The Plucky Squire: la recensione

Vesti i panni dell'eroe delle favole, estendendo la tua leggenda anche...al mondo reale!?

Switchitalia è sempre pronta a tessere sperticate lodi per quello che riguarda l’enorme spinta produttiva e creativa del panorama indipendente dell’industria videoludica, vero e proprio pilastro alternativo all’altrimenti inevitabile diminuzione di quantità e varietà dettata dall’aumento spasmodico dei costi di produzione, con conseguente accentramento di talenti in conglomerati sempre più standardizzati. Eppure, un lato negativo potenzialmente c’è, ed in parte ha già colpito questo presunto angolo di paradiso immaginativo: si tratta, ovviamente, della bulimia e della saturazione dell’offerta, pronta a soverchiare con la propria abbondanza persino la capacità di ricerca e scelta da parte dell’utente, finendo per soffocarne l’anelito d’acquisto. Troppi giochi vengono auto-pubblicati su base praticamente quotidiana all’interno degli store online, rendendo difficile potersi orientare secondo i proprio gusti, identificando in maniera univoca e diretta proprio il titolo più adatto a noi, venendo spesso guidati dall’algoritmo di presentazione dell’eShop, più che da un proprio spontaneo processo di selezione. Per fortuna, però, almeno una volta ogni tanto emerge qualcosa di chiaramente distintivo, differenziato per proprie caratteristiche dal mare magnum di nuove uscite, e capace per meriti propri di farsi notare, suscitando curiosità e interesse al di sopra della massa (a volte informe) dell’offerta presente sotto i nostri occhi: è questo senza ombra di dubbio il caso di The Plucky Squire, presentato nel corso di un Direct di diversi mesi fa, sparito per un po’ dai radar per poi riemergere, con il suo carico di creatività, nelle nostre Nintendo Switch!

In questo simpaticissimo e originale titolo, giocherete nei panni di Jot, un coraggioso guerriero eroe del suo mondo, dove si tessono lodi e racconti delle gesta che lo contraddistinguono, nel fronteggiare le meschine macchinazioni del mago cattivo Humgrump e dei suoi mostruosi servitori. Ogni battaglia lo ha sempre visto vincitore, fino a quando la sua nemesi non si è impadronita di un antico tomo, nel quale era racchiuso un incredibile segreto: Jot e tutto il suo universo altro non sono che il racconto di un libro per bambini e quale modo migliore, allora, per liberarsi di lui se non…spedirlo fuori dalle sue stesse pagine? Ecco quindi che con un incantesimo il nostro avatar fuoriesce dal libro, arrivando nel nostro piano di realtà, per recuperare oggetti e strumenti necessari per tornare nel suo mondo e sconfiggere l’acerrimo nemico di sempre. A questo punto è chiaro che l’impalcatura narrativa, come avviene in maniera convincente solo nelle opere migliori, si tramuta nell’escamotage per introdurre le principali dinamiche interattive che sorreggono invece la componente ludica di un’opera che, oltre a uno stile meraviglioso e a una simpatica trovata, si regge anche su diversi altri elementi. Scopriamoli assieme!

Il gioco inizia seguendo gli stilemi degli Zelda più classici, con una grafica bidimensionale inquadrata con telecamera isometrica a volo d’uccello, chiedendovi di esplorare ambienti di fiaba eliminando nemici tramite i colpi della vostra spada (utilizzabile anche come un boomerang, lanciandola per vederla poi tornare subito in vostro possesso), eseguendo capriole per schivare gli attacchi avversari, saltando per proseguire lungo sessioni platform o risolvendo enigmi ambientali atti a liberare la strada e poter proseguire lungo la vostra avventura. Già qui, però, troviamo uno degli elementi distintivi dell’opera, che come abbiamo accennato sfrutta i diversi rimandi narrativi a fini ludici: essendo, infatti, all’interno di un libro illustrato, molti dei puzzle dovranno essere risolti costruendo diverse frasi scritte sul terreno, sostituendo parole raccolte in un punto della mappa con altre posizionate vicino a cancelli da aprire, ponti da ricostruire o dighe da prosciugare e via discorrendo. La cosa simpatica, però, è che non sarete limitati nella ricerca al singolo livello, ma potrete anche trasportare questi elementi interattivi lungo la pagine già affrontate del vostro libro…sfogliandolo. La caratteristica principale, infatti, risiede nella vostra capacità di saltare fuori dalle pagine del vostro mondo di fiabe 2D per approdare a uno strano regno 3D oltre di esse, che altro non è che la scrivania del bambino proprietario del tomo. Tramite questa trovata, ecco che in alcuni frangenti dovrete porvi al di fuori del vostro universo d’origine, per sfogliare le pagine del racconto, individuando la mappa di vostro interesse, nella quale rientrare per trovare l’oggetto desiderato o necessario per risolvere l’enigma nel livello attuale, dal quale provenite. L’uscita dal libro, però, non servirà soltanto per spostarsi da una mappa all’altra, visto che sarà anche possibile e necessario, in alcuni frangenti, muoversi sulla scrivania del ragazzo per andare alla ricerca di oggetti utili alla risoluzione di snodi narrativi e bivi del racconto, da sciogliere per continuare la vostra progressione lungo i diversi capitoli dell’avventura: la cosa più apprezzabile è che in queste fasi il gioco esce (letteralmente) dalla sua impostazione strettamente bidimensionale, per tramutarsi in una sorta di adventure 3D, senza però dimenticare la capacità di Jot di entrare in fogli, carte da gioco e altri elementi bidimensionali, per superare ostacoli altrimenti insormontabili, interagire con personaggi-chiave della vicenda e, appunto, recuperare armamentari ed equipaggiamenti vari. Come quando per ampliare le armi a vostra disposizione, dovrete raggiungere l’effige di un Elfo Silvano armato di arco, entrando nel suo piatto mondo, per sfidarlo e ottenere l’arma come ricompensa. Il titolo, quindi, vi chiederà di partecipare a sessioni platform, di risolvere enigmi, di cimentarvi nell’azione della lotta e persino di mettervi alla prova con dozzine di bizzarri minigiochi di ispirazione retrò mentre cercate disperatamente di raggiungere e sconfiggere il malvagio Humgrump, sempre alternando momenti bidimensionali a momenti tridimensionali, lungo una struttura davvero originale e divertente.

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