Snowrunner: la recensione

Armati di pazienza e attenzione: guidare questi mezzi in condizioni estreme non sarà una passeggiata!

Ma come mai torniamo su un episodio della serie precedente all’ultimo già recensito poche settimane fa sul nostro sito, per altro capace di introdurre la non banale variante “archeologica” delle missioni, donando un pizzico di rinfrescata al brand? Il motivo è presto detto: uno degli elementi più interessanti di Snowrunner, infatti, è legato al continuo supporto offerto ancora oggi dallo sviluppatore, presumibilmente grazie al suo non indifferente successo sul mercato, presso un bacino di utenti affezionati assolutamente di tutto rispetto. Pensate infatti che, prendendo in esame tutte le versioni disponibili sulle tante piattaforme raggiunte dalla fatica in termini di programmazione da parte di Saber Interactive, si parla di oltre 12 milioni di giocatori, adeguatamente ricompensati dai numerosi DLC rilasciati nel corso del tempo. Non ultimo, la 13° stagione appena uscita: in essa, ecco arrivare nuove situazioni narrative, legate alla necessità delle autorità del Kazakistan sudorientale in termini di manodopera esperta per una nuova audace impresa mineraria; il nuovo cliente è pronto a investire e creare infrastrutture all’avanguardia, ma per farlo ha bisogno di voi, cari lettori. Dovrete infatti aiutare le cave della regione a rilanciare le loro attività portando attrezzature essenziali e ricostruendo nastri e altri sistemi di trasporto. Una volta che la produzione sarà poi operativa, ecco che potrete spostare il vostro contributo verso l’aeroporto cargo della regione, per poi condurre indagini geologiche e completare il lavoro. Per aiutarvi in questa nuova e sfidante impresa, la Stagione 13 include ovviamente anche aggiornamenti legati ai mezzi di trasporto: parliamo in particolare di due potenti veicoli che vi aiuteranno a esplorare il terreno accidentato di Almaty, dalla profondità dei suoi depositi minerari fino alla cima delle sue catene montuose. Il primo è il PLAD 450, un colosso 8×8 attrezzato per gestire anche le situazioni più difficili che diventerà sicuramente un punto fermo di qualsiasi flotta pesante, ma al pacchetto si aggiunge anche l’AAC-58DW, un SUV da ricognizione versatile con geometria e distribuzione del peso eccezionali che gli consentono di affrontare terreni montuosi come mai prima d’ora all’interno della serie.

Ma come si comporta Snowrunner su Nintendo Switch? Perché parliamo di una resa grafica ottico-retinica assolutamente tendente al realismo, nonché di un prodotto multipiattaforma per altro fortemente basato sulla riuscita del suo motore fisico. Tutti elementi veri che concorrono a un pizzico di diffidenza, ma dobbiamo anche ricordarci che il team dietro questa (complessa, va detto) operazione è pur sempre Saber Interactive, uno dei programmatori capace di costruirsi una discreta nomea nel corso di questa generazione proprio grazie ad alcuni porting per la console ibrida di Nintendo per alcuni reputati persino impossibili (The Witcher 3, per citare forse il più famoso). Ebbene, pur nei limiti di un’impresa come quella sopra descritta, anche in questo caso il lavoro svolto è senza dubbio quantomeno discreto, soprattutto nel mantenere sostanzialmente inalterata l’esperienza di gioco, pur dovendo cedere qualcosa sul versante puramente estetico. Il motore fisico, ad esempio, resta altamente avanzato anche su Switch, pur facendo occasionalmente storcere il naso per alcune conseguenze di azioni apparentemente innocue (ma, va detto: non ci siamo mai trovati realmente nelle condizioni estreme rappresentate a schermo, pertanto…potremmo anche essere noi a sbagliarci!), offrendo possibilità di interazione adeguate anche rispetto al mondo di gioco ampio e molto liberamente esplorabile (fatto salvo che per gli evidenti ostacoli ambientali!), nonché interconnesso. Uno dei punti di forza del progetto, infatti, risiede anche nell’espandere l’esperienza di gioco in ambito multiplayer, tanto tramite wireless in locale (2-4 giocatori), quanto online (1-4 giocatori): un campo nel quale sappiamo che la console ibrida della casa di Kyoto non offre il meglio di sé, ma la fruizione è quantomeno garantita e, in alcuni frangenti, necessaria ma accessibile. L’aspetto prettamente grafico, come dicevamo, presta un po’ il fianco ad alcune critiche per quanto concerne qualità dell’immagine, risoluzione e definizione delle texture (con una resa materica non sempre adeguata alla richiesta di realismo che l’approccio strutturale del titolo vorrebbe), ma nell’insieme il pacchetto si comporta in maniera comunque soddisfacente, considerando i limiti dell’hardware di riferimento.

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La recensione

7 Il voto

Saber Interactive propone un'esperienza solida, che arriva oggi addirittura al 13° pacchetto DLC a testimonianza del successo presso gli appassionati di questo specifico episodio della serie, in grado anche su Nintendo Switch di garantire una giocabilità molto tecnica, certamente non per tutti visto il grado di pazienza e certosina preparazione necessari per affrontare le svariate missioni in ambienti estremi presenti nel titolo, ma appagante. Senza dubbio è stato necessario operare delle scelte, preferendo mantenere alto il livello di affidabilità del motore fisico e la non linearità degli ambienti aperti, a discapito della qualità grafica dell'immagine, ma ancora una volta non possiamo che applaudire gli sforzi profusi dal team nei confronti di un progetto non semplice su Switch.

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