Tchia: la recensione

Tchia è un bel videogioco d'avventura sandbox/open-world che mette davanti ad un'esperienza unica di crescita e maturazione.

Fin da subito ci si accorge dell’atmosfera in cui è immerso Tchia: c’era una volta una giovane ragazza… l’introduzione avviene con una semplicità che mi ha strappato una lacrimuccia, complice anche la bella musica che l’accompagna. Sarò un sentimentale ma sono cresciuto con dei prodotti che di lacrime me ne hanno fatte uscire eccome. Oggi è tutto molto veloce e forse alcune situazioni si sono perse per strada, o forse ce le siamo dimenticate. C’è un regista su tutti che ha saputo raccontare di una semplicità nell’apprezzare le piccole cose, ed è proprio così che Tchia inizia, un piccolo oggetto che è il regalo del padre: la fionda (con la quale siamo subito introdotti alla prima meccanica del gioco). Lo stile dei personaggi è semplice e molto delicato, così come i fondali che in ogni caso sono sempre apprezzabili, complice l’ottima palette dei colori. Tutto è molto semplice come a voler sottolineare quella sensazione del vivere in posti dove non è presente l’eccessiva fretta di tutti i giorni. La protagonista è una giovane ragazza da cui il gioco prende il nome, che possiede la capacità speciale di prendere il controllo degli animali e degli oggetti. Questa meccanica aggiunge un elemento di originalità al gameplay, permettendo ai giocatori di esplorare l’ambiente in modi vari e creativi.

Appena dopo aver ricevuto l’oggetto si riceve il primo obbiettivo e ci troveremo davanti alla prima esplorazione libera del gioco: siamo su un isolotto dove risiede la casa della giovane protagonista e dovremo raggiungere il genitore nel loro posto speciale. Fin da subito ci si rende conto della libertà a disposizione: prima di arrivare nel luogo di cui sopra si possono fare una certa varietà di cose, compreso l’esercitarsi con il tiro della fionda in un minigioco vicino la sua abitazione (Il tiro al bersaglio è risultato più difficile del previsto con i joystick ma è una questione di pratica e per tanti anni ho giocato esclusivamente su pc dove certe attività risultano per certi versi più immediate).
Si possono afferrare e lanciare praticamente tutti gli oggetti con cui veniamo a contatto, e molti si possono riporre nello zainetto sulle spalle della protagonista. E qui è doveroso parlare di una delle caratteristiche che ho molto apprezzato: lo zaino è sì l’inventario ma è anche un oggetto con delle statistiche. Ogni oggetto, come si scopre da li a poco, aumenta determinati valori, come la resistenza o il respiro sott’acqua. Molti giochi che ho provato di recente o di cui ho letto hanno degli elementi RPG, un genere che ormai e per fortuna (per la mia felicità, essendo un grande appassionato) non è più di secondo piano. Dall’incontro con il genitore si ottiene il secondo oggett0 fondamentale per la prosecuzione lungo l’avventure: parliamo dell’utile paracadute di foglie di cocco il quale permette di saltare da grandi altezze e planare nella discesa. L’attività in questione consuma la resistenza della piccola protagonista e quindi si potrà scendere con l’oggetto in questione per un tempo limitato.
Poco dopo aver volteggiato verso il basso con il paracadute, ci si trova attorno al fuoco e un altro elemento del gameplay: durante il canto del padre si potrà scegliere se premere un tasto per “suonare” le foglie (strumento di percussione) oppure godersi la sequenza della canzone con una regia davvero ben fatta. Stessa cosa per quando otterremo la possibilità di suonare l’ukulele: si tratta di un aggiunta che sembra minore e invece si rivela di una profondità non indifferente, permettendo la composizione di melodie con una elevata complessità. Di lì a poco la trama avrà il suo vero inizio, quando il padre della piccola Tchia verrà rapito da un autorità militaresca con a capo il tiranno Meavora, sovrano dell’arcipelago.

