L’aspetto interessante a livello ludico, al di là del puro e semplice piacere dato dalla frenetica battaglia mista tra sparatutto e colpi corpo-a-corpo, è la possibilità di variegare il vostro approccio allo scontro attraverso un elevato grado di personalizzazione dell’avatar. Che preferiate la forza bruta nei panni di un soldato, le manovre più eleganti ed evasive di un ninja o la vittoria strategica interpretando un hacker, ogni personaggio offre vantaggi, armi e abilità unici adatti al tuo stile di gioco, ma anche ovviamente punti deboli legati alle sue eventuali mancanze in determinate tipologie di scontri e situazioni. La selezione può essere fatta a inizio gioco o alla ripresa di ogni run, tenendo presente anche la possibilità di costumizzare anche la parte di potenziamento ottenibile progressivamente, man mano che si avanza nell’esplorazione ripetuta dei livelli generati dalla CPU, ottenendo e spendendo i “naniti” raccolti e acquistando potenti potenziamenti di meta-progressione nella criocamera. In queste fasi sarà possibile scegliere tra una varietà di elementi atti ad aumentare danni, salute, aggiungere slot per mod di armi od equipaggiamenti capaci di aiutarvi a sopravvivere. A questo scopo, sarà importante durante le fasi d’azione non limitarsi ed eliminare le orde di nemici, cercando di raggiungere la fine del livello, ma spendere energia ed attenzione anche nell’esaminare l’ambiente circostante, saccheggiandolo per ottenere collezionabili da spendere, o raccogliendo direttamente svariati elementi e armamentari, come il fucile a grappolo “Demolisher” e il precisissimo “Arco al plasma”. A un certo punto, inizierete a prenderci gusto, nell’eliminare gli avversari nei modi più disparati.
Sul versante tecnico, purtroppo, dobbiamo riscontrare alcune incertezze nella versione Switch: alcune figlie di una mancata ottimizzazione a livello di performance, e altre più legate ai vincoli strutturali dell’hardware stesso. Da un lato, infatti, per quanto il gioco proponga un interessante quadro a livello poligonale, con ambienti totalmente poligonali da esplorare in maniera piuttosto libera, è altresì vero che zoppica a livello di animazioni e frame rate in maniera non del tutto giustificata dall’insieme dell’offerta. Pur apprezzando la volontà del team indipendente di approcciarsi in maniera moderna, lontana dai meno ambiziosi titoli bidimensionali, a un gioco piuttosto ricco e complesso, va detto che su Switch girano meglio anche giochi con richieste di calcolo più elevate e complesse. Apprezzabili alcune texture ambientali e determinati effetti di luce e rifrazione, anche se probabilmente messe a schermo a discapito di una risoluzione presumibilmente non nativa, sia in modalità portatile che su schermo TV. Anche i tempi di latenza tra l’input da voi inserito tramite i JoyCon e l’output visualizzato come azione e reazione in–game presenta in alcuni frangenti un delay potenzialmente fastidioso. Meno colpevoli, invece, gli sviluppatori per quanto concerne i limiti strutturali dell’infrastruttura di condivisione online della console, che tra server non dedicati, mancanza di chat integrata e altre amenità varie finirà per spingervi ad affrontare la sfida prevalentemente in solitaria.
La recensione
La mancata ottimizzazione della performance su Switch, unita ai limiti endemici dell'infrastruttura online della console, non consentono al progetto analizzato di spiccare il volo (interstellare) verso picchi qualitativi d'eccellenza, ma l'ispirazione tanto stilistica quanto ludica è comunque ben presente e in grado di offrire una buona dose di intrattenimento per gli appassionati del genere
