La saga di Donkey Kong è una delle più longeve e iconiche della storia dei videogiochi, capace di rimanere nel cuore dei giocatori fin dai suoi esordi nel lontano 1981 con l’omonimo arcade, dove il nostro gorilla preferito faceva la sua prima comparsa. Il nostro amato primate ne ha fatta di strada da allora, quando lanciava barili per difendere la principessa Peach dall’eroico Mario (riconoscibili, anche se nel primissimo capitolo non avevano ancora i loro nomi ufficiali), come un novello King Kong sull’Empire State Building. La serie poi si “splittata” nel 1994, con l’arrivo di Donkey Kong Country nel 1994, su Super Nintendo, cambiando modalità di gioco e andando ad imporsi come uno dei pilastri dei platform 2D, grazie alla sua combinazione di gameplay accattivante, grafica innovativa e personaggi memorabili. Da quel momento in poi, Donkey Kong ha vissuto ulteriori numerosi capitoli, alcuni più sperimentali (con escursioni nel racing, nel rhythm game, nei rompicapo e molto altro), altri più tradizionali, sempre con un piede nel passato ma con la voglia di innovare. Per chi scrive questa recensione, così come per molti coetanei nei dintorni degli “anta”, la saga di Donkey Kong è una compagna di viaggio che ha segnato l’infanzia e l’adolescenza, un’icona che, al pari di tanti altri, ha rappresentato il piacere di giocare nei vari decenni, con il plus di avere tra le mani un personaggio che, perlomeno agli albori, era al limite tra il buono e il cattivo. Nel 2010, con l’uscita della versione per Wii di Donkey Kong Country Returns, ricordiamo in molti l’entusiasmo per un ritorno in grande stile del nostro gorilla preferito, ma al tempo stesso un pizzico di frustrazione per un livello di difficoltà piuttosto punitivo che ci spinse a provare e riprovare le sezioni più difficili diverse volte. Ora, a distanza di anni, il titolo arriva su Nintendo Switch con una versione HD che non solo migliora la grafica, ma introduce anche diverse novità e opzioni di difficoltà per rendere l’esperienza accessibile a tutti. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa ci riserva questa nuova versione!
La serie Donkey Kong Country ha sempre avuto il suo cuore pulsante nel gameplay ritmato, con un’attenzione particolare alla cura dei dettagli visivi e sonori. Donkey Kong Country Returns ha riscosso un enorme successo al momento della sua uscita su Wii, riuscendo a bilanciare perfettamente un intrinseco effetto nostalgia con la dovuta innovazione. La versione HD per Nintendo Switch arriva a noi oggi con una nuova veste grafica e diverse implementazioni interessanti . Il gioco è stato sviluppato da Forever Entertainment, riprendendo il lavoro svolto nel 2010 da Retro Games. Sull’alternanza fra studi di sviluppo abbiamo visto recentemente una certa polemica con al centro la grande N, sulla quale tuttavia ci asterremo dall’entrare. Con l’edizione HD per Switch, il titolo mantiene intatta la magia che lo ha reso un classico, ma con una grafica potenziata, nuove opzioni di controllo e alcuni aggiustamenti che lo rendono ancora più godibile per i fan del nostro scimmione e dei platform. In questa versione HD fortunatamente non stiamo parlando di un semplice refresh grafico ma di un intervento più profondo. Innanzitutto, la grafica ha subito un netto miglioramento rispetto alla versione Wii, con ambienti e personaggi che ora appaiono molto più definiti e dettagliati sia per quanto riguarda i fondali che i character che la profondità visiva, grazie anche ad una illuminazione potenziata. In particolare le sezioni al tramonto, nelle quali sia DK che tutto il resto dell’ambiente e dei nemici sono visibili solo come silhouette, ha un qualcosa di poetico e visivamente estremamente appagante. La resa dei colori e delle animazioni è più ricca e fluida, e la qualità visiva complessiva risulta più moderna, pur mantenendo intatti gli elementi stilistici originali. La stessa fluidità del gioco è migliorata, raggiungendo i 60 fps, che garantiscono un’esperienza di gioco più liscia e piacevole. L’impressione generale è quella di una certa morbidità, tutto scorre senza intoppi di sorta, anche nelle fasi più caotiche.
Per sommi capi conosciamo tutti la storia che soggiace dietro a Donkey Kong Country Returns, peraltro quasi un mero espediente per lanciarci a folle velocità nella giungla. Donkey Kong ed il fido Diddy Kong vedono la loro amata isola invasa dalla misteriosa tribù dei Tiki Tak, rei, tra le altre cose di aver rubato ai nostri eroe le banane accumulate con tanto sudore. A partire da questo incipit, il nostro obiettivo è attraversare una serie di livelli per sconfiggere i nemici e recuperare la nostra scorta di frutti. Le scene di intermezzo, nella loro essenzialità, riescono a dare un tocco di personalità ai protagonisti e all’universo che li circonda, intrattenendo con il giusto mix di azione e umorismo.
Sempre verde il gorillone. Giocato all’epoca su wii, non vedo l’ora di spolparmelo su Switch con questa nuova veste grafica.