Una volta iniziata una quest principale ci ritroveremo a percorrere grandi corridoi cosparsi di nemici standard, elite e boss, dove purtroppo l’esplorabilità non è né una prerogativa né una sfumatura, semplicemente è assente, le quest secondarie non sono che un debole aiuto a spezzare la monotonia di un game loop davvero troppo fedele a sé stesso. Si tratta di sfide piuttosto impegnative che spaziano su un ampio retaggio di modalità classiche del genere action, come sopravvivenza, l’eliminazione di nemici in un tempo limite e la difesa di un obiettivo, consentono di ottenere delle ricompense in base al grado di completamento ottenuto, ma non saranno tutte disponibili durante lo svolgimento della campagna, rendendole un contenuto endgame piuttosto che un elemento di varietà all’interno del game loop. Insomma, lato gameplay Granblue Fantasy: Relink si configura come un singleplayer/multiplayer co-op button masher privo di esplorabilità, piuttosto monotono, moderatamente action e poco RPG, non proprio un colpaccio per Cygames, anche considerati i gusti personali, ma non tutto è perduto, il titolo infatti si fregia di una direzione artistica che, pur sapendo di già visto, si esprime maestosamente attraverso la cura grafica di ambienti e personaggi, standard ampiamente rispettato dalla qualità delle cut scene, ben dirette e splendidamente eseguite, davvero degne di una produzione anime blasonata. Cygames ha scelto per Relink una grafica Toon Shade piuttosto elaborata, il compromesso tra resa grafica e quantità di dettaglio è calibrato ottimamente ed è impreziosito da una pregevole illuminazione, risultato certamente figlio di una ricerca artistica di alto livello, che aiuta a sorvolare su alcune imperfezioni nelle animazioni dei nostri personaggi, spesso soluzioni un po’ grezze alle necessità action del titolo, e ci regala degli ambienti suggestivi e delle boss fight visivamente appaganti. Se si dovesse descrivere in una sezione di gioco l’intero titolo, il modo migliore per farlo sarebbe proprio attraverso una boss fight, infatti per quanto concentrino alcune delle dinamiche più monotone del gameplay, danno anche la possibilità ai pregi grafici e artistici di brillare all’unisono, raccogliendo in una singola sezione di gioco i coreografici moveset dei boss, i design più interessanti e alcune tra le migliori cut scene del titolo.
Tecnicamente parliamo di un prodotto piuttosto stabile, sia in modalità prestazioni (1080p, 60 FPS), che in modalità qualità (4K, 30 FPS), con una nota di amarezza per l’assenza di un compromesso a 60 FPS in 1440p. Per quanto riguarda il DualSense, è apprezzabile l’impiego del feedback aptico, ma quasi assente la funzione adattiva dei grilletti, eccezion fatta per alcune brevi sezioni in cui saremo chiamati ad utilizzare i cannoni del Grandcypher. Come detto, Granblue fantasy: Relink vive di luci e ombre, ma resta un titolo molto accessibile sia per chi voglia un titolo con cui svagarsi che per i patiti del completismo (amanti del grinding, in questo caso), sia per i fan del brand che per i profani, ma senz’altro mi sentirei di consigliarne l’acquisto ai fan del genere anime fantasy, capaci certamente di apprezzare a fondo il vero punto di forza della produzione Cygames, l’estetica.
La recensione
Ripetitività e scarsa profondità delle meccaniche di gioco fanno il paio con una scrittura davvero poco convincente, pecche incisive portate però in spalla dall'elevata qualità delle cut scene e da un comparto grafico eccellente