Nel panorama del gaming indie, D-Pad Studio si distingue come un esempio di eccellenza artigianale. Questo piccolo team norvegese ha saputo coniugare passione e creatività, guadagnandosi una reputazione solida grazie a titoli di grande impatto, nonostante budget limitati. Conosciuto soprattutto per Owlboy (2016), un platform dallo stile retrò e dalla narrativa profonda, D-Pad Studio ha ridefinito il concetto di pixel art, dimostrando che l’arte visiva può competere con i grandi titoli tripla A. La loro forza risiede nell’attenzione maniacale ai dettagli, dall’estetica curatissima alla colonna sonora coinvolgente, passando per gameplay solidi che richiamano i classici ma innovano nel design. Il loro approccio unico li posiziona come una voce originale nella scena indie, capaci di emozionare e divertire senza le risorse di uno studio mainstream. Con Savant – Ascent, D-Pad Studio ha dimostrato una versatilità notevole, spostandosi dal platform al twin-stick shooter, pur mantenendo un’identità forte basata su stile, musica e ritmo.
Savant – Ascent è stato lanciato nel 2013 come un progetto atipico e sperimentale per D-Pad Studio. Nato dalla collaborazione con il DJ norvegese Savant (Aleksander Vinter), il gioco fonde il mondo della musica elettronica con quello dei videogame, offrendo un’esperienza ritmata e adrenalinica. Ambientato in una torre invasa da nemici robotici, il giocatore interpreta un protagonista dal look futuristico, impegnato a farsi strada verso la vetta attraverso un gameplay frenetico e basato sui riflessi. La colonna sonora, composta interamente da tracce di Savant, è un pilastro portante dell’esperienza: ogni brano non solo accompagna l’azione ma si integra nel ritmo stesso del gameplay, creando una sinergia unica tra musica e dinamiche di gioco. Al suo debutto, Savant – Ascent ha ricevuto consensi positivi sia dalla critica che dal pubblico. Le recensioni hanno lodato il design visivo in pixel art, l’energia della soundtrack e la semplicità delle meccaniche, capaci di regalare un’esperienza arcade intensa nonostante la brevità. Pur essendo un titolo di nicchia, è diventato rapidamente un cult tra gli appassionati indie, grazie alla sua freschezza e al suo stile inconfondibile.
Il gameplay di Savant – Ascent si basa su una formula semplice ma straordinariamente efficace, che rientra nel genere dei twin-stick shooter. Al centro dell’esperienza c’è la capacità di muoversi rapidamente tra due piattaforme fisse, schivando proiettili e attacchi nemici, mentre si risponde al fuoco con potenti colpi energetici. L’azione è incessante e richiede riflessi fulminei, trasformando ogni scontro in una danza frenetica di precisione e ritmo. Man mano che si eliminano nemici, si raccolgono frammenti di dischi musicali, che sbloccano nuove tracce e potenziamenti. Questi upgrade, che migliorano abilità come la velocità di fuoco o l’ampiezza dei colpi, aggiungono un elemento di progressione e strategia al gioco. La longevità, tuttavia, è uno dei pochi punti deboli del titolo. Una sessione standard può essere completata in poco meno di un’ora, rendendolo ideale per partite rapide, ma limitandone il valore complessivo per chi cerca esperienze più corpose. Ciononostante, la rigiocabilità è incentivata dalla possibilità di sbloccare modalità più difficili, che mettono ulteriormente alla prova i nervi e le abilità del giocatore. Savant – Ascent eccelle nel suo ritmo ipnotico: l’armonia tra gameplay e colonna sonora crea un flusso costante di adrenalina, capace di tenere il giocatore incollato allo schermo. Questa sinergia, insieme all’estetica pixel art, rende ogni fase interattiva non solo un test di abilità, ma anche un’esperienza audiovisiva immersiva e appagante.
