Kamikaze Lassplanes: la recensione

Vola, combatti e innamorati nel mondo steampunk di Kamikaze Lassplanes!

I momenti visual novel potrebbero risultare fin troppo prolissi per i non appassionati del genere, ma va anche ammesso come riescano a sviluppare, attraverso dialoghi prosperosi come le due protagoniste ma anche inaspettatamente profondi nello scavare la psiche dei personaggi principali inserite in un contesto bellico e scientifico fortemente spinto verso un senso di sacrificio individuale per il bene della nazione d’origine del cast, un quadro intrigante delle dinamiche che intercorrono tra i macro eventi del canovaccio e le singole personalità che lo animano. Dettaglio non insignificante, in più di un’occasione il fruitore sarà spinto a compiere delle scelte in termini di dialogo, attraverso risposte multiple da selezionare durante il confronto con altri personaggi del racconto, con particolare riferimento tanto ad Alba quanto ad Hannah, per poter proseguire lungo il corso dell’avventura, andando anche ad indirizzare alcuni momenti importanti della storia: senza anticipare troppo i possibili cambiamenti apportabili allo svolgimento optando per una strada piuttosto che per un’altra, preme in ogni caso sottolineare la presenza di bivi narrativi e finali multipli, legati tanto all’esito della guerra quanto al vostro rapporto con le due Lassplanes, sul finire delle vicende e delle disavventure al centro del progetto. Un ulteriore elemento ludico piuttosto intrigante risiede poi nelle vere e proprie fasi di gioco interattivo, che vi vedono al comando di una delle due donne-velivolo, affrontando livelli di sparatutto a scorrimento orizzontale frenetici e dinamici, conditi dai tradizionali elementi di sparo, schivata, raccolta dei power-up con tanto di boss di fine livello. Non stiamo parlando di uno shooter rivoluzionario né dell’apice di genere, ma considerando quanto queste sessioni siano secondarie rispetto al nucleo centrale dell’opera, il tutto risulta inaspettatamente ben realizzato, con persino alcuni discreti momenti scenografici, legati alla concezione prettamente tridimensionale degli aeroplani e degli scenari in cui essi si muovono.

Il gioco, infatti, alterna splendide (per quanto discutibili dal punto di vista dell’erotismo esplicito e non velato) illustrazioni bidimensionali per protagonisti e ambientazioni durante i dialoghi e l’esplorazione dei momenti visual novel, con uno sviluppo poligonale semplice ma appagante durante le fasi di combattimento, mantenendosi coerente in termini stilistici e variando non solo il ritmo di gioco, ma anche la percezione sempre positiva dei suoi valori di produzione. Nelle fasi di volo, in alcuni momenti di virata si potranno apprezzare modelli e spazi nella loro tridimensionalità reale, giocando con una profondità effettiva e non solo percepita tramite parallasse, con movimenti di camera a tratti cinematografici e in generale un colpo d’occhio discreto anche grazie ai diversi effetti visivi presenti a schermo nei momenti più concitati. Durante le sessioni dialogare, oltre alla possibilità di apprezzare i bei disegni ideati per l’occasione, si notano con piacere tre elementi in particolare: un buon uso del font per comunicare i tanti dialoghi presenti, sia in termini di dimensione dello stesso che di utilizzo dei colori per evidenziare e differenziare i diversi momenti del parlato, tra soggetto e bivi narrativi; la direzione artistica steampunk molto evidente nella descrizione iconografica dell’ambientazione studiata dal team di programmazione e, infine, l’implementazione dell’HD Rumble. Vero è che questa ormai quasi dimenticata feature dei JoyCon è sfruttata principalmente per evidenziare i pruriginosi imbarazzi del protagonista quando verrà a stretto contatto con le accattivanti co-protagoniste, ma nonostante il contesto forse discutibile ci sentiamo di lodare la scelta dello sviluppatore nel voler includere questo ulteriore elemento di immedesimazione con il mondo di gioco. Deludente invece il comparto audio del gioco che da un lato non brilla per gli effetti sonori delle fasi di battaglia e, dall’altro, risulta piuttosto ripetitivo e poco ispirato anche sotto il versante delle tracce musicali, davvero dimenticabili. Per fortuna, però, il frame rate dei combattimenti risulta sempre abbastanza fluido da farvi godere di una fruizione sufficientemente adrenalinica ed accattivante.

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La recensione

6.5 Il voto

Le venature sensuali di certe sezioni di gioco non sono mai offensive, al massimo involontariamente buffe; i dialoghi prolissi, ma inaspettatamente capaci di delineare personaggi ed emozioni non superficiali; i momenti di scontro aereo piuttosto discreti, anche se certamente non rivoluzionari. Paradossalmente, è proprio la natura ibrida della sua struttura di gioco a porre i limiti più vincolanti per la fruizione del prodotto, con momenti presumibilmente mal digeribili per i palati interessati soltanto a uno dei due generi videoludici qui rappresentati.

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