THE OUTER WORLD – Benvenuti a un nuovo appuntamento dedicato alla nostra rubrica intitolata “The Outer World”, una finestra nuova per Switchitalia, con vista sui mondi videoludici che si espandono fuori dalle consuete e familiari mura dell’universo Nintendo. Se volete più dettagli sulla nostra iniziativa, vi rimandiamo all’articolo introduttivo con cui ve la presentiamo, sospinti dalla curiosità esplorativa tipica degli amanti dei videogiochi. Oggi parliamo di Grandlue Fantasy: Relink, quindi allacciate bene l’armatura, vento in poppa, e rotta per Estalucia, timoniere!
Dopo otto lunghi anni, costellati di silenzi e incertezze, i fan di Granblue Fantasy hanno finalmente potuto mettere le mani sul nuovo capitolo del brand di Cygames, Granblue Fantasy: Relink si aggiunge alla variopinta schiera di prodotti che ne compongono l’ecosistema, parliamo infatti di un percorso non lineare per il brand, che ha visto la sua origine in un titolo mobile, sviluppandosi poi attraverso un anime e un manga, per approdare solo successivamente ad una dimensione videoludica di stampo più tradizionale con il picchiaduro Granblue Fantasy: Rising, sviluppato da Arc System Works. Per i fan del titolo mobile, Granblue Fantasy: Relink si può considerare come uno spin-off del titolo originale, non incidendo affatto sulla continuity dell’universo di Cygames, strategia evidentemente congeniata allo scopo di prendere due piccioni con una fava, dato che la sua trama leggera e senza pretese permette un facile appiglio anche per chi si approccia al brand per la prima volta, non temete quindi di dover riempire un ingente lore gap qualora facciate parte di questa seconda categoria, avrete anzi modo di decidere se approfondire il discorso una volta rotto il ghiaccio con il titolo, mi spiegherò meglio al riguardo più avanti. Una volta avviata una nuova partita, senza troppi preamboli, ci ritroveremo a vestire i panni di Gran, capitano del vascello volante Grandcypher, circondati dalla nostra ciurma e intenti nella pianificazione del viaggio per Estalucia, leggendaria patria degli Astrali, seppure senza una vera e propria idea di come riuscire nell’impresa. L’escamotage narrativo è dei più classici: un importante membro della ciurma viene rapito dal cattivone di turno per scopi oscuri, l’equipaggio del Grandcypher si lancerà quindi all’inseguimento del rapitore, scoprendo di più sui suoi insondabili obiettivi e, in qualche modo, approfondendo anche i propri. Pur comprese le ragioni strategiche di Cygames, la trama di Relink resta davvero poco coinvolgente, “leggera e di facile accesso” per non dire “banale e senz’anima”, un insieme sgraziato di clichè del genere anime fantasy, senza neppure una scintilla di originalità o estro in qualsivoglia forma o misura. I dialoghi, didascalici e fini a sé stessi, non sono che lo specchio dei comprimari che ci accompagneranno durante l’avventura, bidimensionali e coraggiosi esclusivamente nell’eccessiva sessualizzazione dei personaggi di genere femminile, caratterizzati e agghindati senza badare all’aerodinamicità o al vero scopo di un’armatura in battaglia, in barba persino all’età che dovrebbero avere.
Scansata la componente narrativa, il titolo di Cygames vive comunque di luci e ombre, parliamo di un Action RPG basato sulla combinazioni di attacco (pesante e leggero) e quattro abilità magiche a scelta, si potrebbe dire in stile Monster Hunter, ma, suo malgrado, Relink non riesce a raggiungere neppure la profondità strutturale di un Kingdom Hearts. Se da un lato possiede un’ottima predisposizione action, per quanto riguarda responsività e moveset dei personaggi giocabili, dall’altro, sia noi che i nostri nemici, saremo veri e propri bullet sponge, infatti anche a difficoltà intermedia sarà da subito palese che una schivata o una parata perfetta non siano da considerarsi grandi successi, ma parte di un più grande disegno che ci condurrà alla vittoria o al game over, il risultato è che le sorti dello scontro saranno quasi esclusivamente affidate alla comprensione di un semplice, ma ben calibrato, moveset nemico, con l’obiettivo di prevedere ed evitare le mosse più pericolose. Lato RPG Granblue Fantasy: Relink presenta un level-up system annacquato, piccoli bonus sparsi in tutto l’albero delle abilità lasciano spazio solo a una manciata di abilità aggiuntive, da sostituire alle quattro di cui disponiamo dall’inizio dell’avventura. Si aggiungono, senza particolare incisività, delle meccaniche di crafting basilari e i sigilli, potenziamenti equipaggiabili ottenibili al completamento di alcune sfide o sconfiggendo i boss. La componente elementale è invece un grande punto interrogativo, ogni personaggio e ogni nemico sono contraddistinti infatti da un elemento naturale (acqua, vento fuoco, ecc.) che dovrebbe definirne resistenze e debolezze, questo però nell’economia del gameplay non è tangibile, con la conseguenza che non ci si ritrovi mai a domandarsi a che elemento appartenga il nostro avversario. Anche la struttura di gioco non presenta particolari guizzi creativi, durante gli 11 capitoli che compongono al campagna visiteremo alcune città, piccoli hub da cui partiremo per affrontare le istanze in cui svolgere sia la quest principale che le secondarie, e dove dovremo comporre la nostra squadra di quattro, scegliendo anche quale personaggio impersoneremo in battaglia tra i venti sbloccabili, avremo inoltre accesso alla compravendita di oggetti, ai contenuti aggiuntivi e al crafting. Un’ulteriore attività a cui possiamo accedere in città sono gli Episodi del Destino, capitoli di approfondimento testuale sul passato dei protagonisti che ci permetteranno inoltre di giocare due brevi missioni per personaggio collegate alla storia di Relink.