Graficamente Metro Awakening presenta tutti gli elementi che hanno reso celebre la saga, ma non regge il confronto con il presente. Probabilmente per riuscire a girare fluidamente anche su visori dall’hardware ormai datato, e non avendo il budget necessario a curare un adattamento più dettagliato, molte soluzioni grafiche puntano a sforzare al minimo l’hardware, con il risultato che su PSVR2 i modelli poligonali risultano “spigolosi”, molte delle luci in gioco non sono dinamiche e le ombre di prossimità sono poco definite, rendendo l’impatto d’insieme datato e di molto inferiore alle potenzialità che PS5 ha dimostrato di avere con titoli usciti in precedenza. Tuttavia, grazie alla forza dell’immaginario di Metro, Vertigo riesce a suggerire in qualche modo le atmosfere della saga originale, anche grazie all’aiuto all’immersività concesso in generale dalla realtà virtuale e nello specifico dal pannello oled di PSVR2, in grado di restituire ottimamente l’oscurità che ci circonderà costantemente. Purtroppo il comparto audio non aiuta la costruzione dell’atmosfera, risultato forse di un’equalizzazione non proprio attenta, ad ogni modo recitazione e sound design sono di buona qualità.
Metro Awakening presenta tre livelli di difficoltà e una durata di circa 8 ore, possibile rigiocabilità e durata che forse giustificherebbero in parte il prezzo di 39,99 euro, ma solo se non considerassimo la ripetizione degli elementi di gameplay o il paragone con titoli VR nella stessa fascia prezzo, quali Half Life Alyx, The Walking Dead Saint’s and Sinners 2 e Arizona Sunshine 2, prezzo ancora meno giustificabile per il giocatore medio nel nostro paese, data l’assenza dei sottotitoli in italiano. Un prezzo poco giustificabile anche a fronte di un ipotetico, eventuale aggiornamento grafico, essendo la struttura stessa di gioco il problema essenziale del prodotto, il quale, non considerandone il costo, risulterebbe comunque un divertente adattamento del brand Metro alla realtà virtuale, essendo in definitiva un titolo indirizzato ai fan di entrambi i mondi che risponde in modo tutto sommato sincero alla domanda “come sarebbe Metro in realtà virtuale?”. Tirando le somme, Vertigo Games risponde alla domanda e alle premesse in modo parziale, facendo il minimo indispensabile, ma comunque confezionando un prodotto che per l’avventore casual della realtà virtuale è in grado di regalare emozioni, grazie soprattutto al solido connubio tra la narrazione di Dmitrij Gluchovskij e le atmosfere del capolavoro originale di A4 Games, fregiandosi per lo più di aver aperto uno spiraglio sulle potenzialità del brand in ambito VR.
La recensione
Tradisce le aspettative posizionandosi ben al di sotto del prodotto tripla A che avrebbe potuto essere, ma nel rispetto delle atmosfere della saga originale, azzeccando l'abbinamento ideale tra brand e realtà virtuale.