La gestione del nostro giocatore durante la partita non è fissa, potremo infatti cambiare ruolo in ogni momento in modo da dare supporto alla nostra squadra nel modo che riterremo più opportuno. Se ad esempio un nostro compagno di squadra riesce a rubare la pluffa, potremmo ritenere opportuno di selezionare un cacciatore e lanciarci in contropiede; piuttosto che, in caso di azione della squadra avversaria vorremo magari diventare battitore per cercare di disarcionare il nemico. Nulla vieta in ogni caso di rimenere fedeli al nostro ruolo per tutta la partita. Questo continuo salto avanti ed indietro per il campo ed il continuo cambio di ruoli richiesto dal gioco è forse uno dei fattori che più spiazza nelle prime fasi di gioco. Le prime partite potrebbero sembrare fin troppo caotiche, dovendo tenere sott’occhio quattordici giocatori, tre palle diverse, diversi indicatori a schermo, turbo boost e altro. Inoltre spesso saremo un pò lontani dal cuore dell’azione, dovremo essere noi via via, acquisendo esperienza, ad imparare il ruolo giusto da ricoprire al momento giusto. Paradossalmente in questo caos ho trovato supporto dalla voce del commentatore, che mi ha così alleggerito per così dire la parte visuale del gioco, dandomi qualche dritta sull’andamento della partita. In questo senso il gioco da il meglio di sé nella partite in multiplayer. Laddove, infatti, nelle partite in single player ci troveremo a cambiare ruolo come dei matti, saltando da una parte all’altra del campo cercando di tappare un po’ tutti i buchi, nelle partite in multigiocatore, potremo finalmente focalizzarci un po’ meglio sul da farsi, potendo cambiare tra soli due ruoli. In Multiplayer, infatti, potremo scegliere una tra tre combinazioni di ruoli (Cacciatore/Portiere, Cacciatore/Battitore o Cacciatore/Cercatore), alternandoci tra i due ruoli mentre un bot prenderà il nostro posto nel ruolo vacante.
Il gioco di squadra non viene particolarmente enfatizzato in Quidditch Champions, ovviamente è possibile passarsi la palla fra compagni o richiedere un passaggio qualora ci trovassimo in posizione particolarmente vantaggiosa, tuttavia, l’andamento della partita è talmente rapido (e talvolta caotico come detto) che non c’è troppo tempo per il tiki-taka. Come accennato talvolta nell’andamento un po’ incasinato delle partite troviamo qualche similitudine con Rocket League, il turbo, la possibilità di eliminare fisicamente gli avversari esaurendone l’energia, le derapate, il tutto ovviamente in salsa magica. Dove però nel capolavoro di Psyonix il focus sulla palla era quasi sempre ben chiaro, in Quidditch Champions troppo spesso ci troveremo a vagare per il campo sperando di imbatterci nella pluffa o in un avversario da disarcionare. Dal punto di vista estetico il gioco punta ad un tipo di grafica colorata e vivace, con uno stile visivo cartoonesco e stilizzato che si adatta bene all’atmosfera fantastica del mondo di Harry Potter. Questa scelta segna un taglio piuttosto evidente con Hogwarts Legacy, passando infatti dal fotorealismo al cartoonesco, portando con sé anche un leggero abbassamento nel target del gioco. Non si evidenziano cali particolari nemmeno durante le partite, persino nei momenti di maggiore confusione. Gli effetti di luce sono ben realizzati così come le skin dei vari personaggi, ben riconoscibili e perfettamente a fuoco. Gli effetti particellari, come la scia lasciata dal Boccino d’Oro o le esplosioni causate dai Bolidi, sono vivaci e aggiungono un tocco dinamico all’azione sul campo.