Mists of Noyah: la recensione

Parti dal tuo fortino abbandonato per esplorare il mondo e trovare gli abitanti che sono riusciti a sfuggire all'attacco dei mostri corrotti che stanno distruggendo il vostro universo!

Con l’espansione delle possibilità di sviluppo, promozione e auto pubblicazione garantite dall’odierno panorama indipendente grazie a tool di sviluppo middleware, social media e store digitali abbiamo assistito a un proliferare di innovazione, freschezza, novità e, soprattutto, varietà invidiabile ma, nonostante questo, in maniera quasi del tutto endemica e naturale ci sono stati anche fenomeni di assembramento creativo, tendenti a saturare specifici stili o generi con una pletora di produzioni varie. Veri e propri conglomerati spontanei attorno, ad esempio, al così detto costrutto metroidvania, dal quale a volte separarsi sembra difficile, se non impossibile, quantomeno per i team più piccoli e dalle risorse di budget più contenuto o limitate. Per farlo, a volte si opera una variazione artistica, altri una particolare definizione tematica, mentre in altri casi si cerca di optare per qualcosa di più sostanziale: l’aggiunta di elementi ludici atti a variare anche il ritmo di gioco, innestando sulla cornice adventure a scorrimento laterale anche altre caratteristiche, mutuate dalla fantasia dell’autore o da altre categorie e generi videoludici, con l’estrema difficoltà di riuscire ad amalgamare il tutto al meglio per il fruitore. Questo è ad esempio il caso di Mists of Noyah, l’utima fatica indie recensita per voi sulle nostre pagine.

In Mists of Noyah vestirete i panni di alcuni personaggi a vostra libera scelta, ritrovandovi tra le rovine di un forte abbandonato che è stato attaccato e distrutto dalla corruzione: il vostro compito sarà quello di esplorare il mondo che vi circonda, per trovare gli abitanti che sono riusciti a sfuggire all’attacco, collaborando con loro nel ricostruire il forte per poter a un certo punto rimettervi in carreggiata e tornare in guerra, allo scopo di sconfiggere il male. La struttura di gioco si pone agli occhi del fruitore come quella classica di un adventure a scorrimento orizzontale, soprattutto nelle fasi di lotta e battaglia che però, più che essere intrecciate con un’esplorazione progressiva ad avanzamento graduale, si ritrova invece alternata a fasi che potremmo quasi definire gestionali, in una inizialmente interessante giustapposizione di situazioni dettate dal ciclo giorno-notte. Durante le ore diurne, infatti, dovrete girovagare in cerca di risorse primarie fondamentali, come legno, ferro, oro, minerali speciali, piante, cibo; il tutto senza dimenticare gli abitanti superstiti, vecchi abitanti dell’antico forte, pronti a tornare al sicuro dietro le mura per aiutarvi nel ripristinare ordine e disciplina contro il caos. Di notte, invece, dovrete costruire torri difensive, riunirvi con gli abitanti trovati e cercare in tutti i modi di proteggervi dagli assalti delle creature del male: ogni luna piena, i demoni si scagliano contro la vostra fortezza, diventando più forti ad ogni attacco. Ecco così che, uscendo dal semplice seminato del metroidvania, il titolo cerca di introdurre dinamiche roguelite, tower defense e manageriali piuttosto varie ed articolate, offrendovi fasi diverse – tutte da scoprire.

Il gioco cerca quindi di differenziarsi da tante altre produzioni presenti sullo store digitale di Nintendo, grazie a cinque eroi giocabili suddivisi per caratteristiche di combattimento, l’aggiunto di una cooperativa multigiocatori, ben 10 diversi biomi lungo i quali articolare l’esplorazione ambientale, il citato circo di giorno e notte pronto ad alternare fasi e ritmi variegati per la fruizione dell’opera e dell’avventura, senza per questo dimenticare elementi più tradizionali come il livellamento dei valori di esperienza, la stratificazione delle missioni, la deperibilità dell’equipaggiamento, la raccolta di vari collezionabili ma anche di vere e proprie risorse con le quali rimpolpare armamentario e fortificazioni e via discorrendo. Il problema principale, però, è che probabilmente per voler fare così tante cose, nessuna di esse finisce per convincere fino in fondo: il sistema di abilità depredabili, ad esempio, è farraginoso e di difficile gestione e implementazione; le fasi di tower defense fin troppo lunghe; l’esplorazione fin troppo lineare; la creazione di oggetti poco chiara e in ogni caso priva di un vero e proprio elemento ludico interattivo. Il tutto senza contare come il sistema di combattimento funzioni, ma ad un livello comunque piuttosto superficiale, dove l’attrattiva maggiore resta la curiosità di provare i diversi eroi a vostra disposizione, così come le fasi gestionali finiscano presto per risultare piuttosto ripetitive e, pertanto, di scarso interesse. Boss di livello e bottini rari non bastano per spingere i più oltre i limiti iniziali di un’avventura che fatica a decollare, zavorrata dall’ambizione della sua stessa complessità.

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Il versante tecnico è buono, caratterizzato da una pixel art piuttosto tradizionale, arricchita però da svariati spunti di intrigante rivisitazione. In particolare, risultano davvero ben realizzati tutti gli effetti di luce che caratterizzano le fiammate della vostra spada, piuttosto che il bagliore della luna, la rifrazione della luce sugli specchi d’acqua, gli aloni che circondano le fonti luminose in generale o le vostre mosse speciali più cinematografiche. Da contraltare troviamo invece una palette di colori forse fin troppo spenta, nell’inutile e vano tentativo di una resa materica ottico-retinica a tratti fin troppo tendente al realismo, nonché alcune animazioni non sempre convincenti, tempi di caricamento a tratti invasivi e una fluidità non sempre ottimale. Nell’insieme, anche grazie a una colonna sonora non memorabile ma non per questo priva di slanci creativi, non è nel comparto grafico o nell’implementazione delle performance che Mists of Noyah incontra le sue maggiori difficoltà.

La recensione

5.5 Il voto

Sorretto principalmente da una affascinante direzione artistica, ma fin troppo confusionario in ambito prettamente ludico, Mists of Noyah soffre della sua stessa ambizione di volersi distinguere dagli effettivamente fin troppo numerosi progetti "metroidvania" presenti sull'eShop. Ma il passo è più lungo della gamba e solo gli appassionati più coriacei riusciranno a scalfirne la superficie per padroneggiarne le molteplici sfaccettature.

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