingendo il giocatore a rivalutare tutto ciò che ha scoperto fino a quel momento. Con una storia che solleva più domande di quante ne risolva, Xenoblade Chronicles X rimane forse il capitolo più enigmatico e stimolante della serie, lasciando aperti numerosi spunti che potrebbero trovare nuove connessioni grazie ai contenuti aggiuntivi di questa edizione e agli eventi suggeriti nel DLC conclusivo del terzo capitolo.

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