MARVEL vs. CAPCOM® Fighting Collection: Arcade Classics: la recensione

Hadooken!

Negli ultimi anni, le raccolte di vecchi episodi di saghe famose stanno vivendo una seconda giovinezza. Operazioni simili puntano a riproporre su piattaforme moderne autentici classici, spesso arricchiti con qualche artefatto grafico o feature online, e uniscono in un unico pacchetto capitoli che hanno segnato la storia del videogioco. Si tratta di mosse che sfruttano abilmente il fenomeno della nostalgia, un sentimento potentissimo nel mercato odierno, capace di trasformare titoli di trent’anni fa in imperdibili oggetti del desiderio per vecchi e nuovi fan. Capcom, da sempre maestra nel valorizzare il proprio catalogo, non è nuova a questo tipo di operazioni. Basti pensare al successo della Street Fighter 30th Anniversary Collection, tra i titoli di lancio di Nintendo Switch, che ha riportato in auge episodi storici come Street Fighter II e Street Fighter Alpha. Con Marvel vs. Capcom Fighting Collection, la casa di Osaka punta a replicare questa magia per un’altra delle sue saghe più iconiche.

La Marvel vs. Capcom Fighting Collection si presenta come un tributo ai giochi di combattimento arcade che hanno segnato un’epoca. Il pacchetto include sette titoli, ognuno con la propria identità, ma accomunati da un DNA ben definito: combattimenti frenetici, roster variegati e la fusione di due universi iconici, quello Marvel e quello Capcom. Partiamo con X-Men: Children of the Atom (1994), il capostipite di questa linea di picchiaduro, ispirato agli X-Men di Jim Lee e al film d’animazione degli anni ’90, che introduce meccaniche innovative come le super mosse e il sistema di combo aeree. Segue Marvel Super Heroes (1995), che amplia il roster con personaggi come Thanos e Doctor Doom, portando in primo piano il sistema delle Gemme dell’Infinito, un precursore del gameplay strategico tipico della saga. L’evoluzione si concretizza con X-Men vs. Street Fighter (1996), il primo crossover ufficiale, che permette di formare team di due personaggi e introdurre il tag team combat. Questo sistema viene raffinato in Marvel Super Heroes vs. Street Fighter (1997), che aggiunge nuovi personaggi e mosse combinate più spettacolari. L’apice arriva con Marvel vs. Capcom: Clash of Super Heroes (1998), che espande il roster con eroi e villain da entrambi i mondi, come Captain Commando e Venom, inaugurando il celebre sistema assist. Infine, il pacchetto di chiude con una piacevole variazione sul tema, vista l’inaspettata introduzione di The Punisher.

Sviluppato da Capcom nel 1993 per le sale arcade, è un classico beat ’em up basato sul celebre antieroe della Marvel. Il gioco mette i giocatori nei panni di Frank Castle, alias The Punisher, o di Nick Fury (giocabile in modalità cooperativa), mentre combattono contro orde di nemici e boss in una missione per abbattere il temibile Kingpin. A differenza degli altri titoli della Marvel vs. Capcom Fighting Collection, che sono picchiaduro competitivi (1vs1 o 2vs2), The Punisher segue le meccaniche classiche dei picchiaduro a scorrimento. Il focus è sull’avanzamento lineare attraverso livelli pieni di nemici, con un mix di attacchi corpo a corpo e armi da fuoco. Aggiunge una dimensione interessante al gameplay grazie all’utilizzo di pistole, coltelli, granate e persino oggetti dell’ambiente come tubi di ferro o bottiglie. Questa varietà lo distingue dai giochi di combattimento puramente basati su combo e mosse speciali. L’aspetto cooperativo è un punto di forza, permettendo a due giocatori di unire le forze per affrontare i nemici. Questo elemento sociale è tipico dei beat ’em up Capcom, ma assente nei titoli da combattimento inclusi nella collection. L’estetica del gioco cattura perfettamente l’atmosfera cupa e violenta dei fumetti di The Punisher, con sprite dettagliati e animazioni fluide. Tuttavia, non ha la stessa palette vivace e fumettistica dei titoli crossover Marvel-Capcom. Anche se semplice, il gioco segue una trama lineare che accompagna i giocatori attraverso i livelli, mantenendo una forte connessione con il personaggio e il suo universo. I titoli nella Fighting Collection, invece, sono più focalizzati sull’azione pura che sulla narrazione.

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