Hauntii: la recensione

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Tutto appare molto ispirato, ma va anche detto che non sempre le idee (fresche ed originali, per la gran parte) risultino implementate in maniera convincente o perfetta: alcune fasi infatti potrebbero finire per risultare anzi frustranti, vuoi per l’estremo ermetismo di alcuni frangenti, vuoi per una programmazione forse non sempre precise dei controlli, rispetto alla visuale di inquadratura del livello. Ci riferiamo in particolare ad alcuni momenti che introducono, senza spiegazione alcuna, le leggi (fisiche o logiche) soggiacenti al mondo raccontato, per interpretare e comprendere le quali dovrete procedere a volte lungo tentativi e fallimenti, prima di comprendere in maniera dettagliata come poter procedere. Anche solo l’elemento cardine dell’alternanza tra la luce e l’ombra, dove quest’ultima può risultare presto fatale qualora impieghiate troppo tempo a ritrovare il sentiero luminoso, verrà scoperto (sin da subito, va detto) a vostre stesse spese, affrontando il fallimento e la morte dell’avatar come momento chiave del gioco stesso. Un approccio fin troppo punitivo, a tratti, che potrebbe allontanare almeno una fetta di pubblico da un’opera che, invece, potrebbe offrire davvero tanto, a livello ludico e narrativo.

La resa visiva di Hauntii risulta a tratti sorprendente, nella sua elevata qualità artistica: come la narrazione riesce senza fatica a risultare al contempo avvincente e minimalista, allo stesso modo la direzione artistica sa esprimersi attraverso poche linee, alternanze di scale cromatiche semplicistiche, giochi di accostamenti piatti tra luce e ombra, affiancati poi da una miriade di piccolissimi particolari luminosi su sfondo scuro capaci di donare, in maniera sorprendente ed inaspettata, un’improvvisa ricchezza d’insieme al tutto. Si tratta di un’esperienza estetica in grado di bilanciare intimità, mistero e malinconia con slanci di stupore, meraviglia e sorpresa, grazie anche a una splendida colonna sonora (realizzata da LightReturn sotto la guida sapiente di Kirby Ward), ondeggiando tra accenni leggeri e scorci trionfanti tanto quanto l’offerta grafica. Hauntii presenta un mondo rilassante ma intrigante, pericoloso ma affascinante, sorretto dal giusto comparto tecnico in termini di qualità dell’immagine, risoluzione, tempi di caricamento e fluidità: un pacchetto semplice, ma curato, non semplicistico e del tutto idoneo agli obiettivi (ludici, narrativi e artistici) che si prefigge.

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La recensione

7.5 Il voto

Tanta classe e poche incertezze fanno di Hauntii uno di quei titoli indie assolutamente da non perdere, forse soprattutto su Switch. L'ispirazione stilistica lo rende molto apprezzabile a livello visivo (in particolare sullo schermo OLED); l'accompagnamento sonoro coinvolge; la giocabilità, contrariamente ad altre produzioni di questa caratura, sorregge in maniera più che adeguata la visione artistica degli sviluppatori, accompagnandovi in un viaggio intrigante ma carico di soddisfazioni

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Commenti 1

  1. MezzaSwitch says:

    Bello e interessante! aggiunto alla Lista!

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