Terra Memoria: la recensione

In seguito a una grave penuria di cristalli magici e all’improvviso risveglio di antichi robot, sei amici intraprendono un’incredibile avventura attraverso Terra: un mondo fantastico e accogliente che combina grafica 3D e pixel art.

Al di là dei buoni e classici elementi di esplorazione e combattimento, però, il fascino di Terra Memoria risiede nel suo essere un mondo interessante e piacevole, grazie alla grande cura riposta nei particolari (le animazioni o i dialoghi dei personaggi secondari, ad esempio), nonché alla sua componete gestionale, che vi farà entrare in contatto con questo universo narrativo sotto diversi aspetti e punti di vista, rendendolo più vivo. Dovrete infatti stabilire il vostro accampamento assieme all’utile tuttofare e all’abile fabbro, mentre l’evocatore e stregone prepareranno il pasto della stasera: riunendovi attorno al falò potrete ascoltare le storie di un mutaforma e le melodie di un bardo, che segnano la fine di un altro giorno di avventure in compagnia del vostro party. Ma non è tutto: sarà possibile usare diversi strumenti di costruzione per rimodellare il mondo che vi circonda e risolvere enigmi, ma soprattutto costruire il vostro stesso villaggio, dagli edifici alle decorazioni, occupandovi di tutto in maniera diretta e artigianale, finendo per sentirvi davvero parte di questo tessuto narrativo. Dalla scoperta delle ricette locali, al ritratto del sindaco, passando da una mappa del tesoro apparentemente falsa, ogni pezzo di informazione che troverete disseminato lungo i dialoghi con gli NPC potrà essere prezioso per la scoperta di una missione secondaria, o per la risoluzione della progressione dell’arco principale dell’avventura, per cui continuate a sforzarvi di cercare e conoscere il mondo che vi circonda. A volte lo snodo non è di semplice scoperta o comprensione, redendo a tratti persino frustrante il senso di progressione all’interno dell’opera, ma cercate di non demordere e di scoprire tutti gli indizi nascosti, magari consultando le guide regionali per trovare un’importante informazioni sulle città o sulle persone di Terra Memoria, per scoprire tutte le aree nascoste, familiarizzare con la composizione del mondo in cui state vagando, senza dimenticare di parlare con il maggior numero di NPC possibile per ottenere una miglior comprensione del contesto e nuove missioni. Una comunicazione implicita, quella del gioco che analizziamo oggi, capace di ricordare a tratti la progressione non lineare ma esplorativa ed intuitiva di un The Legend of Zelda: Link’s Awakening, per gli appassionati delle avventure dell’eroe dalla tunica verde pre-rivoluzione Switch.

Il versante tecnico del progetto si muove prevalentemente sull’asse stilistico, supportato però in maniera adeguata anche per quello che concerne la parte di pura programmazione. Il gioco contrappone ambientazioni 3D con personaggi in pixel art, discretamente animati e ricchi di personalità grazie anche a un sapiente utilizzo della palette cromatica e dei gradienti di colore; sufficienti anche gli effetti di luce e rifrazione, tipici delle mosse più spettacolari, spesso a base di incantesimi, così come i modelli dei cibi, visualizzati in close up e caratteristici anche all’interno delle dinamiche di scoperta e rafforzamento di alcune peculiari caratteristiche di combattimento. Migliorabili invece i tempi di caricamento e, in alcuni frangenti, anche il frame rate, capace in specifici tratti di incappare in alcuni fastidiosi ma sporadici e estemporanei rallentamenti. Molto valido il versante sonoro, in particolare per quello che riguarda l’ottimo accompagnamento musicale, altrettanto valido a livello artistico quanto la generale ispirazione stilistica complessiva che sorregge l’opera. Data la sua natura, tanto estetica quanto in termini di struttura ludica e di crescita progressiva, il gioco si adatta alla perfezione a entrambe le modalità di fruizione garantite dalla console ibrida di Nintendo, anche grazie a un sistema di salvataggio snello e accessibile, assolutamente moderno senza intaccare il feeling generale del titolo, incentrato sulla nostalgica tradizione del genere RPG.

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La recensione

7 Il voto

Tanto amore per il genere, in questa opera indie, ma anche una qualità generale più che discreta; un sistema di combattimento classico, ma al contempo fresco ed appagante grazie alla sua componente strategica, una amorevole pixel art e dialoghi tra l'intrigante e il divertente sorreggono l'opera anche al di sopra e al di là di alcune limitazioni, tanto tecniche quanto strutturali, su cui è facile soprassedere sospinti dal generale feeling avventuroso percepito in questo mondo palpitante

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