Chimera scelgo te! Il publisher Good Shepherd Entertainment e gli sviluppatori LEAP Game Studios e Tiny Ghoul ci portano Dicefolks, un roguelike che mutua molto a livello concettuale e di dinamiche di gioco dall’universo Pokemon. In questo caso però la specificità sta nell’introduzione del tema dei dadi, un deck a nostra disposizione per evocare le chimere preferite e necessarie per farci largo tra decine di mostri differenti. L’introduzione quindi di elementi di strategia e collezionismo di creature, insieme alla meccanica centrale basata sul lancio dei dadi dovrebbero dare un twist innovativo e necessario a Dicefolks per elevarsi dalla media, vediamo con che risultati. Vestiamo i panni di un evocatore/addestratore di Chimere, ossia di bestie mitiche di varia fattezza e con svariate abilità, chiamate a combattere un male misterioso. Nel vibrante mondo di Dicefolk, infatti, l’umanità è sull’orlo dell’estinzione a causa di Salem, uno stregone che ha ordinato a bestie magiche chiamate Chimere di rivoltarsi contro tutti gli umani. Alea, la giovane eroina protagonista, scopre di poter usare i suoi poteri per fare amicizia con le Chimere tramite la magia dei suoi dadi. Presa consapevolezza di questi suoi nuovi poteri, Alea intraprende la sua missione per fermare Salem e liberare la terra dalla sua malevola presa.
Come in ogni roguelike che si rispetti la storia va ad espandersi e a chiarirsi run dopo run, grazie all’enfasi posta sull’esplorazione del mondo di gioco, anche se in realtà via via sarà evidente come si tratti di un mero espediente atto a giustificare le battaglie che dovremo affrontare. Sia a livello narrativo che a livello artistico Dicefolk può vantare un’estetica tipicamente da cartoon anni ’80, piacevole da vedersi e perfettamente allineata con il mood generale della produzione. Il punto focale dell’avventura, e non potrebbe essere altrimenti, ruota attorno al lancio dei dati, tramite i quali scopriremo le azioni disponibili per le nostre chimere, dagli attacchi di vario tipo, alle difese, ai movimenti fino agli attacchi su determinate aree o il movimento del piano di gioco stesso. Un punto che inizialmente stupisce è che non solo lanceremo i dadi per comandare il nostro party di chimere, ma anche per gestire quello avversario introducendo un elemento strategico non da poco. Ovviamente una gestione oculata e tattica anche del risultato del lancio di dadi per l’avversario sarà fondamentale per la riuscita della run. Nel percorso che affronteremo non solo potremo reclutare nuove chimere ma anche raccogliere nuove facce per i nostri dadi, rendendoci dunque possibile un livello di personalizzazione piuttosto importante e dandoci la possibilità di creare dadi “tematici” (dadi di attacco, dadi di difesa, dadi di movimento o mix di quanto sopra). In Dicefolk, abbiamo il pieno controllo di ogni aspetto del combattimento che avviene a schermo, i dadi sono strumenti tattici per il successo in battaglia. Dovremo stare davvero attenti a spendere una faccia del dado piuttosto che un’altra, poiché potremmo averne necessità più in là e non averla più a nostra disposizione nel reale momento del bisogno. A dire il vero questa peculiarità che ci rende, un po’ sadicamente, gli artefici della nostra stessa sconfitta, è piuttosto ben riuscita. Concettualmente parrebbe una sorta di partita a scacchi con sé stessi, allo stato pratico invece è qualcosa di accattivante e ben riuscito dal punto di vista strategico.
Ad ogni run del gioco dovremo cercare di liberare tre aree di gioco, ognuna della quali governate da un boss di finel livello. Il percorso da attraversare è a nostra completa e libera scelta, passando su caselle che possono di volta in volta rappresentare negozi, falò dove curarsi, piuttosto che aree dove ottenere vari tipi di potenziamenti e nuove chimere. Per certi versi è un po’ come se Pokemon si addentrasse nelle dinamiche di gioco di Hades. Come spesso avviene in questo genere di giochi il valore di rigiocabilità è piuttosto alto, spinti, tentativo dopo tentativo, dalla voglia di migliorare i nostri compagni di avventura e di superare quell’ultimo stage così infido. Il livello di difficoltà è ben calibrato e riesce a tenere alto il livello di attenzione in ogni battaglia, sempre caratterizzata da un approccio se vogliamo piuttosto da gioco mobile, quasi mordi e fuggi, ancora una partita e via.
La recensione
Dicefolk ad un primo approccio, appare figlio di premesse forse un pò scontate ed inflazionate. Nulla di più sbagliato. Alla prova dei fatti si è rivelato un roguelike davvero piacevole e caratterizzato da alcune intuizioni davvero azzeccate. Prima fra tutte la possibilità di metterci nei panni (o meglio nei dadi) sia del nostro party che in quello dell'avversario, rendendoci in qualche maniera carnefici di noi stessi, se non saremo in grado di tarare alla perfezione l'aspetto strategico. A fronte di una estetica piuttosto cartoonesca infatti, Dicefolk ha rivelato un'anima strategica niente male, ben calibrata ed in grado di tenerci attaccati allo schermo per diverse ore.