Lontano dai riflettori delle produzioni Nintendo più tipiche ed importanti, capaci di attrarre l’attenzione degli appassionati (ma anche di milioni di consumatori sparsi per il mondo) ancor prima di essere annunciate o rilasciate, tanto da guidare verso l’acquisto delle console della casa di Kyoto in senso persino aprioristico, sono fioriti generi, brand, serie e sviluppatori capaci a loro volta di piantare il seme dell’interesse, curarlo fino a prendersene cura in maniera sapiente, arrivando al punto di aver saputo coltivare una vera e propria fanbase tanto ampia e solida da garantirsi una stabilità invidiabile sul medio e lungo termine. Che si tratti del filone cinematografico ormai marchio di fabbrica di Sony (anche se stiamo assistendo a uno pivot di priorità, indirizzato verso produzioni GaaS condivise anche in ambito PC); della prassi incentrata sugli shooter in prima persona per anni appannaggio dei progetti first party di Microsoft per Xbox (anche qui in qualche modo ormai contagiato non solo dalla natura multipiattaforma, quanto dalla commistione di generi e giocabilità anche adventure); del genere gestionale (a sfondo bellico, calcistico o di altra natura) su personal computer con tanto di derivazioni multiple tendenti al realismo estremo sia di interfaccia che di argomenti trattati…una cosa è certa: appena al di fuori del cono visuale rappresentato da Zelda, Mario e (Metroid? Xenoblade?)…Kirby, si muovono produzioni rispettabilissime, anche se meno conosciute dagli appassionati della Grande N; ma la forza vera di Nintendo Switch è stata proprio quella di abbattere tantissimi confini divisori, gettando ponti tra realtà una volta diverse e separate, permettendo ai possessori dell’hardware ibrido di incuriosirsi al di fuori del seminato e a tanti team di trovare nuove sacche di potenziali consumatori. Tra i tanti esempi, parliamo oggi della serie di guida ultra simulativa che passa sotto il nome di Mudrunner.
La serie nasce, coincidentalmente, proprio nel 2017, anno di lancio anche di Nintendo Switch sul mercato, come progetto piuttosto curioso: in breve, si tratta di un’esperienza unica di guida off-road che mette i giocatori al volante sfidandoli a prendere il controllo di fuoristrada sbalorditivi, avventurandosi inizialmente nei paesaggi estremi della Siberia con solo una mappa e una bussola a guidarli. Da lì, sono iniziate poi a nascere numerose produzioni che possiamo definire come variazioni sul tema (American Wilds sposta l’avventura nei paesaggi più naturalistici e ostili del continente statunitense, tanto per fare un esempio), fino alla virata adventure/narrativa che abbiamo già studiato anche con la valutazione della nostra redazione, come visto nel recente Expeditions: A Mudrunner Game. Il capitolo analizzato qui oggi è stato rilasciato originariamente prima del titolo citato poco fa, ma continua a rimanere attuale grazie a un’ottimo e continuativo supporto da parte dello sviluppatore, come vedremo in seguito. Nel caso di Snowrunner, come è facilmente deducibile dal titolo dell’episodio, si torna al posto di guida, davanti alla sfida di prendere il comando di 40 veicoli fuoristrada fuori dal comune, avventurandosi attraverso paesaggi complicati, resti davvero poco accessibili da intemperie meteorologiche legate in particolare a nevicate, piogge intense e relative conseguenze. Vi troverete a dover affrontare emergenze di varia natura, dove grandi abilità di guida saranno non solo necessarie, ma addirittura indispensabili per riuscire, attraverso la vostra flotta di camion, a fornire beni e servizi ai vostri clienti, siano essi sparsi per le terre selvagge russe di Taymyr, piuttosto che sulle impervie alture del Michigan, ovviamente senza dimenticare le terre ghiacciate dell’Alaska. Queste missioni verranno ovviamente sempre prese in esame utilizzando i vostri mezzi di trasporto, che per l’occasione coinvolgono un vasto elenco