Ci sono figure che travalicano il concetto di brand, di console, di saga o di generazione hardware, per entrare di diritto nella storia del videogame. Autori che, con il loro marchio indelebile, hanno segnato per sempre l’evoluzione stessa del genere di intrattenimento digitale che tanto amiamo, entrando nell’immaginario collettivo di ogni amante di videogiochi sparso per il globo, grazie a opere senza tempo capaci di assurgere al ruolo di icone. Icone di genere, o persino del movimento tutto, per capacità di catturare la fantasia, l’immaginazione e le emozioni di noi gamer. Come nel caso di Sakaguchi e Uematsu, due pilastri delle produzioni a marchio JRPG, con la loro enorme portata narrativa, epica e leggendaria. Basti pensare che a loro vanno attribuiti capolavori come Final Fantasy o Chrono Trigger e pazienza se col tempo la forza dei loro elaborati è andata affievolendosi, per variegate e molteplici vicende e ragioni. Resta che, come all’epoca ci emozionammo per l’approdo in esclusiva Wii di The Last Story, torniamo oggi a porre la nostra attenzione particolare su una ex esclusiva Apple Arcade che approda oggi sulle vostre Nintendo Switch. E, pur avendo sempre apprezzato e lodato qui, sulle nostre pagine, le produzioni provenienti dall’intrigante programma di finanziamento ideato per iPad, non possiamo negare che oggi l’interesse sia particolarmente elevato, grazie al pedigree di questi due grandi autori e compositori.
Dopo un annetto dal lancio per dispositivi mobile della Mela Morsicata, arriva su Nintendo Switch l’ultima fatica dal vero e proprio dream team di Mistwalker, capitanato dalle due leggende dell’epica avventurosa di stampo giapponese: Fantasian Neo Dimension è ora disponibile, con il suo affascinante carico di poetica orientale, espressa ai massimi livelli artistici grazie a Sakaguchi e Uematsu. Parliamo infatti di un gioco di ruolo per molti aspetti assolutamente tradizionale, con impostazione basata sulla consueta alternanza di esplorazione, dialoghi e combattimenti, rigorosamente a turni, intrisi di epicità e fantasy medioevaleggiante, senza ombra di dubbio in grado di richiamare i fasti dei Final Fantasy più old school, seppur reinterpretando il tutto con un pizzico di freschezza sotto svariati criteri. La cornice narrativa vedrà una tematica classica come quella del raffronto problematico tra natura e tecnologia, alla perenne ricerca di un impossibile punto di equilibrio, muovendo le gesta e i passi del protagonista e dei suoi compagni lungo i solchi di un conflitto planetario, dove gli ultimi baluardi di presenza umana lottano per sopravvivere contro un’invasione tecnorganica di dubbia provenienza. Il fruitore dovrà mettersi nei panni di Leo e partire per un viaggio per recuperare i suoi ricordi perduti a causa di un trauma bellico, cercando contestualmente di risolvere il mistero di una strana infezione meccanica che sta distruggendo il mondo attorno a lui. All’interno di questo contesto, su cui si sorregge il macro arco narrativo dell’intera opera, andranno poi ad innestarsi svariati stilemi piuttosto interessanti, tra rispetto per la tradizione e voglia di innovare, forse anche grazie all’origine mobile del progetto. Scopriamoli insieme!
Il primo aspetto di interesse è proprio il mondo in cui si svolgono le gesta di Leo e dei suoi compagni di avventura, visto come l’universo di FANTASIAN Neo Dimension sia in grado di includere diverse aree di interesse, dalle più classiche foreste alle più tradizionali città, passando per scenari anche più originali, come il mare di sabbia infestato dai suoi mostri nascosti, riproposti a schermo grazie a più di 150 diorami fatti a mano che formano gli ambienti pieni di dettagli che esplorerete durante la vostra epopea, caratterizzando enormemente l’aspetto stilistico dell’opera. Ambientazioni per altro quasi liberamente esplorabili, grazie a una delle meccaniche più intriganti proposte del game designer: quella del Dimengeon System, con la quale sarà liberamente gestibile il ritmo e il volume degli scontri altrimenti casuali affrontabili nell’overworld. Grazie ad un artefatto originale presente nel titolo sarà possibile catturare gli avversari all’interno di una dimensione parallela, racchiusa all’interno del particolare equipaggiamento, in grado di racchiudere fino a 30 mostri contemporaneamente; una volta che la Dimengeon Machine è piena, dovrete però obbligatoriamente affrontare tutti gli avversari racchiusi, contemporaneamente. Posticipare troppo a lungo le battaglie, quindi, vi porterà ad affrontare scontri più ardui, dovendo gestire un numero di mostruosità molto elevato, spingendovi a una gestione strategica e ponderata del device magico. Tenendo anche conto di un altro aspetto piuttosto originale di Fantasian e cioè il sistema di attacchi a traiettorie: alcune particolari abilità dei diversi membri del party, infatti, potranno essere gestite in modo da indirizzarne la direzione tanto in linea retta quanto seguendo invece movimenti curvi; questo significherà avere anche la possibilità di effettuare attacchi in grado di raggiungere più avversari contemporaneamente, o di colpire target posti in seconda linea, altrimenti irraggiungibili. Questo implica, di conseguenza, che affrontare un’orda numerosa di creature ostili potrebbe in realtà offrire svariati vantaggi in termini di colpi messi a segno nello stesso momento, aumentando quindi le vostre possibilità di sopravvivenza in situazioni normalmente svantaggiose. Tenete inoltre presente che, durante gli scontri ambientati nella dimensione alternativa, potranno comparire diversi bonus sul terreno di battaglia che, se colpiti, saranno in grado di donare maggiorazioni delle vostre statistiche di combattimento piuttosto significative, capaci di ribaltare le sorti della lotta. Se, nel suo complesso, l’ultimo progetto di Sakaguchi si muove nel solco tracciato dalla tradizione, tra dialoghi testuali, attacchi fisici e magici, sfide a turni e il tipico eroe afflitto da amnesia che si troverà suo malgrado a dover salvare il mondo, è altrettanto vero che queste dinamiche di traiettorie e dimensioni propongono soluzioni piuttosto fresche per l’ambito JRPG, in grado, chissà… persino di ispirare altre opere di genere nel prossimo futuro.