Freedom Wars Remastered: la recensione

Fin dalla nascita, la tua vita è segnata dalla condanna a un milione di anni di reclusione: affrontare missioni mortali rappresenta l'unico modo per ottenere la libertà. Puoi vivere combattendo o morire in prigione. La scelta spetta a te.

Freedom Wars è un videogioco action-RPG sviluppato da Shift e Dimps, pubblicato da Sony Computer Entertainment nel 2014 esclusivamente per PlayStation Vita. Il gioco si distingue per la sua ambientazione futuristica e distopica, in cui i giocatori assumono il ruolo di “prigionieri” in un mondo governato da potenti città-stato chiamate “Panopticon”. Questi Panopticon sfruttano il lavoro dei prigionieri, che devono scontare una lunghissima pena (inizialmente di un milione di anni!) contribuendo alla comunità tramite missioni pericolose e combattimenti contro gigantesche creature conosciute come “Abductors”. Il gameplay mescola elementi di azione e cooperazione, permettendo ai giocatori di affrontare missioni sia in single-player sia in multiplayer fino a quattro giocatori online o otto in locale. Un punto focale del sistema di combattimento è il “Thorn,” un’arma versatile simile a un rampino che consente di agganciare nemici, spostarsi velocemente o interagire con l’ambiente. Il titolo è stato apprezzato per il suo stile artistico, l’approccio originale alla narrativa distopica e le opzioni di personalizzazione del personaggio e dell’equipaggiamento. Tuttavia, ha ricevuto critiche per alcune meccaniche ripetitive e per un sistema di progressione non sempre bilanciato.

La cosa particolare, per cui andiamo oggi a ripescare un titolo che, di per sé, possiamo definire di nicchia (visto il successo molto limitato della console originaria su cui è stato disponibile in esclusiva fino ad ora) è che Freedom Wars Remastered è stato recentemente rilasciato per diverse piattaforme, tra cui Nintendo Switch, oltre alle console PlayStation. Questa tendenza di vedere titoli precedentemente esclusivi per le console Sony approdare sull’attuale hardware di Nintendo come sapete non è un fenomeno isolato. Ad esempio, giochi come MLB The Show e LEGO Horizon Adventures sono stati resi disponibili anche per Switch nel corso degli ultimi anni: la strategia riflette un cambiamento nel panorama dell’industria videoludica, dove le collaborazioni tra aziende rivali diventano più comuni per ampliare il pubblico e massimizzare i profitti. Portare giochi su piattaforme diverse consente agli sviluppatori di raggiungere una base di utenti più ampia, sfruttando la popolarità di console come la Switch, che ha registrato vendite significative a livello globale. Inoltre, sospettiamo che questa pratica possa, nelle intenzioni dei proprietari, rivitalizzare franchise esistenti, introducendoli a nuove generazioni di giocatori e mantenendo vivo l’interesse verso determinati brand, guidandoli potenzialmente fuori dallo stato dormiente. Per i consumatori, ciò significa una maggiore accessibilità a titoli che altrimenti potrebbero essere limitati a una singola piattaforma. In sintesi, la disponibilità di Freedom Wars Remastered su Nintendo Switch è parte di una più ampia tendenza nell’industria videoludica, mirata a superare le tradizionali barriere tra piattaforme e a offrire esperienze di gioco a un pubblico sempre più vasto, figlia soprattutto dei numeri da record del device ibrido ideato dalla casa di Kyoto.

Il cuore pulsante di Freedom Wars Remastered è la struttura ludica che non cambia rispetto all’originale: questa nuova operazione commerciale, infatti, lascia intatta l’essenza che ha reso il titolo originale un cult per i possessori di PS Vita. Il gioco resta saldamente radicato nel genere action-RPG con forti elementi di hunting game, offrendo una struttura che alterna missioni di combattimento frenetico a momenti di gestione del proprio “Panopticon,” la città-prigione in cui si sviluppa la storia. Le modalità di gioco principali sono ancora qui: la campagna single-player, che permette di seguire una trama intrigante e distopica, e la modalità multiplayer cooperativa, che invita fino a quattro giocatori a collaborare per affrontare missioni impegnative. Le meccaniche di base non sono state toccate. I combattimenti si svolgono in arene ampie e verticali, con l’ausilio dell’”Abyss,” un rampino versatile che consente di muoversi rapidamente o abbattere nemici giganteschi. L’equipaggiamento personalizzabile, dalle armi al proprio “Accessorio” (l’androide che accompagna il giocatore), offre una varietà tattica che lascia ampio spazio alla sperimentazione. Anche il sistema di “punizioni,” che aggiunge un layer narrativo alle scelte del giocatore, è rimasto intatto: ogni azione intrapresa, persino camminare senza permesso, può aggiungere anni alla tua pena. Pur trattandosi di una remaster, la fedeltà al design originale è evidente. Questo può essere un pregio per i nostalgici, ma potrebbe lasciare una sensazione di déjà vu per chi si aspettava un’evoluzione significativa. Tuttavia, la solida struttura di gameplay assicura che i punti di forza che hanno fatto amare Freedom Wars siano ancora tutti lì, pronti per essere (ri)scoperti.

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