Europa: la recensione

Corri, plana e sorvola il paesaggio, risolvi i misteri tra le rovine di un'utopia decaduta e scopri la storia dell'ultimo essere umano in vita.

L’elemento ludico più preponderante, infatti, risiede proprio nel vostro jetpack Zephyr, che vi consente di effettuare alti salti, raggiungere vette e superare distanze, planare e via discorrendo, secondo un movimento sempre morbido e mai frenetico o governato da improvvise accelerazioni. Mentre viaggiate, potrete aggiornernare gradualmente le capacità del vostro mezzo di trasporto, potenziando ulteriormente la vostra capacità di muovervi nell’aria finché non potrete, a un certo punto, volare liberamente nel cielo. Ed è in questi momenti che il vostro senso di incantata libertà saprà toccare (figurativamente o meno) le vette e i picchi più alti, scongiurando un certo senso di dispersione ludica e interattiva che a un certo punto rischierebbe di permeare l’opera. Va infatti sottolineato come la totale mancanza di scontri o battaglie non sia un difetto di per sé, ma a volte si fa sentire poiché il titolo in alcuni momenti sembra mancare di mordente, andando forse ad annegare sin troppo gli sparuti enigmi ambientali all’interno di aree aperte e liberamente esplorabili, non sempre ricche di significati o contenuti che sappiano mantenere viva l’attenzione e la curiosità del giocatore.

Un altro aspetto che non convince fino in fondo nella versione Switch di Europa sono poi il sistema di controllo e la fluidità della fruizione: vuoi per un frame rate non del tutto ottimale, vuoi per un certo feeling di latenza della reattività degli input indirizzati al vostro personaggio, a volte la sensazione di gioco risulta fin troppo zoppicante e spigolosa, in netta contrapposizione con tutti gli altri elementi del prodotto. Non sappiamo discernere se la causa risieda più nel motore fisico, ambizioso ma forse fin troppo temerario, del gioco o nella performance specifica figlia di una mancata ottimizzazione rispetto alle potenzialità di calcolo dell’hardware Nintendo, ma il senso di controllo dell’avatar è senza dubbio meno poetico e delicato di quanto invece non siano gli ambienti, la direzione artistica, le musiche e sostanzialmente tutto quanto crea Europa, sia nel senso del gioco che del satellite planetario nel quale potere, in ogni caso, vivere un’avventura davvero emozionante. Anche grazie a un ottimo accompagnamento audio, non soltanto legato alle bellissime musiche, ma anche al raffinato studio degli effetti sonori, davvero in grado di aumentare il senso di immersione e coinvolgimento.

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La recensione

7 Il voto

Una produzione estremamente poetica e rilassante, purtroppo inficiata da alcune incertezze tecniche, in termini di performance e sistema di controllo, altrimenti capace di rapire il fruitore guidandolo lungo un'avventura diversa, ed estremamente affascinante

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