Downward Enhanced Edition: intervista agli sviluppatori

Scopriamo i segreti del made in Italy!

Nel corso delle ultime settimane è arrivato su Nintendo Switch un progetto molto particolare, difficilmente identificabile di primo acchito come made in Italy e, anche e soprattutto per questo, ancor più sbalorditivo. Stiamo parlando di Downward Enhanced Edition, una sorta di action in prima persona con forti elementi platform mutuati dalle acrobazie del parkour, inserito in un contesto narrativo fantasy e dotato di un comparto tecnico di grande impatto. Come potete desumere dalla nostra recente recensione, siamo rimasti ammaliati tanto dalla capacità di trasporre un dinamismo così accentuato nelle dinamiche interpretative dalla prima persona, quando dal colpo d’occhio grafico, accompagnato da una fluidità davvero invidiabile. Una produzione fuori dagli schemi, tanto in termini di genere quanto di impatto tecnico, che ci piace evidenziare ancor di più vista l’origine geografica del team di sviluppo. Sì, perché il titolo è una creazione di Caracal Games, con sede nientemeno che nella nostra capitale nazionale.

Ecco un’intervista esclusiva al team creativo responsabile per questa nuova creatura magica dello store digitale della vostra console ibrida preferita, solo per voi amati lettori di Switchitalia! Abbiamo infatti avuto il piacere di scambiare una piacevole chiacchierata con Tommaso Bonanni, uno dei fondatori di questa software house tutta italiana!

Question (Q): Buongiorno Tommaso, innanzitutto ci piacerebbe sapere qualcosa di più su di te, per capire il tuo ruolo nella squadra di sviluppo, ma anche il tuo percorso di formazione e quello professionale.

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Answer (A): Dopo una laurea in materie umanistiche ho fondato Caracal nel 2016, sono specializzato in Level Design, ma mi occupo principalmente di produzione e direzione creativa. Ho aperto un corso verticale di Level Design per videogiochi durante questi anni e insegnato in un pugno di accademie in Italia. Al momento sono verticale sullo sviluppo, che è la cosa a cui tengo di più.

Q: Cosa ci sapresti dire invece di Caracal Games? Realtà tutta nostrana, ma forse non troppo conosciuta, per cui sfrutta pure le luci della ribalta di Switchitalia per farci sapere caratteristiche e aneddoti legati al vostre team!

A: Caracal è uno studio partito con 3 persone e adesso ne conta una dozzina, che si sono aggiunte progressivamente nel corso degli anni. La caratteristica principale di Caracal è di essere composta da pochissimi membri ma tutti estremamente competenti e con molta esperienza, cosa che ci permette di lavorare in un contesto particolarmente disteso e sereno, dove la comunicazione è molto immediata e semplice da gestire. Negli ultimi anni abbiamo collaborato con publisher AA e AAA per ottimizzare e portare su console giochi di altri team di sviluppo (su tutti Blanc di Gearbox e Martha is Dead di Wired), distribuito giochi Game Boy su Nintendo Switch e attialmente stiamo lavorando su un
progetto di cui purtroppo non posso parlare.

Q: Parliamo un attimo di Downward, specificamente della versione Enhanced uscita poche settimane fa su Nintendo Switch. Cosa puoi raccontarci del progetto?

A: Downward è stato il primo gioco che abbiamo sviluppato, rilasciato nel lontano 2017. Nel corso degli anni tra release di nuovi giochi e altri lavori abbiamo progressivamente lavorato al porting e all’ottimizzazione di Downward. Siamo particolarmente soddisfatti del risultato a livello tecnico che abbiamo raggiunto, soprattutto su Nintendo Switch, dove la grafica ottenuta è sovrapponibile a quella di altre console e il frame rate è particolamente stabile intorno ai 30. È molto raro trovare un altro team indie capace di gestire una grafica del genere su Switch, sono molto orgoglioso del team Caracal.

Q: C’è un aspetto in particolare di quest’opera che vorresti mettere in evidenza per i nostri lettori?

A: E’ stato il nostro primo gioco, graficamente è stato completamente rifatto, ribilanciato totalmente, esteticamente è stato ricostruito da zero. Downward è un’esperienza esplorativa, consiglio ai lettori di prenderla come tale, per passare in tranquillità qualche ora ad esplorare e magari lungo il percorso riflettere su alcuni degli spunti narrativi che sono suggeriti.

