Ys X Nordics: la recensione

Un giorno di pioggia Adol e Karja incontrano il Mana per caso...

Uno dei fenomeni più rilevabili ma anche rilevanti del successo (tanto domestico quanto globale) di Nintendo Switch è senza dubbio il pivot operato da Falcom verso i lidi del gigante giapponese, con le sue serie principali. Prima tramite l’intermediazione di altre software house come Nippon Ichi Software (America) e poi anche con lo sviluppo interno e proprietario, cercando di diminuire i ritardi dei tempi si commercializzazione delle versione per l’hardware ibrido di Kyoto e colmando lacune lunghe decenni attraverso il rilascio di svariati episodi mutuati dalle console a marchio PlayStation, abbiamo visto una vera e propria invasione, anche qui in occidente. Parliamo di Legend of Heroes, ma anche dell’approccio più action di Ys, che arriva oggi con il decimo episodio su Nintendo Switch, in contemporanea con tutte le altre versioni sul nostro mercato.

Come sempre all’interno di questa saga, con il nuovo prodotto qui analizzato riprendiamo i panni di un protagonista conosciuto, ma unendoci a lui in un nuovo arco narrativo che permetterà anche a chi non abbia dimestichezza con l’universo finzionale di riferimento di appassionarsi sin da subito alle gesta qui raccontate, senza perdersi in complicati fronzoli passati. Eccoci quindi a bordo di una nave, pronti a salpare in un viaggio che prenderà vita nelle isole settentrionali conosciute collettivamente come Golfo di Obelia. Qui la terra è aspra e i suoi abitanti ancora più induriti dalle disavventure della vita come il giovane avventuriero Adol Christin scoprirà sin dalle prime battute del gioco. L’incontro con gli uomini (e le donen) del Nord, infatti, lo metterà davanti a un popolo di duri marinai, fortemente coinvolti in un imperituro conflitto con gli abitanti del Golfo di Obelia e i Griegr, mostri semi-immortali con obiettivi misteriosi. Per la sopravvivenza di entrambi, il protagonista inizierà una forzata collaborazione con la guerriera normanna Karja, nell’intento di raggiungere le acque del Golfo di Obelia, navigando su vasti tratti di oceano grazie alla consultazione di vaste mappe nautiche e persino partecipando a battaglie navali con imbarcazioni nemiche, allo scopo di recuperare il mistero che si cela dietro agli aberranti avversari, ma anche al magico Mana che sembrerebbe essere l’unico potere in grado di sconfiggerli.

Uno degli aspetti nuovi introdotti nella decima incarnazione delle gesta di Adol è senza dubbio la sua geografia, capace di avere risvolti tanto estetici, quanto ludici: il Golfo di Obelia si trova molto a nord nel mondo di Ys e comprende numerose isole, grandi e piccole. Nonostante la sua bellezza paesaggistica, resa in maniera piuttosto intrigante dal team di programmazione, è controllata da una flotta armata di guerrieri marinari conosciuti come i Normanni che si sono stabiliti sull’Isola di Balta nel Golfo di Obelia.
I Normanni saccheggiano e richiedono pedaggi alle navi che entrano nel golfo e sono temuti quanto il famoso pirata, Ladoc con un occhio solo del mare Medo.
Viceversa, chi paga i pedaggi è tutelato, con i suoi traffici garantiti e sicuri anche in mare aperto. Nonostante il gioco di stampo quasi criminale, la verità è che sono proprio i Normanni a garantire la sicurezza della regione anche nei confronti delle popolazioni confinanti e, soprattutto, dei misteriosi esseri immortali che stanno iniziando ad infestare la zona. Carnac, la città portuale al centro delle operazioni di gestione e narrativa del titolo, è infatti appartenente al territorio imperiale dei Romun, che cade sotto il controllo del Governatore Generale della Celceta, ma troppo lontana per essere gestita in maniera ottimale dalle truppe centralizzate ed è così che si fanno strada altre forme di controllo legata alla Balta Seaforce, piuttosto che ai pirati. L’economia e la cultura che ne derivano sono piuttosto uniche, influenzate non solo dai Normanni, ma anche gli spagnoli che frequentavano la zona e si dedicavano al commercio. Questa ampiezza e questa varietà di aree, con le diverse isole all’interno dell’arcipelago, nonché di popolazioni miste riesce a garantire un setting interessante e meno banale del solito, per sbizzarrirsi nell’esplorazione, via terra e via mare, ma anche nell’esecuzione delle missioni secondarie sparse lungo lo scheletro principale dell’avventura.

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