C’erano una volta i giochi di ruolo per PC, fatti di personalizzazione del personaggio lungo classi e abilità specifiche, legate al world building narrato nello specifico universo finzionale, con ripercussioni forti sulle statistiche di gioco; fatti di inquadratura isometrica a volo d’uccello, con disvelamento progressivo della mappa di gioco grazie allo spostamento e ai movimenti dei propri avatar; fatti spesso di tanto testo, a sostegno di una impalcatura narrativa forte e decisa, a patto di essere disposti a spenderci sopra una discreta quantità di tempo. E c’erano una volta anche film, libri, cartoni animati e fumetti post-apocalittici, sempre presenti in varie forme d’intrattenimento di massa sin dai tempi della Guerra Fredda, ma capaci di sopravvivere allo specifico periodo storico grazie a una innegabile forza d’attrazione intrinseca nell’uomo verso l’ignoto, il disastro e la morte, come nel famosissimo quadro ottocentesco di Gericault “La Zattera della Medusa”, rappresentazione iconografica della metafora esistenziale del Naufragio con Spettatore. E poteva il panorama indie, così pregno di innumerevoli ispirazioni, stilemi e crismi, lasciarsi sfuggire l’occasione di reinterpretare questa tematica così feconda di semi, spunti e possibilità? Ovviamente no, ed è così che nasce l’avventura di Broken Roads.
Broken Roads è un gioco di ruolo basato fortemente sulla componente narrativa, accompagnata da diversi altri elementi quali esplorazione, combattimento strategico a turni e scelte filosofiche significative in una nuovissima ambientazione post-apocalittica australiana. La produzione indipendente qui analizzata oggi fonde abilmente elementi tradizionali mutuati dal solco classico dei giochi di ruolo per PC degli anni ’90 con interpretazioni e aggiunte invece piuttosto nuove e originali, in un sistema senza classi pure che offre opzioni di sviluppo del personaggio quasi illimitate e non predeterminate, costruite attorno a quattro filosofie: umanista, utilitarista, machiavellica e nichilista. Inutile dire che, conseguentemente a questa scelta di impostazione davvero fresca, ogni vostra azione e decisione, nonché ogni vostra opzione di dialogo, avranno pesanti conseguenze sullo sviluppo del vostro personaggio e del contesto in cui esso si muove. Inoltre, il gioco presenta ai giocatori un sistema di etica e morale altrettanto innovativo: la Bussola Morale, che vede le opzioni di dialogo e le decisioni relative alle missioni influenzare ed essere influenzati dall’inclinazione filosofica di un personaggio e dalle decisioni difficili che esso prenderà, per scelta del fruitore, lungo il percorso.
Un’altra caratteristica molto particolare di Broken Roads è che le sue location sono tutte ricreate in modo autentico dal team di sviluppo, che per l’occasione ha visitato città e monumenti dell’Australia occidentale reale, scattando foto, video e registrazioni audio per renderle quanto più realistiche possibile, una volta riportate all’interno del titolo. Ovviamente, reinterpretando il tutto in ottica post-apocalittica, andando quindi ad apporre filtri polverosi, disseminando le regioni del continente scelto ad hoc per questa opera di detriti e rovine, aggiungendo note di degradazione e corruzione ambientale in ogni dove. Un senso di grande immersione viene quindi offerto grazie a un sano mix di verosimiglianza e coerenza immaginifica, senza dimenticare il buon contributo in termini di immedesimazione e sospensione dell’incredulità offerto dalla colonna sonora atmosferica del gioco composta da Tim Sunderland è realizzata con strumenti costruiti con oggetti di uso quotidiano, in grado di conferire al gioco un tono assolutamente unico e distintivo.