di enormi veicoli personalizzabili, piuttosto iconici e riconoscibili dagli appassionati dei grandi camion (tramite la proposte di fedeli repliche interattive di modelli tratti dalla General Motors, dalla Ford, dalla Western Star e da tante altre marche del settore), sempre super equipaggiate in maniera adeguata per le difficili circostanze dei vostri interventi. Verricelli e funi, catene e trazioni posteriori, quattro ruote motrici e chi più ne ha più ne metta, pur di superare terreni fangosi, fiumi in piena e altri ostacoli ambientali figli di una natura inferocita, che reagiscono realisticamente al peso e al movimento del vostro veicolo, grazie a un sopraffino lavoro svolto da Saber Interactive nella creazione di un motore fisico davvero avanzato, proposto all’interno del gioco. Ed ecco che allora dovrete affrontare con coraggio, ma grande preparazione e certosina attenzione, le diverse sfide proposte da questi terreni selvaggi, che versano sempre in condizioni estreme, cercando di volta in volta di scoprire il percorso ottimale sulla base anche del veicolo prescelto per consegnare merci e soccorsi in sicurezza. Interessante inoltre l’inserimento di un avanzamento progressivo della campagna di gioco, dove completando le varie missioni sarà possibile sbloccare diversi tipi di contratti, ottenendo man mano veicoli aggiuntivi, accedendo a nuovi componenti di personalizzazione dei mezzi con sempre più opzioni di personalizzazione degli stessi, in una modalità capace di trasmettere davvero il feeling di una carriera lavorativa in continua espansione e crescita.
Questo episodio specifico si muove in maniera piuttosto pedissequa nel solco tracciato dai suoi predecessori, mancando di quell’elemento aggiuntivo rappresentato dalla vena quasi “archeologica” di Expeditions, ma non per questo pecca di varietà o ricchezza tanto di situazioni, quanto di contenuti. Anzi: quella che da molti è definita come l’esperienza videoludica di fuoristrada definitiva appare comunque molto solida e, rispetto ai predecessori classici, senza dubbio ampliata ed arricchita. Da un lato, troviamo ben 11 “biomi”, piuttosto ampi ed esplorabili in maniera non lineare, secondo un approccio definibile sandbox (sostanzialmente, un open world suddiviso a macro mappe), molto più estese in termini di dimensioni rispetto ai capitoli precedenti e in grado di proporre immense terre selvagge e terreni estremi rappresentati in maniera realistica o quantomeno verosimile, ma al contempo variegata. Lungo le fasi dell’avventura, infatti, capiterà di dover supera fango, acque torrenziali, neve e laghi ghiacciati nell’accettare di volta in volta contratti e missioni sempre più pericolosi. Il livello di personalizzazione del mezzo è inoltre aumentato e sia l’aspetto che le prestazioni del vostro camion (con tanto di rendering anche degli interni, per aumentare il senso di immedesimazione e realismo) non sfigurano affatto, soprattutto pensando a come già la versione base presenti ben 40 veicoli a marchio Chevrolet, Freighliner e via discorrendo, resi in maniera intrigante per gli appassionati. Sarà infatti possibile costumizzare la propria flotta di mezzi con tanti accessori, come il boccaglio di scarico per acque pesanti o i pneumatici a catena per cercare disperatamente di superare le distese di neve, con la necessità di porre sempre grande attenzione ai preparativi necessari per affrontare ogni viaggio. Le sfide sono davvero tante e impegnative, spingendovi perfino alla quasi necessità in alcuni casi di affacciarvi gioco forza anche all’aspetto multiplayer dell’esperienza proposta dal team di programmazione: ci saranno situazioni, infatti, in cui la possibilità di unirvi in modalità cooperativa con altri 3 avventurieri delle quattro ruote motrici sarà in realtà semi obbligatoria, cercando di cooperare per aiutarvi tra compagni piloti nel superamento delle condizioni più avverse ed estreme.
