Ace Combat 7 Skies Unknown – Deluxe Edition: la recensione

Diventa un vero asso e solca cieli foto-realistici con la serie definitiva di simulazione di caccia e di combattimenti aerei: ACE COMBAT.

Nintendo e le terze parti: storia di un amore complicato. Potrebbe essere il titolo di un libro, se non addirittura di un film, ma invece è semplicemente un modo semplice di descrivere la realtà. Se, infatti, nei tempi antichi dell’industria la forza commerciale della casa di Kyoto e il metodo decisamente perentorio di gestire i rapporti con le case di sviluppo esterne creò situazioni di tensione tali da favorire l’esodo verso i lidi della nuova arrivata Sony, è altrettanto vero che i successi costanti e storici in ambito portatile hanno sempre saputo mantenere un file rouge tra le diverse realtà di programmazione; d’altro canto, i maggiori successi a livello hardware sono però sempre derivati da modelli di business fortemente unici, lungo un asse di creatività e rivoluzione facenti parte del DNA di Nintendo, ma spesso lontani dalle dinamiche più classiche di tantissimi programmatori sparsi per il globo, mantenendo inalterato il divario di dialogo creato dalle situazioni prettamente politiche del passato. Persino con Nintendo Switch, per molti versi un prodotto in grado di cancellare qualsiasi tipo di separazione concettuale, vista la sua natura ibrida, il confluire di tutti i marchi simbolo dell’output software esorbitante della casa di Kyoto, la modernità della sua architettura e l’innegabile appeal presso i consumatori del tutto il mondo (che ne stanno facendo la console di maggior successo della storia dell’intera industria),non si è riusciti a colmare del tutto questa separazione tra l’universo Nintendo e il panorama terze parti. Con i dovuti distinguo ovviamente: da un lato, la scena indipendente si è gettata a capofitto su questo device, intuendone la ricchezza di situazioni d’uso e il conseguente abbraccio del mercato allargato; dall’altro tante software house che in precedenza avevano faticato a supportare adeguatamente hardware della casa di Kyoto hanno saputo stupire, tanto dall’occidente (vedasi Bethesda o persino Microsoft!), quanto dal Giappone (dove Nippon Ichi e Spike-Chunsoft hanno rinnegato i forti legami verso Sony, gettandosi a capofitto verso l’ultimo baluardo di una giocabilità quantomeno ANCHE portatile, importantissima tra e mura domestiche); ma le eccezioni sono ancora tante.

Uno degli esempi più eclatanti, ma al contempo controversi e complicati, è quello di uno dei colossi dello scenario giapponese: Bandai-Namco. La società è una tra le più vicine al colosso di Kyoto, visti i tantissimi e prestigiosi (nonché lucrativi) progetti co-sviluppati, affidando alle sapienti mani del gruppo esterno alcuni tra i franchise più importanti di Nintendo: è infatti con Bandai-Namco che è stato sviluppato ad esempio Super Smash Bros., ma non solo. Il supporto tecnico è stato elargito verso tantissime produzioni durante l’era Switch (basti pensare anche a New Pokémon Snap!, per capire quanto la Grande N si fidi del trattamento riservato da questa terza parte ai suoi brand più famosi) e pare destinato persino a crescere nel tempo e verso il successore dell’attuale console, considerando i recenti movimenti di ristrutturazione interna dell’organico dei team da parte di Bandai-Namco. Eppure a ben guardare sono davvero tante le scelte operate da parte di questa società verso una direzione di non-supporto di Switch all’interno delle proprie direttive di sviluppo prodotto: non soltanto per titoli che, oggettivamente, potrebbero risultare faticosamente trasportabili sull’hardware di Kyoto vista la sua potenza di calcolo senza dubbio differente da quella dei colossi del settore (come magari per Tekken 8, o Tales of Arise), ma anche e soprattutto per giochi che, presumibilmente, potrebbero girare sulla console ibrida senza troppe fatiche, o addirittura a produzioni che dovrebbero essere pensate prima di tutto per poter essere accessibili dall’enorme e chiaramente interessante base attiva di possessori di Switch, prima di esser programmati su livelli tecnici complessi. Pensiamo ad esempio ai tanti titoli ispirati a manga o anime giapponesi che, per qualche inspiegabile paradosso, rischiano di non approdare sui lidi di Nintendo, nonostante una posizione così predominante sul suolo domestico da rasentare quasi la definizione di monopolio. Il sopracciglio si inarca ancora di più quando poi si viene a scoprire che in realtà certi giochi avrebbero potuto essere sviluppati anche per Switch senza troppi problemi fin dall’inizio, come testimoniano due titoli ironicamente in uscita proprio in questi giorni sulla vostra console preferita. Parliamo di One Piece Odissey e di Ace Combat 7.

Avremo tempo presumibilmente di occuparci anche della semi-nuova avventura di Monkey D. Rufy nel corso delle prossime settimane, per cui occupiamoci ora del semi-nuovo episodio della famosa serie di giochi basati su adrenalinici combattimenti aerei che, dopo aver raggiunto un enorme successo con oltre 5 milioni di copie vendute in tutto il mondo, è pronto a fare il suo debutto su Nintendo Switch, dando così la possibilità ai giocatori di portare il titolo con sé ovunque e sperimentare in ogni momento gli emozionanti scontri volanti realistici, volando liberamente a 360 gradi nel cielo con i propri velivoli preferiti. La serie ACE COMBAT è da sempre famosa per le sue intense guerre tra i cieli, per la presenza di numerosi velivoli agili e futuristici e per i paesaggi meticolosamente riprodotti, portando con sé un bagaglio di realismo e verosimiglianza tanto sul versante estetico e visivo, quanto per quello che concerne le dinamiche di volo e combattimento (seppur condite da un pizzico e più di licenza poetica). Il vostro scopo in questa trasposizione videoludica delle atmosfere e dei contesti narrativi alla Top Gun sarà quello di diventare un vero asso tra i piloti, solcando cieli foto-realistici a bordo di un prodotto definibile come una vera e propria simulazione di caccia e di combattimenti aerei. La struttura di gioco vi inserirà all’interno di una cornice dove sarà possibile muoversi in maniera priva di vincoli, in spazi dotati di una libertà di spostamento a 360°, affidandovi al vostro istinto di volo e di combattimento per abbattere i nemici, superare situazioni difficili e diventare un vero e proprio eroe. Basato sul tema dell’innovazione aerea e ricco anche di scene animate incentrate sull’evolversi del canovaccio nel quale i diversi protagonisti si muovono lungo dinamiche di rapporti pseudo-bellici dentro un intricato quadro geo-politico, l’ultimo capitolo della serie vanta gli scontri aerei più spettacolari di sempre, un insieme di cieli nuvolosi e paesaggi intricati, proponendo alcune delle battaglie volanti più adrenaliniche ed emozionanti della storia dell’intera serie.

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