C’era una volta Level-5, uno dei migliori publisher nel seguire l’incredibile successo di Nintendo DS e 3DS disegnato da Nintendo, inserendosi in maniera originale, fresca e qualitativa nel solco tracciato dalla casa di Kyoto grazie alla sua prorompente carica innovativa. Sì, perché se Brain Training è stato geniale e capace di allargare il mercato a dismisura, altrettanto si potrebbe dire per l’interpretazione narrativa in chiave manga/anime del puzzle game operata dal Professor Layton; se Pokémon ha saputo mantenersi su altissimi livelli di competitività commerciale in quegli anni nonostante l’esplosione del mercato mobile, allo stesso modo è affascinante notare la deriva sportiva di Inazuma Eleven o l’abbraccio alla tradizione folkloristica giapponese operata da Yo-kai Watch nel medesimo genere. Ma non solo, perché il proprietario unico ed assoluto di questa azienda giapponese (Akihiro Hino) ha dimostrato una verve immaginifica e manageriale piuttosto invidiabile, con il suo approccio multimediale a tante produzioni videoludiche, spesso accompagnate da cartoni animati, fumetti e persino merchandise nell’ambito del giocattolo, con collaborazioni di altissimo profilo e livello verso altre aziende giapponesi, da Takara-Tomi e Bandai-Namco passando per la stessa Nintendo (publisher e distributore di tanti titoli Level-5 in occidente), senza dimenticare Shogakukan, Coro-Coro, TV Tokyo e via discorrendo. Ed è così che produzioni come Ni no Kuni sono uscite originariamente su Nintendo DS con tanto di libro di incantesimi da cui copiare i disegni per tracciare le magie sullo schermo tattile della console; Little Battlers Experience è stato lanciato con i giocattoli reali in versione model-kit come quelli presenti all’interno del videogioco stesso; senza contare i progetti più classici, ma spesso altrettanto intriganti, come il primo Fantasy Life…insomma una vera e propria fucina di idee, stili e mondi tutti da scoprire!
Salvo poi che qualcosa si è inceppato: forse è stato il picco di notorietà che ha graziato la casa di sviluppo su Nintendo 3DS grazie ai vari progetti intermediali di Yo-kai Watch (tale da far risultare il brand persino più popolare di Pokémon nel mercato domestico giapponese per alcuni anni), forse la volontà di inseguire la chimera del presupposto facile successo monetario su piattaforme mobile, forse il desiderio di cimentarsi in produzioni dai valori tecnici più alti su altre piattaforme lontane dalla concezione familiare di Nintendo…fatto sta che per alcuni anni Level-5 ha perso la bussola, senza più la capacità non solo di traguardare importanti obiettivi di critica o mercato, ma addirittura di immettere prodotti sul mercato. Quantitativamente ancor prima che qualitativamente infatti l’output ha subito un rallentamento impressionante, accompagnato per altro da evidenti difficoltà anche sul versante dell’interesse da parte degli appassionati e del pubblico generalista. Possiamo infatti annoverare soltanto agli ultimi due anni una presunta rinascita del team di Hino, guarda caso proprio durante un Nintendo Direct, pienamente dedicato a Switch, nel corso del quale si è assistito quantomeno a un tentativo di riprendersi la scena della ribalta: diversi titoli mostrati, tutti sulla carta molto interessanti e anche variegati in termini di generi, giocabilità e atmosfere, pronti a soddisfare gli animi dei possessori dell’hardware ibrido della casa di Kyoto in un momento di passaggio generazionale che potrebbe spostare risorse first party interne verso lo sviluppo della nuova console. Ecco così l’agognato ritorno di Inazuma Eleven, con tanto di demo giocabile già disponibile per noi appassionati; l’annuncio di un nuovo capitolo di Fantasy Life per hardware dedicato e non per cellulari; il reveal di una nuova intrigante IP come DecaPolice senza dimenticare forse il gioco più atteso – rappresentato dalla rinascita del famoso professore matematico amante degli enigmi che passa sotto il nome di Layton! E, per ingannare l’attesa, Megaton Musashi Wired.
Megaton Musashi è un altro dei progetti cross-media di Akihiro Hino, tanto è vero che potete godervi anche il cartone animato, disponibile su CrunchyRoll, rilasciato però originariamente soltanto in Giappone ma pronto, finalmente, a travalicare i confini dell’oceano e sbarcare anche sulle coste europee ed italiane, grazie al capitolo qui analizzato. La versione Wired, infatti, include sia Megaton Musashi che Megaton Musashi X (Cross) precedentemente disponibili nel mercato del Sol Levante, descrivendo una storia che deve ancora essere raccontata nell’anime televisivo. L’elenco delle piattaforme supportate per la distribuzione mondiale include Nintendo Switch™ e la bella notizia della natura multipiattaforma del progetto è che esso permette tanto il cross-play quanto il cross-save tra tutte le console supportate, ampliando non poco le diverse possibilità di gioco e fruizione, soprattutto tenendo a mente la modalità cooperativa fino a 3 giocatori e la modalità battaglia con un massimo di 3 giocatori contro 3 con persone provenienti da tutto il mondo. Il progetto ricalca in qualche modo alcune delle dinamiche di Little Battler Experience: parliamo infatti di un titolo action con combattimenti tra robottoni all’interno di mappe e aree di gioco relativamente ampie e libere, affrontabili dopo aver gestito la costruzione e la personalizzazione del vostro mezzo di trasporto e combattimento. Questi mech devono ergersi a baluardo dell’umanità contro l’invasione aliena e, per farlo, dovranno ottenere componenti meccaniche sempre più potenti con le quali costumizzarsi per essere sempre più efficaci durante le fasi di combattimento. Non siamo davanti a un JRPG action, quanto piuttosto davvero a un titolo con due fasi distinte, tenute assieme da svariati filmati narrativi capaci di portare avanti un discreto canovaccio, grazie al world building soggiacente su cui si fonda anche l’anime di riferimento. Rispetto al precedente brand di Level-5 che in qualche modo getta le basi di questo tipo di intrattenimento da parte del team di Hino, troviamo una giocabilità simile nelle fasi di lotta, ma un editor più ampio, ricco e complesso grazie a un elemento che, in qualche modo, determina anche le atmosfera dell’universo finzionale.