Il gameplay di combina elementi di esplorazione, azione e la risoluzione di rompicapi. La meccanica più caratteristica, come accennato prima, è l’abilità che permette alla piccola Tchia di prendere il controllo di molti animali e svariati oggetti. Questa abilità è fondamentale per superare ostacoli, risolvere enigmi e scoprire aree nascoste. Ad esempio, possedere un uccello permette di volare e avere una visuale dall’alto dell’area circostante, mentre possedere un pesce facilita l’esplorazione subacquea. Il gioco offre un mondo aperto pieno di segreti e zone da scoprire e non mancheranno le sfide; ho particolarmente apprezzato il ciclo giorno/notte unito alle condizioni meteo che porta le situazioni ad accadere solo in determinati momenti, aumentando notevolmente il senso di immedesimazione all’interno di questo delicato ma intrigante universo finzionale di gioco.

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La grafica, come ho accennato sopra, è molto apprezzabile, funzionale, piena di colori bellissimi da vedere e spesso regala dei scorci davvero suggestivi. Le animazioni sono ottime ed i modelli sono ben realizzati e con uno stile molto particolare, fresco ed allettante. Ogni elemento, partendo dalla giovane protagonista, è animato con cura, mostrando una gamma di emozioni attraverso movimenti naturali e buone espressioni facciali. Anche gli animali (che la protagonista può possedere tramite la sua abilità) sono realizzati con grande attenzione ai dettagli, ciascuno con movimenti e comportamenti specifici. La Switch sicuramente non permette la stessa grafica delle altre piattaforme ma il tutto si muove bene e le visuali sono ottimamente riuscite anche sulla console di Nintendo. Gli unici difetti che ho riscontrato sono una discreta sgranatura e sporadici bug grafici. La prima, nello specifico, si nota già nel filmato introduttivo e durante altri momenti del gioco, dove risulta quasi eccessiva e fastidiosa: di certo non compromette l’esperienza ma in certi momenti potrebbe comunque spezzare la sospensione dell’incredulità. Hogwarts Legacy soffre dell’effetto aliasing ma risulta comunque meno invasivo alla vista (complice probabilmente l’alto numero di cose a schermo, anche se poi il framerate ne risente in maniera piuttosto evidente); vedendo invece l’incredibile Tears of the Kingdom, ci si rende conto che qualcosina in più si poteva fare in fase di ottimizzazione, anche se ovviamente parliamo di due produzioni enormemente differenti in termini di budget e scopo. In ogni caso, niente di eccessivamente grave, anche se non tutti i fruitori prediligono la performance a discapito della risoluzione, ma l’ottimizzazione rimane in ogni caso elevata garantendo sempre un ottima fluidità.

Le musiche che compongono la colonna sonora sono un altro punto forte del titolo. Ispirate alla tradizione locale, accompagnano molto bene l’esperienza di gioco e contribuiscono a far immedesimare il giocatore nell’atmosfera. Ogni musica va a celebrare le tradizioni specifiche di questa regione, utilizzando strumenti che evocano i luoghi delle isole del Pacifico. Un aspetto che mi è piaciuto della colonna sonora è il modo in cui è integrata nel gameplay: come ho accennato, Tchia può suonare l’ukulele, uno strumento che non è solo un elemento decorativo minore con cui cimentarsi, ma anche una parte essenziale delle meccaniche ludiche e interattive. Suonare determinate melodie può infatti influenzare l’ambiente, risolvere puzzle o evocare fenomeni naturali, come il cambio del tempo atmosferico. Questo elemento non solo arricchisce l’esperienza, ma può creare un legame profondo tra il giocatore e la musica stessa di sottofondo. Molto buoni gli effetti sonori ambientali che sono riprodotti in maniera accurata e lasciano vedere l’attenzione ai dettagli: il suono delle onde, gli uccelli, le foglie, sono tutti elementi che contribuiscono a rendere ancora più coinvolgente l’esperienza. Buona la traduzione in italiano anche se a volte ci si trova davanti a delle parole che non rispecchiano bene l’azione da compiere.

La recensione

8 Il voto

Tchia è un gioiello nel panorama dei giochi d'avventura. Il suo mondo ispirato alla Nuova Caledonia, la meccanica del passaggio dell'anima e l'attenzione ai dettagli culturali lo rendono un'esperienza davvero particolare.

Valutazione

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