Ikki Unite: la recensione

Il ritorno si SUNSOFT dai tempi del NES è all'insegna del caos e della collaborazione: siete pronti a ridere di voi stessi?

L’obiettivo di ogni missione sarà quello di eliminare le ondate di servitori, sconfiggendo il boss di ogni area per affrontare e combattere finalmente il feudatario malvagio. Per farlo, sarà sostanzialmente obbligatorio però unire le forze con i vostri amici online, affrontando assieme un’avventura stimolante, ma decisamente frustrante se vissuta in solitario. Ikki Unite può essere giocato da un massimo di 16 giocatori contemporaneamente in cooperazione da remoto, con la possibilità di creare la vostra squadra unendovi a Gonbe, il vigilante quarantenne, a Magoichi, la leggenda dal grilletto facile, ma anche tanti altri nuovi personaggi, articolati lungo 4 classi: gioca nei panni di uno dei quattro archetipi presenti, potendo selezionare esploratori, guerrieri, potenziatori e guaritori! L’azione a modo suo può risultare persino epica a tratti: la confusione a schermo è talmente preponderante da coinvolgervi in una sorta di turbinio senza fine, ma solo se condiviso tra le risate con gli amici. Anche perché la natura roguelite complica ulteriormente le cose, considerando come vi troverete davanti un’avventura diversa ogni volta che inizierete il livello, con la comparsa di un’ampia gamma di oggetti e bonus completamente casuali. Inoltre, il numero di avversari è così elevato che dovrete per forza cercare di restare vicini ai membri della vostra squadra, per sopravvivere fino alla comparsa del boss finale: l’unione fa la forza, ma qui è una vera e propria necessità di sopravvivenza, anche e soprattutto contro i nemici più grandi, che possono essere sconfitti soltanto lavorando assieme in maniera realmente cooperativa. Anche per questo, sarà importante riportare in vita i compagni caduti, senza lasciare indietro nessuno, ma confusi dall’adrenalinico turbinio a schermo, è più facile a dirsi che a farsi!

Il versante tecnico del gioco è piuttosto superfluo, trattandosi di un’operazione chiaramente a basso budget che però, conscia dei suoi limiti e vincoli, opta per soluzioni semplici ed efficaci, per quanto ovviamente minimaliste. Parliamo infatti di bidimensionalismi a pochi pixel, portati però a schermo in grandissimo numero e con una programmazione sufficiente a far girare il tutto in maniera piuttosto fluida e senza grandi intoppi. Il tutto fiancheggiato da un comparto stilistico accattivante per quanto riguarda menu e schemi presenti in varie fasi di gioco e capaci di aumentare il senso di immedesimazione all’interno del contesto giapponese feudale pensato per l’occasione, nonché di un versante sonoro in linea con la natura scanzonata e divertente del progetto. I tempi di caricamento, però, nonché i limiti strutturali di Nintendo Switch in ambito di fruizione condivisa online tendono ad azzoppare il gioco anche al di là dei suoi limiti endemici.

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La recensione

6 Il voto

Tanto caotico quanto demenziale, il gioco di SUNSOFT riesce senza dubbio a divertire e appassionare grazie alla sua eccentrica confusione, ma soltanto a patto di affrontarlo in compagnia. Altrimenti, finirete per essere soverchiati dal vortice adrenalinico di elementi a schermo, abbandonando la battaglia piuttosto presto

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