Come da tradizione metroidvania, la mappa di Ultros si espande progressivamente, sbloccando nuove aree man mano che il giocatore acquisisce abilità e strumenti. Tuttavia, il level design, pur ricco di scorci suggestivi e dettagli artistici affascinanti, può risultare più confusionario che complesso. La disposizione dei percorsi e la mancanza di riferimenti chiari rendono l’orientamento a volte frustrante, specialmente nelle fasi più avanzate, dove il backtracking diventa essenziale. La struttura del mondo, volutamente organica e in continuo mutamento, amplifica questa sensazione di disorientamento, facendo perdere di vista gli obiettivi immediati. Sebbene questa scelta rafforzi l’atmosfera aliena e onirica del gioco, il rischio è che l’esperienza diventi più faticosa che appagante, rallentando il ritmo e spezzando l’immersività.
Tecnicamente, Ultros è un titolo affascinante ma imperfetto. La direzione artistica è di altissimo livello, con colori psichedelici, scenari surreali e creature aliene disegnate con uno stile unico e riconoscibile. Tuttavia, questa estetica così marcata compromette spesso la leggibilità della scena, rendendo difficile distinguere elementi di gioco dagli sfondi e creando momenti di confusione visiva, specialmente nelle fasi più frenetiche. Anche sul fronte delle prestazioni si notano alcuni compromessi. Il frame rate non è sempre stabile, con cali occasionali che possono influire sulla reattività dei comandi. C’è anche una leggera latenza negli input, che si fa sentire nei combattimenti più concitati e nelle sezioni platform più precise, causando talvolta frustrazione. I tempi di caricamento, pur non essendo eccessivi, risultano troppo frequenti, spezzando il ritmo dell’azione e dell’esplorazione. Nel complesso, Ultros offre un’esperienza visivamente mozzafiato, ma a scapito della chiarezza e della fluidità, penalizzando in parte l’interattività e la fruibilità del mondo di gioco.
La recensione
Ultros è un metroidvania stilisticamente unico, con una direzione artistica visionaria e meccaniche che provano a distinguersi dal genere. Tuttavia, il level design confusionario, la scarsa leggibilità visiva e alcuni problemi tecnici, come input lag e fluidità incostante, ne limitano l’impatto. La sua struttura ciclica e l’approccio più riflessivo lo rendono intrigante, ma anche ripetitivo e poco accessibile. Un’esperienza affascinante per chi cerca qualcosa di diverso, ma non priva di compromessi.
