Monster Jam: Showdown: la recensione

Se il traffico di tutti i giorni vi stressa provate a farvi un giro rigenerante sui mostri da 1500 cavalli di Monster Jam Showdown!

I pomeriggi giovanili di molti italiani oggi sulla quarantina vertevano su una sorta di sacro quadrilatero: Simpsons, WWF (World Wrestling Federation), Robot Wars ed i truck iperpompati di Monster Jam. È proprio su questi ultimi che Milestone, il noto sviluppatore italiano conosciuto per le sue saghe motoristiche, si è concentrato in Monster Jam Showdown, il titolo che ci apprestiamo a recensire. Portata dunque in Italia la licenza di Feld Motorsport, gli sviluppatori si sono preoccupati in primis di farci assaggiare l’essenza di questo sport-show di chiara matrice a stelle e strisce.  In questo evento molto popolare negli Stati Uniti i colossali dei veicoli, appunto Monster Truck, si sfidano in diverse discipline, in primis gare di acrobazie ma anche di velocità su percorsi ad ostacoli. Con gli anni, complice la presenza di livree estremamente iconiche e riconoscibili, molti di questi truck sono diventati dei veri e propri character; su tutti il tenebroso Grave Digger, il suo acerrimo rivale Maximum Destruction, il mostruoso Zombie e tanti altri. Questi e tanti altri personaggi sono presenti nel gioco, rassicurando dunque tutti gli appassionati sulla consistenza del roster giocabile. Monster Truck Showdown cerca in tutto e per tutto ti ricreare l’atmosfera di questo show un po’ a cavallo tra il Destruction Derby ed il Wrestling, con un’anima prettamente arcade e tanti tanti cavalli da scatenare su strada.

Sviluppato con Unreal Engine 5, il titolo presenta diverse decine di truck ufficiali Monster Jam, personalizzabili a nostra discrezione nel classico garage, con possibilità di intervenire sulle livree ma anche su alcuni aspetti più tecnici inerenti la manovrabilità. Milestone mette sul piatto la sua decennale esperienza in campo motoristico, dalle moto alle quattro ruote, sporcandosi di fango in questo titolo dall’anima strettamente arcade, scordatevi dunque una fisicità ricreata nei minimi dettagli, così come una gestione realistica delle collisioni o dei danni. Le sportellate, o meglio le botte tra ruote, sono il minimo che potrete aspettarvi, in un tripudio di salti, elementi ambientali da distruggere, scorciatoie ed esplosioni. Il pilastro del gioco è rappresentato dallo Showdown Tour, una sorta di campagna in cui potremo cimentarci nel Freestyle, nelle classiche gare di velocità o nelle gare head-to-head. Potremo fin da subito scegliere se farci aiutare o meno dalla IA nel controllare questi bestioni, svariando dal totale controllo demandato al software (nel qual caso dovremo semplicemente accelerare e frenare) al totale controllo in prima persona, scelta per la quale propendiamo senza dubbio, in favore di un maggiore divertimento e coinvolgimento nell’azione. In questo secondo caso noteremo subito la peculiarità nello sterzo dei nostri truck; infatti, lo sterzo è su tutte e quattro le ruote, due gestibili con lo stick destro e due con lo stick sinistro. Questo sistema una volta digerito ci consentirà di effettuare precisissime e divertenti derapate, buttando il veicolo in una direzione mentre due ruote sterzano in una direzione e l’asse posteriore in un’altra.

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