Q: Cosa puoi raccontarci invece dell’esperienza di lavoro con Nintendo? Stiamo parlando di un hardware manufacturer ma anche di uno dei più importanti, longevi e prolifici sviluppatori software del mercato.

A: Lavorare su Nintendo Switch è oggettivamente la sfida tecnica più ardua che possa capitare al giorno d’oggi ad un team di sviluppo, AAA o indie non fa differenza. È davvero sorprendente che un hardware del genere sia ancora in grado di dirigere il mercato, ma in fondo non c’è da sorprendersi, è la qualità dei giochi che fa la differenza. La politica di apertura degli ultimi anni di Nintendo sicuramente ha aiutato la piattaforma, peccato che un po’ del fascino originale si sia perduto lungo il processo, ma il guadagno è stato indubbio.

Q: Se dovessi dire un aspetto positivo e uno negativo della relazione con gli uffici di Kyoto?

A: Velocità con cui il supporto risponde ed è a disposizione è il punto di forza, nella nostra esperienza c’è sempre modo di farsi aiutare e ragionare insieme sulle soluzione richieste dalle varie sfide che appaiono lungo la strada. Altro lato positivo è sicuramente il fatto che siamo dei fan di Nintendo da sempre, quindi lavorare con loro è una
bella soddisfazione. Lato negativo sicuramente l’aspetto tecnico della macchina, ma alla fine dei conti è secondario.

Q: Downward Enhanced Edition non è stato l’unico titolo Caracal Games sviluppato per Switch, corretto? Cosa sai dirci del vostro portafoglio, con particolare riferimento verso la console ibrida della Grande N?

A: Il primo e il secondo gioco che portammo su Switch fu OkunoKA e OkunoKA Madness, un ottimo primo approccio tecnico per lavorare con Switch. Dopo alcuni altri titoli di cui non posso purtroppo parlare sicuramente Blanc di Gearbox è stata una grande soddisfazione, stiamo parlando di un’esclusiva Switch di Gearbox che abbiamo avuto il piacere di ottimizzare e portare sulla console. Ci siamo divertiti molto anche a portare 2021: Moon Escape (light RPG spaziale con un gameplay esplorativo simile a Link’s Awakening)su Switch, progetto mio personale che ho sviluppato per Game boy, primo e unico titolo nella storia che è uscito simultaneamente su Game Boy e Swtich (lo stesso giorno di TOTK, per il meme) una gran bella soddisfazione. 2021: Moon Escape è ancora acquistabile in edizione Game Boy fisica sul sito del publisher, Incube8. A quello sono seguiti un altro paio di giochi Game Boy che abbiamo distribuito per altri sviluppatori e per ultimo Downward Enhanced, di cui siamo veramente orgogliosi.

Q: Avete intenzione di continuare a supportare Nintendo Switch anche in futuro…o magari persino la nuova console presumibilmente in arrivo nel corso del 2025, con i vostri prossimi progetti?

A: Sicuramente tutti i prodotti che rilasceremo in futuro saranno pensati principalmente per la console Nintendo, oltre al successo commerciale è una questione di passione per noi.

Q: C’è qualche curiosità particolare che vorresti condividere con il nostro pubblico, in merito alla tua esperienza nell’industria dei videogiochi?

A: Al momento siamo l’unico team di sviluppo che sta convertendo e distribuendo giochi Game Boy di nuova generazione su Nintendo Switch. Questo è qualcosa che facciamo per passione e continueremo a fare (altri progetti permettendo). Lavorando insieme al team di Nintendo abbiamo praticamente inserito una ricostruzione 3d di un Game Boy giocabile sulla console Nintendo moderna… Molto spesso c’è l’idea che Nintendo sia più severa degli altri publisher per quanto riguarda la protezione delle proprie IP, questo invece dimostra secondo noi che è apertissima e disponibile a collaborare su diversi fronti e che probabilmente i numerosi casi di protezione delle IP di cui si parla sono dovuti ad un maggior numero di franchise di qualità che interessano al pubblico rispetto ad altre piattaforme.

Grazie infinite a Tommaso e a Caracal Games: ci auguriamo che da oggi in avanti qualche appassionato nostrano possa prestare ancora più attenzione ai notevoli sforzi creativi profusi dal team italiano verso le nostre amate Nintendo Switch: in fondo, il made in Italy deve piano piano ritagliarsi sempre più spazio anche nell’industria che più di ogni
altra riesce ad offrire ore e ore di pure intrattenimento!

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