SCHiM: la recensione

Un nuovo puzzle game fatto di stile tanto quanto di gioco, perché dove c'è luce c'è sempre anche ombra e viceversa!

Puzzle game che passione: sarà la nostra naturale predisposizione per le console portatile (in particolare a marchio Nintendo) e per l’enorme spinta creativa che, storicamente, questi hardware hanno ricevuto da parte di tanti sviluppatori sparsi per il mondo incentrata sul particolare genere enigmistico, ma fa sempre piacere poter mettere le mani su un software in grado di sfidare prevalentemente la nostra materia grigia, al di sopra e al di là dei riflessi o delle abilità esecutive dei nostri polpastrelli. Abbiamo negli anni adorato la serie Picross, le challenge a tema matematico di Brain Training, le reinterpretazioni narrative di Layton o Ace Attorney…e accogliamo a braccia aperte gli esperimenti più fantasiosi, ma riusciti, che hanno saputo trovare la loro strada anche su Switch, senza farsi ingannare dalla sua fruibilità anche casalinga e continuando questo filone tanto proficuo e fruttuoso, quanto soddisfacente per nostre (non più tanto) giovani menti. Tra i più convincenti, nel corso degli ultimi tempi, abbiamo potuto provare per voi Picross -LogiartGrimoire- ma soprattutto l’originalissimo The Pedestrian, mentre oggi è il turno di un nuovo progetto indie molto fresco e affascinante: stiamo parlando di SCHiM!

Progetto che già dal titolo cerca di attirare la vostra attenzione ponendosi fuori dai consueti schemi interpretativi, visto che la prima domanda che vi verrà spontaneamente in mente sarà: che cos’è uno schim? Ebbene, secondo i programmatori di questo gioco uno schim è l’anima o lo spirito di un oggetto, siano esso una cosa inanimante piuttosto che un essere vivente. Ogni cosa nel mondo ne ha uno al suo interno e la regola aurea è che uno schim non deve MAI essere separato dal suo oggetto di appartenenza. Ma, ovviamente, questa disavventura è proprio quella che accadrà al vostro avatar, un piccolo e incredibilmente smarrito schim, dando inizio alle vicende narrate nell’opera: esso, infatti, all’inizio del gioco verrà disgraziatamente separato dal proprio essere umano e il vostro obiettivo lungo la progressione all’interno dei diversi livelli, nonché del canovaccio del titolo, sarà proprio quello di riunirvi a lui prima che sia troppo tardi. Vagamente ispirato a Peter Pan, parliamo di una persona che ha perso la propria ombra, ma vivendo l’avventura dalla prospettiva…dell’ombra stessa!

A livello prettamente ludico, SCHiM è un’esperienza a metà tra il platform e il puzzle game in ambiente 3D, dotato quindi anche di un senso di profondità sia visiva che di movimento, anche se (solo apparentemente) bidimensionale, dove le ombre, e la contrapposizione di esse rispetto alle zone illuminate, la fanno da padrone. Gli ambienti di gioco, riprodotto con un livello di dettaglio più ricco e ampio di quanto si possa credere a una prima occhiata, alternano infatti questi due stati di presenza o assenza di luce in maniera continua ma dinamica, in micro livelli capaci ciascuno di raccontare le proprie piccole storie, grazie ai diversi personaggi (solo parzialmente non-giocanti) che li animano e che, attraverso i loro movimenti, continuano a proporre occasioni e possibilità di spostamento al vostro SCHiM. In un meraviglioso mondo astratto questa produzione indipendente vi chiederà infatti di aiutare l’ombra a percorrere i diversi quadri sfruttando le tante e diverse ombre, alcune statiche e altre dinamiche, che compongono la scena, vista l’impossibilità per il vostro spiritello di muoversi e sopravvivere all’esposizione continua alla luce diretta. Saltellando quindi da un’area all’altra, dovrete cercare modi intelligenti per spostarvi nell’universo finzionale creato per voi dal team di programmazione, scoprendo nel mentre tante piccole storie e numerosi dettagli affascinanti nascosti nell’ambiente circostante. La struttura ludica è un continuo interagire tra lo SCHiM e un contesto al contempo rilassante e vivace, dove ogni ombra, e per contrapposizione ogni luce, vivono di riflesso alla vita e alle disavventure dei tanti personaggi sparsi per questo affascinante mondo.

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Il gioco riesce a stupire grazie a dinamiche fresche e originali, fondate su una meccanica fluida e una presentazione semplice ma affascinante, spronando continuamente il giocatore a scegliere come farsi strada attraverso la storia e i livelli, con soluzioni piuttosto inusuali lasciate all’interpretazione, più che alla fantasia, del giocatore. Si tratta infatti pur sempre di un puzzle game, in cui sarà quasi sempre fondamentale riuscire a dedurre il modo migliore per la risoluzione di un problema, per il superamento di un ostacolo o lo scioglimento di un enigma, nonostante la particolare conformazione possa portarvi occasionalmente a pensare di essere davanti a una fruizione in qualche modo meno vincolata e più libera. Proprio la sua malleabilità strutturale a tratti finisce per inciampare leggermente in qualche incertezza interpretativa e interattiva, ma nell’insieme il tutto è senza dubbio promosso con entusiasmo, anche a fronte di alcune pecche anche tecniche: se infatti l’estetica di SCHiM è assolutamente apprezzabile per direzione artistica e soluzioni stilistiche, al contempo a tratti potrebbe trarvi in inganno ben al di là della precisa volontà di mettermi alla prova in senso ludico. Porzioni di visuale non perfettamente inquadrabili, sovrapposizioni cromatiche indecifrabili e altri piccoli (e occasionali) problemi di lettura dal livello (e conseguentemente delle vostre possibilità di movimento e risoluzione degli ostacoli) potrebbero infastidirvi, ma avranno quasi sempre una durata molto limitata e, pertanto, non saranno capaci di rovinarvi il divertimento. Un elemento che invece avrebbe potuto essere ottimizzato meglio sono i tempi di caricamento, a volte troppo presenti ed invasivi per un titolo che, per natura e durata, avrebbe potuto essere fruito alla perfezione in modalità portatile, anche con brevi sessioni mordi&fuggi. Gli altri elementi tecnici restano invece così semplicistici e minimalisti da spronarci solo verso il plauso dell’approccio stilistico, davvero affascinante.

La recensione

7 Il voto

Non brillante e riuscito come altri prodotti già disponibili su Nintendo Switch, SCHiM si pone in ogni caso come un puzzle game originale, fresco ed interessante, anche se perfezionabile sotto diversi punti di leggibilità e interazione ludica.

Valutazione

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