Nonostante il suo stile visivo accattivante e la volontà di distinguersi attraverso la rottura della quarta parete, Morkull: Ragast’s Rage soffre di una natura eccessivamente derivativa. Il gameplay, pur funzionante, non offre reali innovazioni, limitandosi a riproporre meccaniche già viste innumerevoli volte nel genere metroidvania. La progressione è classica, ma manca di un vero hook distintivo, rendendo l’esperienza prevedibile per chi ha già affrontato titoli simili. Anche la comicità non sempre colpisce nel segno: l’ironia del protagonista, che interagisce direttamente con il giocatore, finisce per risultare ripetitiva, con battute che spesso scadono nella forzatura. Se inizialmente il tono irriverente può divertire, a lungo andare rischia di diventare più un fastidio che un punto di forza. Inoltre, la trama, pur con il suo carattere sopra le righe, non riesce a sostenere il peso dell’avventura, lasciando la sensazione di un gioco che vuole essere più brillante di quanto effettivamente sia. Il risultato è un’esperienza che intrattiene, ma che fatica a lasciare un segno duraturo.
Dal punto di vista tecnico, Morkull: Ragast’s Rage si difende bene, pur senza eccellere. Il suo punto di forza è senza dubbio la direzione artistica, con animazioni disegnate a mano e un’estetica che richiama i classici dell’animazione dark fantasy. Tuttavia, la varietà stilistica lascia a desiderare: le ambientazioni tendono a essere ripetitive, con una palette cromatica che non sempre valorizza l’atmosfera, risultando un po’ piatta nel lungo periodo. Sul fronte delle prestazioni, il titolo si comporta bene su Nintendo Switch, mantenendo una fluidità costante anche nelle situazioni più concitate. I tempi di caricamento sono contenuti, contribuendo a un’esperienza di gioco scorrevole e senza particolari intoppi. Meno riuscito è invece il comparto audio: la colonna sonora è poco incisiva, priva di tracce memorabili capaci di accompagnare efficacemente l’azione o enfatizzare le atmosfere. Questo contribuisce a rendere l’esperienza meno immersiva, lasciando la sensazione di un comparto tecnico sufficiente, ma poco ispirato.
La recensione
Morkull: Ragast’s Rage è un metroidvania dal forte impatto visivo, con una direzione artistica ispirata e un’interessante rottura della quarta parete. Tuttavia, il gameplay derivativo e privo di reali innovazioni, unito a un'ironia forzata e ripetitiva, ne limita l’efficacia. Tecnicamente solido su Switch, con buona fluidità e caricamenti rapidi, soffre però di ambientazioni poco varie e una colonna sonora dimenticabile. Un titolo sufficiente, che intrattiene senza lasciare il segno nel genere.