Siamo ormai nell’ottavo anno di vita di Nintendo Switch sul mercato e, al di là di piccole o meno piccole ma comunque rare eccezioni, abbiamo visto davvero di tutto. Ovviamente abbiamo avuto la nostra meritata dose di grandi capolavori, dal platform di Super Mario in varie…dimensioni, alle epiche avventure di Link affiancate (anche in prospettiva) da quelle più leggere in salsa Zelda; passando per il caleidoscopio cromatico di Splatoon e le nuove atmosfere di Astral Chain; senza dimenticare la frenesia dei go-kart del Regno dei Funghi o l’epica esistenziale di Xenoblade. Impossibile citare tutti i grandi prodotti sviluppati e pubblicati dalla casa di Kyoto su questo nuovo concetto di hardware ibrido, ma ci piace sottolineare come, al di là dei grandi calibri come Pokémon, l’accorpamento dello sviluppo software verso un’unica console ha fatto sì che potessero poi convivere tra le nostre mani assetate di sempre nuovi contenuti anche produzioni precedentemente relegate al solo ambito portatile, o progetti di respiro comunque meno ambizioso, recuperando spesso dei titoli capaci di allettare in maniera accattivante nicchie più o meno ampie di appassionati entusiasti. Pensiamo ad esempio, alla gioia di poter rivivere le narrazioni di Ashley in Another Code, di tuffarsi nei mari di Endless Ocean o di investigare i tenebrosi avvenimenti di Famicon Detective Club. Un risultato importante, figlio della nuova strategia e del nuovo corso imposto nel quartier generale del Sol Levante, che come primo grande risultato sta portando un innegabile carico di quantità e varietà sugli scaffali delle nostre case, tutti da vivere tramite JoyCon o Classic Pad Pro: tra questi, anche progetti in ambito eShop, come l’originale Kirby Dream Buffet o le operazioni in esclusiva per gli abbonati al servizio NSO (Tetris99, F-Zero99) legate a una reinterpretazione a sfondo challenge e multiplayer di grandi glorie del passato. Un filone secondario, che però ha visto un ottimo responso da parte di una nicchia della community, tale da rafforzare in Nintendo la convinzione di procedere con un progetto come quello oggi analizzato dalla nostra redazione: Nintendo World Championships: NES Edition.
Nintendo World Championships: NES Edition è un titolo molto particolare (come di può dedurre anche dal suo punto prezzo, considerevolmente più basso di tanti altri prodotti della casa di Kyoto), incentrato sulle abilità di riflessi ed esecuzione dei giocatori, inseriti in un contesto di sfide variegate ma legate tra loro da diversi elementi in comune. Tutto è infatti ambientato e ispirato dai grandi videogiochi dell’era NES, da Super Mario a The Legend of Zelda, da Metroid a Donkey Kong, da Ice Climbers a Excitebike offrendo però una giocabilità del tutto diversa rispetto alle opere originali. Ci si concentra infatti sulla rapidità di interazione dei fruitori che corrono veloci verso determinati obiettivi, noti come sfide, con il traguardo finale di completare questi compiti il più velocemente possibile, così da ottenere voti più alti, arrivare primo o scalare le classifiche (locali oppure online). Ai giocatori vengono assegnati infatti valutazioni specifiche per il completamento di queste sfide sulla base della velocità con cui sono state completate, ricevendo in cambio anche monete da spendere per sbloccare ulteriori livelli, così da progredire lungo il percorso a ostacoli immaginato dagli sviluppatori per l’occasione.
La metodologia di gioco è quindi rapida, semplice e veloce nonché comune a tutte le ambientazioni ripescate dalla golden age della casa di Kyoto, ma questo non significa che manchi la varietà; all’interno di questo progetto, infatti, è possibile trovare diverse tipologie di sfide, capaci di offrire un po’ di pepe per evitare il senso di ripetitività, pur mantenendosi sempre su ritmi elevati e restando tutte caratterizzate dalla durata effimera, un po’ come avviene nei minigame della serie WarioWare. Nel dettaglio troviamo la Modalità Speedrun, dove i giocatori devono affrontare sfide specifiche il più velocemente possibile da soli. Le monete guadagnate nel gioco possono essere utilizzate per sbloccare altri quadri da completare sempre all’interno della medesima dinamica; troviamo i Campionati del mondo, in cui i giocatori affrontano cinque diverse sfide consecutive e il tempo impiegato per affrontarle viene conteggiato e inserito in una classifica online. La modalità Campionati del mondo consiste in competizioni settimanali, con l’elenco delle sfide aggiornato ogni sette giorni, come se fossero delle vere e proprie “season“; c’è poi la Modalità Sopravvivenza, caratterizzata da un approccio al gioco in stile Battle Royale, con il giocatore che affronta i fantasmi di giocatori di tutto il mondo lungo 3 round ai quali deve provare a sopravvivere, evitando l’eliminazione e cercando di qualificarsi restando nella metà superiore della classifica. In ultima analisi, non poteva poi mancare, all’interno di un’opera chiaramente pensata per la giocabilità condivisa, anche la Modalità Party, disponibile per un massimo di 8 giocatori in multiplayer locale, dove poter competere per vedere chi sia il migliore nel superare le diverse sfide proposte nel minor tempo possibile: a ogni giocatore vengono assegnati punti dopo ogni sfida, accumulandosi fino a determinare un vincitore finale al termine dei vari round. Insomma, pur restando all’interno della stessa struttura e condividendo i crismi di immediatezza e abilità, non possiamo sottolineare lo sforzo profuso per diversificare il feeling del prodotto JoyCon alla mano.
Analizzare il versante tecnico di un’opera di questo genere, caratterizzata da una impostazione dichiaratamente ed esplicitamente votata al retrò, non ha molto senso: l’effetto è prevalentemente nostalgico, visto il pesante riutilizzo di asset del nostro passato (quando eravamo più giovani e il mondo era migliore, direbbe qualcuno!), tanto in termini visivi quanto sonori, con un bizzarro effetto di straniamento dettato dall’enorme diversità ludica di personaggi e contesti rispetto a quelli originali. La reattività del sistema di controllo è ottimale con tutte le numerose interfacce disponibili per interagire con il gioco; la fluidità dell’esperienza garantita (per fortuna, vista la necessità di reazione rapida assolutamente fondamentale per poter usufruire al meglio del particolare gameplay); le funzionalità online risultano basilari, ma solide espandono poi la giocabilità anche al di fuori dei confini di casa vostra, pur dando il prodotto il meglio di sé (al di là delle leaderboard) nella fruizione multiplayer da salotto, visto l’alto tasso di competitività ed errore che saprà intrattenervi a volte con risultati pesino esilaranti.
La recensione
Nintendo World Championship: NES Edition è un titolo semplice e leggero, ma accattivante vista la sua capacità di catturarvi nel tipico loop di "una partita ancora e poi smetto", garantito dall'immediatezza delle sfide, dalla loro curva di apprendimento e, soprattutto, dall'ampia gamma di possibilità d'uso e condivisione offerte dall'ultima e attualissima esclusiva pensata per Switch. Non una portata principale, ma un discreto contorno alla già vastissima libreria software della console di Kyoto.