Sagres: la recensione

Pronti a salpare per i sette mari? In Sagres avremo la possibilità di vivere la stimolante vita di un capitano e della sua ciurma.

Fernando, pur essendo formalmente il capitano nelle prime battute sarà per noi un cittadino comune, in quanto pressochè inconsapevole delle mille dinamiche da considerare per essere un buon capitano. Per progredire, dovremo aumentare la fama per sbloccare missioni più remunerative ed in grado di portare avanti la storia principale. A tal fine ci verranno proposte una serie di missioni secondarie dalla gilda locale. Il tempo di verificare di avere abbastanza equipaggio e rifornimenti per salpare verso la destinazione si potranno aprire le vele. Talvolta avremo bisogno di un suggerimento o di qualche dettaglio in più…perché non fermarci per una bevuta alla taverna locale, tante volte un bicchierino di rum ci aiuterà a reperire le voci utili a rivelare la giusta direzione. Le quest non consistono solo nell’andare da una parte all’altra della mappa, ma anche nel giocare piccoli minigame o risolvere dei puzzle, generalmente piuttosto semplici a dire il vero. Ovviamente il mondo lì fuori è tutt’altro che pacifico, spesso e volentieri dovremo farci largo a colpi di spada o a cannonate. Il battle system è davvero molto semplice e non aggiunge molto in termini di giocabilità all’avventura. Tutto è gestito con un sistema di card da pescare dal proprio deck e da spendere in un sistema alla carta/forbice/sasso, al meglio delle tre vittore. Una caratteristica invece gestita particolarmente bene è l’abilità linguistica. Mentre esploriamo il mondo entreremo in territori dove il portoghese non è conosciuto, impedendoci di comprendere quanto detto dagli NPC incontrati. La soluzione rapida a questo problema è assumere navigatori abili nella traduzione, ma anche, perché no, studiare ed imparare una nuova lingua.

Come a questo punto sarà chiaro, in Sagres c’è davvero una marea di cose da fare, aldilà del seguire le missioni. Potremo darci al commercio, al gioco d’azzardo, all’attività piratesca e molto altro, tanto da rendere Sagres un gioco davvero profondo e stimolante. Questa grande mole di contenuti dopotutto riesce a far perdonare qualche ingenuità e qualche inciampo, riscontrabile sopratutto in un livello di sfida onestamente non molto pronunciato. Graficamente il feeling è senza dubbio piuttosto retro, richiamando classici RPG di avventura e, in alcune circostanze, anche quel capolavoro “navale” di Phantom Hourglass. La grafica in pixel art è ben definita, colorata e piacevole, ben intellegibile in ogni circostanza. Per essere realizzato da un piccolo studio di sviluppo Sagres fa un gran lavoro nel ricreare Terra in modo tutto sommato realistico ed in forma di pixel. Certo, vengono utilizzati sprite molto semplici per differenziare i diversi terreni come montagne, sabbia e praterie, ma il risultato generale è gradevole.

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La recensione

7 Il voto

Sagres si è rivelato una piccola gemma, uno di quei giochi che in modo inaspettato sono in grado di sorprendere e di trasmettere qualcosa al videogiocatore. Sconta qualche piccolo difetto in primis dettato dall'ambizione, al cospetto dell'esigua dimensione del team di sviluppo, nonchè da un pizzico di ingenuità. Al di là di queste piccole pecche per il resto Sagres è un gioco che a livello contenutistico si è rivelato molto profondo e interessante. La quantità di cose da fare, la loro varietà e l'interesse creato sono davvero importanti. La libertà di approccio è estrema, non solo quest e side-quest, c'è davvero molto altro da fare. Un piccolo simulatore di vita di mare, open world con dinamiche RPG, Sagres è un titolo che sicuramente merita una chance.

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