Castlevania Dominus Collection: la recensione

Tre titoli, una leggenda!

Pilastro della storia dei videogiochi, la serie di Castlevania debutta per la prima volta nell’ormai lontanissimo 1986, come uno dei precursori dl genere action-adventure in salsa vampiresca, mettendo il giocatore nei panni dei cacciatori di succhiasangue del clan Belmont nella pericolosa missione di scovare e sconfiggere nientemeno che Dracula, signore dell’oscurità. Saga rinomata presso un ampio bacino di appassionati, grazie a una tradizione ricca di personaggi, artefatti, riferimenti mitologici che hanno contribuito a formare uno dei world building più intriganti dell’intero panorama, grazie a un arco narrativo intricato ma coinvolgente, nonché a una giocabilità platform a scorrimento laterale incentrata sull’esplorazione progressiva di mappe di gioco complesse ma ammalianti. La difficoltà impegnativa, la grafica suggestiva e gli indubbi valori medi elevati anche lungo il flusso commerciale fatto di svariati episodi, hanno consentito al brand di ottenere il plauso della critica tanto quanto quello del pubblico, estendo la sua influenza a livello di intrattenimento anche al di fuori del videogame, tra fumetti e serie animate.

Dopo lustri se non decessi sulla cresta dell’onda, a un certo punto la saga ha iniziato a incontrare alcune difficoltà organizzative, strategiche e decisionali, soffrendo un po’ il passaggio alla tridimensionalità, un po’ alcune scelte bizzarre in termini di produzione (Judgment su Wii ad esempio ci lascia ancora molto perplessi), nonché la dipartita di figure chiave nello sviluppo storico dei progetti legati al brand come Koji Igarashi, esiliato su Kickstarter per dare vita all’erede spirituale che passa sotto il nome di Bloodstained: Ritual of the Night. Soprattutto, si è improvvisamente interrotto quel continuo supporto di produzioni prevalentemente bidimensionali a scorrimento laterale per console portatili che ha rappresentato l’ossatura (commerciale, ma anche creativa e artistica) della serie per tantissimo tempo, salvo poi ritornare in auge recentemente proprio su Switch, quantomeno con la raccolta delle vecchie glorie, riproposte al mercato contemporaneo sperando di rivitalizzare e dare slancio chissà, anche a inediti progetti futuri. Già nel 2021 abbiamo infatti avuto occasione di apprezzare la Castlevania Advance Collection, progetto che includeva Castlevania: Circle of the Moon; Castlevania: Harmony of Dissonance e Castlevania: Aria of Sorrow (tutti prodotti originariamente usciti per Game Boy Advance), con la simpatica aggiunta di Castlevania: Vampire’s Kiss (versione riveduta e corretta del classico per Super Nintendo). Quattro giochi migliorati con funzionalità moderne come il riavvolgimento e il salvataggio rapido, così da massimizzare l’esperienza di questi grandi classici anche per un pubblico contemporaneo. Ora però è il momento di fare un piccolo passo avanti, abbracciando la generazione di cacciatori di vampiri successiva, grazie alla nuova collezione annunciata pochi giorni fa e subito rilasciata da Konami: con contenuti originariamente pubblicati per Nintendo DS, la Dominus Collection include Castlevania: Dawn of Sorrow, Castlevania: Portrait or Ruin e Castlevania: Order of Ecclesia. Presenti, inoltre, due titoli bonus: “Haunted Castle”, versione arcade di Castlevania, e “Haunted Castle Revisited”, una versione completamente rivista del classico arcade. Castlevania: Dawn of Sorrow (pubblicato nel 2005/Nintendo DS).

Si parte quindi un anno dopo gli eventi di Aria of Sorrow, con il titolo che vede protagonista ancora Soma Cruz, al centro di un vero e proprio ordito atto a risvegliare il malvagio Dracula. Personaggi conosciuti, atmosfere intriganti per un’avventura dove sfidare il destino insito nel proprio sangue, prima di introdurre le vicende del seguito diretto: Portait of RUin, pubblicato pe la prima volta nel 2008, infatti, ci trascina ancora una volta tra le mura tristemente familiari del castello del re dei pipistrelli, anche se qualcosa non quadra sin dalle prime battute della vicenda. I due nuovi eroi Jonathan Morris e Charlotte Aulin scopriranno presto come la realtà sia ben peggio di ogni più oscura fantasia, in questo titolo che prova ad introdurre diverse variazioni sul tema.

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