Xbox Series S: Harry Potter: Campioni di Quidditch: la recensione

Dopo anni di attesa finalmente possiamo metterci alla prova nelle arene di Quidditch più importanti del mondo, inforcate la vostra scopa preferita e andiamo!

THE OUTER WORLD – Benvenuti a un nuovo appuntamento dedicato alla nostra rubrica intitolata “The Outer World”, una finestra nuova per Switchitalia, con vista sui mondi videoludici che si espandono fuori dalle consuete e familiari mura dell’universo Nintendo. Se volete più dettagli sulla nostra iniziativa, vi rimandiamo all’articolo introduttivo con cui ve la presentiamo, sospinti dalla curiosità esplorativa tipica degli amanti dei videogiochi. L’appuntamento di oggi è di quelli che fanno vibrare le mani per l’emozione, abbiamo infatti fra le mani il tanto agognato ritorno nelle terre di Hogwarts, in particolare per inforcare le nostre scope e battagliare sui migliori campi di Quidditch!

A poco meno di due anni dal lancio di Hogwarts Legacy, l’avventura a tema Harry Potter che abbiamo avuto il piacere di recensire qui, torniamo nel magico universo del maghetto più famoso del mondo, frutto della prolifica penna di J.K. Rowling. Piccolo preambolo relativo ad Hogwarts Legacy, ma con un nesso con il gioco che ci apprestiamo a recensire. L’avventura sviluppata da Avalance Software e Shiver Entertainment fu tra le sorprese videoludiche dell’anno scorso, grazie ad un riuscitissimo mix di avventura, esplorazione, combattimenti ed una storia inedita perfettamente in linea con il mood generale dell’universo di riferimento. Tutto perfetto dunque? Non proprio, perché gran parte dei giocatori, incluso il sottoscritto, lamentava una grande, grandissima lacuna, un piccolo tarlo, la tipica ciliegina sulla torta che purtroppo non c’era: l’impossibilità di giocare a Quidditch! Tale mancanza veniva acuita ulteriormente dal fatto di poter vedere, visitare ed esplorare l’arena di Quidditch, senza poter tuttavia lanciarsi in una partita vera e propria, che frustrazione! Tutto queste diede vita ad una serie di elucubrazioni, previsioni e quant’altro: arriverà il Quidditch come add-on, come DLC, come gioco stand alone? La risposta è qui a portata dei nostri controller, finalmente. Harry Potter: Campioni di Quidditch è infatti il gioco dello sport magico più famoso del mondo che tutti i fan aspettavano da tempo. Un gioco dedicato e con una sua anima. Edito da Warner Bros, sotto l’etichetta Portkey Games, e sviluppato da Unbroken Studios, in Harry Potter: Campioni di Quidditch potremo finalmente dare libero sfogo alla nostra voglia di planare sulle arene delle location più iconiche della saga, insieme ai compagni di squadra scelti tra le 4 casate. Passeremo dalle bonarie battaglie nel cortile dei Weasley fino alle famigerate arene di Durmstrang o la storica arena della Coppa del Mondo di Quidditch del 1994. Voleremo nei panni di (o contro) personaggi iconici come Harry Potter, Ron e Ginny Weasley (nonché tutta la famiglia al completo), Hermione, Draco Malfoy, Cho Chang e altri ancora.

Andiamo però con ordine, con una piccola infarinatura sulle regole del Quidditch, per chi ne avesse bisogno. Si gioca neanche a dirlo su manici di scopa volanti, e la partita si svolge tra due squadre di sette giocatori ciascuna (nel gioco in questione per motivi immaginiamo di gestione del multiplayer, saranno solo 3 i giocatori umani in contemporanea per ogni squadra). Un portiere, tre cacciatori, due battitori ed un cercatore. I ruoli sono ben distinti per via delle azioni che possono/devono compiere e delle palle che si trovano ad utilizzare. I cacciatori hanno il compito è di passarsi la pluffa e farla entrare negli anelli avversari (portando così dieci punti alla propria squadra). Il portiere, manco a dirlo, deve impedire che i cacciatori avversari segnino negli anelli della sua squadra. I battitori hanno il ruolo di allontanare i bolidi dai propri compagni e indirizzarli contro i giocatori avversari, in sostanza ripuliscono il campo facendo il lavoro sporco. Infine, il cercatore con il delicatissimo ruolo di catturare il boccino d’oro, in originale in grado così di portare la vittoria automaticamente alla propria squadra, mentre qui frutterà “solo” 30 punti, in modo da rendere le partite più equilibrate ed emozionanti. Inizieremo con un ricco tutorial ambientato nel cortile dei Wisley, nel quale ci verranno insegnati i rudimenti di volo e le azioni che possono essere eseguite da ogni giocatore in campo. Una prima cosa da imparare subito, soprattutto per chi come il sottoscritto è più avvezzo ad una visuale ampia laterale (alla FIFA/PES) è che avremo il controllo in prima persona del giocatore all’interno del campo, un po’ alla Rocket League, titolo con il quale in più di una circostanza troveremo qualche assonanza.

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